Bellinzonese

Croce Verde Bellinzona, quasi 4’500 interventi in un anno

Durante la recente assemblea sono stati presentati i conti: disavanzo di poco meno di 1,7 milioni che corrisponde a un costo pro capite di 30,50 franchi

16 giugno 2024
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Nel 2023 sono rimasti stabili gli interventi effettuati dalla Croce Verde Bellinzona (Cvb): le ambulanze sono intervenute 4'478 volte (4’500 l’anno precedente), percorrendo in totale 215’776 chilometri. Inoltre il Servizio di telesoccorso della Svizzera italiana, gestito congiuntamente con l’Associazione ticinese terza età, ha superato per la prima volta la quota di 3’000 abbonati. Sono alcuni dati emersi dalla recente assemblea dell'ente di soccorso preospedaliero del Bellinzonese che può contare su 46 collaboratori, tra soccorritori diplomati, ausiliari, specialisti, in formazione e volontari, oltre che sul personale amministrativo e i medici d’urgenza come collaboratori esterni. Assemblea durante la quale è anche stato approvato il bilancio consuntivo 2023, con un disavanzo di esercizio di 1'693'128 franchi (inferiore ai 1'959'608 franchi messi a preventivo). Questo comporta "un costo pro capite per i Comuni convenzionati di 30,50 franchi (per i 55’511 abitanti del comprensorio di Cvb), inferiore alla cifra preventivata di 35,30 franchi", si legge in un comunicato. Per il 2024, invece, si prevede un deficit di poco più di 2 milioni, che si tradurrebbe in un costo pro capite di 37,30 franchi. È poi stato segnalato che grazie alla convenzione (unica a livello ticinese) con il reparto di anestesia dell’Ospedale San Giovanni per la medicalizzazione del servizio tutti giorni dalle 7 alle 19, sono già stati formati diversi medici d’urgenza che ora operano sul territorio cantonale. "Alcuni di essi, dopo aver trascorso un periodo oltre San Gottardo, sono di nuovo tornati a esercitare in Ticino".

Nessun sviluppo concreto per la nuova sede

Durante la riunione il presidente Vincenzo Lacalamita ha ricordato che ora nell'ambito del soccorso preospedaliero del cantone ci si è muniti di un unico Regolamento organico per il personale. Rispetto a quello precedente "sono state introdotte alcune modifiche penalizzanti per il personale (lavoro notturno e partecipazione ad alcuni costi)", ha affermato, precisando tuttavia che queste modifiche sono state "adeguatamente controbilanciate dalla riduzionC dell’orario di lavoro alle 40 ore settimanali previste da inizio 2024". Il presidente si è inoltre espresso anche sulla questione della futura sede. Attualmente, infatti, dal punto di vista logistico le problematiche "restano ampiamente inevase". Lo sguardo è quindi sempre rivolto da un lato all'evoluzione della situazione all'ex Birreria a Carasso – dove, lo ricordiamo, troveranno casa i pompieri – e dall'altro al futuro nuovo ospedale regionale alla Saleggina. "I responsabili dell’Eoc si sono detti interessati affinché il nostro ente possa insediarsi nel comparto interessato", ma al momento non vi sono sviluppi concreti. Di conseguenza è prevista l’esecuzione di lavori di manutenzione e miglioria spalmati su 3 anni (2023-2025) nell’attuale sede di via Rodari.

Il Consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica per il quadriennio 2024-2028, è stato riconfermato: Vincenzo Lacalamita (presidente), Emilio Scossa-Baggi (vicepresidente), i membri Mauro Minotti, Pierre Spocci, Fabiano Vanza e Luca Zorzi, così come Renata Gottardi (rappresentante di Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino), Fabio Käppeli (rappresentante di Bellinzona) e Paolo Peduzzi (medico sociale).

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