Le analisi effettuate a seguito del rogo scoppiato nei magazzini comunali confermano che non vi è alcun rischio per la salute della popolazione
Nessuna presenza di amianto e nessun pericolo per la popolazione. È quanto viene ora confermato anche dalle verifiche tecniche effettuate dopo l’incendio che il 2 gennaio si è propagato in un box dei magazzini comunali di Bellinzona in via Pietro da Marliano. «Le analisi sia delle polveri prelevate in loco, sia dell’aria in tre abitazioni nelle vicinanze, hanno dato esito negativo», afferma a ‘laRegione’ Gabriele Pedroni, specialista riconosciuto dal Cantone per l’allestimento di perizie su sostanze pericolose, amianto compreso. La sua società, AlwaysISO, è infatti stata incaricata di raccogliere campioni che sono poi stati fatti analizzare nel laboratorio di riferimento accreditato. Analisi a seguito delle quali non sono quindi emersi segnali che qualcuno sia stato esposto a qualsivoglia pericolo relativo alla presenza di amianto. Come del resto era stato immediatamente comunicato dal Municipio, certo che non vi fossero rischi per la salute delle persone.
In ogni caso – visto che il forte calore sprigionato ha frantumato una porzione di tetto e alcune schegge di fibrocemento sono finite in una proprietà vicina – è dapprima intervenuta la ditta Belfor, specializzata in operazioni di ripristino post sinistri, come se vi fosse già stata la conferma della presenza di amianto nelle lastre. Conferma che è poi arrivata in un secondo momento, quando il laboratorio ha riaperto dopo le feste. Gli specialisti di Belfor hanno aspirato il materiale caduto a seguito dell’incendio (nel raggio di circa dieci metri) e posato una lacca fissante sul tetto, dove si è spezzato, così da evitare un eventuale spargimento di microfibre. Tetto che è inoltre stato coperto con un telo apposito.
Dopo le operazioni di bonifica è intervenuta AlwaysISO: «Abbiamo prelevato delle polveri utilizzando un apposito contenitore (detto tampone) sia all’interno dei magazzini comunali, sia sui davanzali delle case di fronte», spiega Pedroni precisando che «le analisi sono risultate negative, ovvero non è stata riscontrata la presenza di amianto». Inoltre in un’abitazione nelle vicinanze «abbiamo anche analizzato l’aria, visto che una finestra a ribalta sembrerebbe essere rimasta aperta durante il rogo». Le misurazioni sono state effettuate non solo in quest’ultimo locale, ma anche «in altre camere che si affacciano sul piazzale del magazzino». E pure in questi casi «le analisi sono risultate negative: le fibre di amianto respirabili (FAR) erano pari a zero».
Resta il fatto che quando si parla di amianto, il livello di attenzione e di preoccupazione nella popolazione sale esponenzialmente. Timori manifestati in particolare da chi risiede nelle vicinanze dei magazzini comunali. La domanda che molti si pongono è: quando un incendio colpisce una struttura che comprende lastre contenenti amianto, vi è un pericolo per la salute? «Stando alla mia esperienza in quest’ambito, la maggiore pericolosità si verifica quando le lastre vengono tagliate o perforate manualmente ad esempio tramite una smerigliatrice, in quanto vi una importante dispersione di fibre di amianto», afferma Pedroni. «Nel caso specifico le lastre si sono invece spezzate, limitando quindi fortunatamente la dispersione di amianto». Inoltre «il tetto si è danneggiato solamente in un punto circoscritto e l’acqua usata per spegnere le fiamme ha verosimilmente fatto precipitare a terra qualsiasi eventuale polvere». Insomma, al momento si può concludere che pure durante l’incendio – le cui cause non sono ancora state stabilite – i residenti nella zona non dovrebbero aver corso alcun pericolo legato all’amianto.