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Due ricorsi contro il forno crematorio affidato a privati

Bellinzona, le onoranze funebri Andreetta-Pesciallo contestano la decisione municipale di assegnare provvisoriamente a una Sa la gestione dell’impianto

(Ti-Press)
11 giugno 2024
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È destinata a continuare a far discutere la questione del forno crematorio comunale di Bellinzona, la cui gestione è stata temporaneamente affidata dal Municipio alla società Crematorio Sa Bellinzona e Valli a partire dallo scorso 1° gennaio, non essendo la Città intenzionata a investire per continuare a gestire in proprio il servizio e l'impianto di sua proprietà. Oltre alle domande poste con due interrogazioni dal Partito comunista (la seconda ancora inevasa), emerge ora la vertenza giudiziaria avviata dalla società di onoranze funebri Andreetta-Pesciallo di Carasso (proprietaria della casa funeraria e del forno crematorio privati inaugurati rispettivamente nel 2016 e 2022), evidentemente non soddisfatta per il mandato ad interim affidato alla concorrenza.

Come spiega da noi contattato il rappresentante legale delle onoranze funebri Andreetta-Pesciallo, sono stati inoltrati un ricorso al Consiglio di Stato e uno al Tribunale amministrativo cantonale contestando la legittimità della procedura del Municipio. Nel primo caso si parte dal presupposto che la Legge organica comunale sancisce che “alienazioni, affitti e locazioni di beni mobili e immobili devono essere fatte per pubblico concorso”. Il ricorso è stato trasmesso senza aver potuto visionare – nonostante i solleciti – la decisione municipale riguardo il mandato ad interim. Solo settimane dopo l'inoltro del ricorso, l'esecutivo avrebbe trasmesso i documenti richiesti al servizio giuridico del Consiglio di Stato, tuttavia con data di aprile, dunque non corrispondente al periodo della decisione sull'attribuzione del mandato.

Una volta visionato il documento, i ricorrenti si sono appellati anche al Tram ritenendo la delibera in contrasto pure con la Legge sulle commesse pubbliche. Sostengono inoltre che nel 2023 il forno crematorio comunale sarebbe stato interessato da alcune migliorie; ciò che, se confermato, a maggior ragione fonderebbe una disparità di trattamento a favore della Sa aggiudicataria costituita a inizio gennaio 2024 da sei imprese di pompe funebri.

Ricordiamo che, rispondendo alla prima interrogazione del Partito comunista, così come ribadito al nostro giornale dal sindaco Mario Branda, il Municipio ritiene di aver agito “nel rispetto delle disposizioni della Legge sulle commesse pubbliche”. L'Esecutivo annunciava il licenziamento di un apposito messaggio entro fine luglio per dare avvio a un concorso pubblico per la messa in locazione definitiva, condizionata alla realizzazione da parte della ditta aggiudicataria di un nuovo forno.

In attesa dell'esito dei ricorsi e della risposta alla seconda interrogazione, il messaggio e la volontà del Municipio di rinunciare a investire per un nuovo forno (argomentato dal fatto che il numero di cremazioni in forte diminuzione, anche a causa del forno privato di Carasso, non giustifica un investimento pubblico per la sua sostituzione) dovranno dunque essere discusse in Consiglio comunale.

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