‘la sosta’ dello studio Cappelletti Sestito architetti ha vinto il concorso di progetto per la futura struttura che ospiterà 30 persone con disabilità
«Una nuova casa accogliente, funzionale, in mezzo alla natura che garantisce sicurezza e protezione ai suoi ospiti e che permette di vivere con altre persone nel rispetto della diversità di ciascuno». Annamaria Bronner, vicepresidente del consiglio di Fondazione Madonna di Re (MdR), ha descritto in questo modo la nuova struttura che sorgerà a Claro, al posto dell'attuale sede, e che potrà ospitare 30 persone con disabilità. Oggi, 5 dicembre, all'ex Vetreria di Lodrino si è infatti tenuta la proclamazione del vincitore del concorso di progetto. Si tratta de ‘la sosta’ dello studio Cappelletti Sestito architetti Sagl di Viganello, che ha avuto la meglio nell'ambito delle 27 proposte ricevute dalla giuria: «Ad averci colpito è stato in particolare la traduzione in architettura dei bisogni degli ospiti e l'equilibrio tra spazi privati e comunitari, accessibili in modo indipendente», ha affermato a ‘laRegione' a margine dell'evento l’architetta Cristiana Guerra, presidente della giuria composta inoltre dagli architetti Silvia Barrera Meili, Elena Fontana e Tiziano Schürch e dai rappresentanti della Fondazione MdR Michele Andina (presidente), Michele Vismara, Annamaria Bronner e, in qualità di consulente, dal direttore della Fondazione Davide Pedrotti.
Concretamente, a Claro è prevista la demolizione dei due edifici esistenti, ma il mantenimento della serra. Al loro posto il progetto ‘la sosta’ – per il quale è stimato un investimento di 13 milioni di franchi, a favore della qualità di vita delle persone con disabilità in Ticino – prevede una costruzione su due livelli, come hanno spiegato gli architetti vincitori del concorso Efrem Cappelletti e Fabio Sestito. Al piano terra è previsto un centro diurno strutturato attorno a corti verdi che comprenderà atelier (per gruppi di lavoro da 4-5 persone), locali comuni (tra cui quelli adibiti a fisioterapia, idroterapia e stimolazione sensoriale), spazi amministrativi e di cura, così come locali di servizio. Il primo piano sarà invece dedicato agli spazi abitativi: cinque camere che potranno accogliere 6 utenti ciascuna, dotate di bagno, zona cucina e aree per lo svago e il riposo nel tempo libero. Non da ultimo il progetto è concepito per ottenere lo standard costruttivo Minergie attraverso l’impiego di energie rinnovabili e di materiali ecocompatibili. Il progetto prevede la demolizione dei due edifici esistenti e il mantenimento della serra.
«Un luogo che risponde ai bisogni di chi ci vivrà e che permetterà di sentirsi a casa propria», ha sottolineato Bronner, rivolgendosi in particolare agli odierni utenti della sede di Claro, presenti alla cerimonia, riferendosi al progetto vincitore che «si distingue per la sua attenzione all'accessibilità, alla sostenibilità e all'integrazione sociale». Progetto che non solo pone attenzione all'eliminazione delle barriere architettoniche, ma che cerca «nell’ambiente, nell’architettura e nel design una sorta di ‘terzo educatore’, ossia un elemento che migliori la qualità della vita e supporti la rete terapeutica favorendo l’acquisizione di nuove competenze e autonomie». Oltre a quello vincitore, gli interessati potranno visionare, fino al 18 dicembre all'ex Vetreria di Lodrino, tutti i progetti che hanno partecipato al concorso, nei giorni feriali dalle 9.30 alle 11.30, previo appuntamento, contattando la segreteria della Fondazione Madonna di Re allo 091 820 08 10.
Per quanto riguarda la tempistica, al momento ci si trova in una fase iniziale. Nei prossimi mesi si passerà, dopo i tempi tecnici per eventuali ricorsi, a dettagliare il progetto per arrivare alla progettazione esecutiva e passare poi alle procedure per l’ottenimento della licenza edilizia e alla campagna di raccolta delle risorse necessarie per la costruzione. Si ipotizza che, salvo ritardi burocratici, la nuova sede di Claro possa essere aperta nel corso del 2029. Bronner ha poi anche sollevato la questione relativa allo spostamento degli utenti necessario durante il cantiere, visto che i due edifici presenti attualmente saranno demoliti: «Valuteremo ogni soluzione organizzativa possibile», ha affermato, lanciando anche un appello. «Eventuali proposte riguardo allo spostamento temporaneo degli ospiti saranno gradite».
La Fondazione Madonna di Re è un ente di diritto privato fondato agli inizi degli anni Settanta da Don Giovanni Maria Colombo per gestire strutture, nel Canton Ticino e nel Moesano, finalizzate a favorire l’occupazione e l’integrazione sociale di persone con disabilità fisiche, mentali o psichiche. Attualmente la fondazione gestisce complessivamente tre residenze protette e quattro centri diurni a Bellinzona, Piotta e Claro, offrendo possibilità di abitazione e occupazione a un centinaio di utenti e opportunità professionali a oltre 160 collaboratori, pari a circa 100 unità lavorative.