“Una svista”. Il Municipio di Bellinzona piega in questo modo l’apparizione “per alcuni giorni” sul sito della Città del corso doposcuola ‘Fashion Girl’ la cui descrizione – contenente anche errori grammaticali e sintattici – proponeva alle allieve di imparare a pettinarsi e truccarsi per farsi belle. Corso che aveva generato incredulità fra le consigliere comunali del Centro Camilla Guidotti, Giovanna Pedroni ed Elena Scossa-Baggi, ritenendo che potesse “rinforzare stereotipi di genere, specialmente riguardo all’idea che le bambine debbano concentrarsi sull’estetica e sulla cura personale come attività principali”. Avevano così presentato un’interrogazione alla quale l’esecutivo cittadino ha innanzitutto sottolineato che il corso “non è stato proposto” e che si è, appunto, “trattato di una svista”; aggiungendo inoltre che “condivide la valutazione critica delle interroganti”. Nel testo le consigliere comunali chiedevano anche, in generale, chiarimenti sul servizio doposcuola attualmente ai bambini delle scuole elementari. L’esecutivo nella sua risposta ha precisato che “il Servizio amministrazione scuole si occupa di valutare offerte e proponenti (con colloqui con gli animatori) e decidere se inserire le proposte nell’offerta” di corsi doposcuola. Nel 2024 “sono state ricevute 100 proposte e sono stati attivati 64 corsi con 32 animatori”. Corsi che vengono proposti “a titolo volontario”, includendo il genere di attività e la sede in cui si svolgono.