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Pab5, per Ata si potrebbe fare di più per la mobilità lenta

Secondo l'Associazione traffico e ambiente nel Bellinzonese ci sono ancora punti critici per i ciclisti: mancano attraversamenti sicuri

(Ti-Press)
30 settembre 2024
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Per la mobilità lenta si può fare di più. È quanto tiene a evidenziare l'Associazione traffico e ambiente (Ata) in merito al Programma di agglomerato del Bellinzonese (Pab5), che negli scorsi giorni ha inoltrato le proprie osservazioni.

"A livello generale, salutiamo favorevolmente i vari e bei progetti di percorsi ciclopedonali presentati nelle schede, ma ci rammarichiamo che non si sia voluto osare di più e risolvere i problemi così ben evidenziati nel Rapporto esplicativo, dove in merito alle sfide per la mobilità lenta, si legge che: ‘Ferrovia e strada cantonale rappresentano ancora degli ostacoli per i collegamenti trasversali, rendendo complicato l'accesso al centro storico di Bellinzona, ai nuclei di quartieri e alle infrastrutture sportive’" fa presente Ata.

‘Le autorità comunali sono ancora poco sensibili a questo tema’

"Questa analisi è perfetta, peccato però che le misure proposte nel Pab5 non contemplino delle proposte per migliorare l'attraversamento della strada cantonale nel tratto tra Molinazzo e Piazza Simen. In particolare, ci si è dimenticati di trovare un attraversamento attrattivo, e sicuro (specialmente pensando anche agli utenti più giovani), che dal quartiere della Gerretta permetta di arrivare alla stazione Ffs", si legge nel comunicato.

"Nessuna soluzione valida nemmeno per chi, da Sementina, intende attraversare la ferrovia per raggiungere il centro di Giubiasco (senza passare dal percorso tortuoso che passa dalla stazione di Giubiasco). La recente apertura di un nuovo negozio Migros sulla via San Gottardo, senza che siano state create delle condizioni d'accesso sicure per i ciclisti, dimostra che le autorità comunali sono ancora poco sensibili a questo tema".

Gli spostamenti in bici dovrebbero raggiungere il 6,5%

Il Pab5 si propone di portare la regione da una mobilità basata sull'auto privata (71% degli spostamenti) "a una situazione in cui il mezzo privato rappresenti “soltanto” il 60% degli spostamenti", viene evidenziato. "Visto che il trasporto pubblico è già stato potenziato con un discreto successo negli scorsi anni, questo Programma di agglomerato doveva essere dedicato al potenziamento delle infrastrutture, per favorire la mobilità lenta, in particolare la bicicletta, in modo tale da aumentare la quota degli spostamenti percorsi in bici, dall'attuale misero 3,8% al 6,5%", prosegue la nota.

"È importante sottolineare che le città svizzere con una ripartizione modale più elevata – Basilea 21%, Berna 19% o Winterthur 16% – sono arrivate a questo risultato solo applicando una politica d'investimenti coraggiosi in favore della bicicletta. Città che oggi sono considerate la Mecca della bicicletta (come Amsterdam, Utrecht, Copenaghen) cinquant'anni fa avevano lo stesso grado di motorizzazione di Bellinzona".