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A Bellinzona una sinistra sempre più divisa malgrado le affinità

Un faccia a faccia di area tra Marco Noi (Verdi), Giuseppe Sergi (Mps), Michele Egloff e il municipale uscente Henrik Bang (entrambi Unità di Sinistra)

Dibattito acceso tra i candidati all’esecutivo in vista del 14 aprile
(Ti-Press Crinari/Infografica laRegione)
8 marzo 2024
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La sinistra a Bellinzona si presenta alle elezioni comunali del 14 aprile più frammentata che mai. L’ultima divisione in ordine di tempo riguarda quella tra Movimento per il socialismo (Mps) e Verdi, con questi ultimi che hanno deciso di correre solo con il Forum Alternativo (Fa), rinunciando dunque a una formazione che durante questa legislatura poteva contare su sei consiglieri comunali su 60, ottenendo così lo statuto di gruppo e la possibilità di far parte delle commissioni. Da parte sua il Ps – che lo scorso autunno ha cercato un’alleanza strategica con i Verdi senza però ottenerla – si ripresenta assieme al Partito comunista, sotto il cappello dell’Unità di sinistra. Come si spiega questa divisione, malgrado vi siano delle evidenti affinità, e quali sono le priorità per la capitale ticinese? Lo abbiamo chiesto ai candidati al Municipio Marco Noi (Verdi), Giuseppe Sergi (Mps), Michele Egloff e l’uscente Henrik ‘Bingo’ Bang (entrambi Unità di sinistra).

Sinistra sempre più frammentata. Rischio od opportunità?

NOI – Premetto innanzitutto che a livello comunale e cantonale non è possibile la congiunzione di liste, una possibilità che faciliterebbe le cose. Su tante tematiche noto una buona affinità con l’Mps, mentre con il Ps si fa un po’ più fatica, anche perché ha un ruolo istituzionale che rende il tutto un po’ più difficile. In ogni caso abbiamo deciso di correre solo con l’Fa per ottenere una certa visibilità che non avremmo assieme ad altre formazioni.

SERGI – Avremmo voluto allearci con i Verdi, ma loro hanno deciso altrimenti. Infatti in questa legislatura abbiamo lavorato bene insieme, raggiungendo anche buoni risultati che non saremmo riusciti a ottenere separati.

EGLOFF – Questa frammentazione a me dispiace molto. Per incidere sulla realtà comunale il nostro sistema di governo impone di trovare delle maggioranze. Le soluzioni che vengono adottate devono tener conto di tutti. Un sistema impegnativo, con tempi piuttosto lunghi, ma che ha i suoi vantaggi: ci si protegge dalle derive totalitarie. Chi si ostina a dire ‘o come vogliamo noi o non se ne fa niente’, non lavora di certo al servizio della collettività. Noi siamo pronti a lavorare con tutti coloro disposti a tessere alleanze e a immaginare soluzioni ai problemi del Comune per migliorare la situazione della popolazione.

BANG – È un peccato, perché a sinistra avremmo i numeri per ottenere un terzo municipale e un peso maggiore in Consiglio comunale. Una sinistra unita porterebbe a raggiungere obiettivi molto interessanti e a realizzare progetti importanti: senza i numeri si possono avere buone idee, ma non si realizza nulla. Spesso si va poi a perdersi nei dettagli, a svantaggio delle fasce più deboli della popolazione che tutta l’area difende.

SERGI – Non si tratta di quisquilie ma di questioni di fondo. Abbiamo criticato la politica finanziaria del Municipio, che reputo una questione fondamentale, abbiamo avuto posizioni diverse sui trasporti pubblici, sulla gestione delle case per anziani, sulle tariffe elettriche e così via. Forse abbiamo torto noi, ma resta il fatto che a volte abbiamo punti di vista radicalmente diversi. Correre separatamente è dunque un atto di rispetto nei confronti degli elettori. Inoltre non potrei entrare in una lista composta anche da persone che sostengono regimi come ad esempio quello di Putin [si riferisce al Pc, ndr]. Il Ps si è invece turato il naso.

A volte si ha l’impressione che si boccino le proposte degli uni o degli altri solo per questioni personali. È così?

BANG – L’Mps e i Verdi non hanno approvato nemmeno un messaggio municipale e nemmeno quello sull’investimento da 27 milioni per le Scuole Nord. Sono investimenti per la scuola pubblica, per creare spazi di qualità, dei centri extrascolastici, per la conciliabilità lavoro-famiglia. Se non ci troviamo nemmeno su questi temi, va bene, ma ho l’impressione che siate contro tutto a prescindere.

SERGI – Non è vero. È il Municipio che di principio dice ‘no’ a qualsiasi nostra proposta. Proposte (dalla politica finanziaria a quella delle tariffe elettriche, fino a quella ambientale e così via) su cui l’Unità di sinistra in Cc ha sistematicamente votato contro. Noi invece le vostre proposte le abbiamo sempre sostenute. Non so chi abbia ragione, ma abbiamo posizioni diverse. Anche se poi ad esempio sugli Enti autonomi le mie proposte di riforma sembravano campate per aria, mentre ora fioccano le proposte (dal Plr) per accorparli.

EGLOFF – Recentemente ho difeso il vostro progetto che chiedeva di realizzare una radiografia della popolazione per poi andare in modo mirato e costruttivo a proporre misure a sostegno di essa. Non è stato accolto per alcuni voti, e voi non eravate in aula. In ogni caso, molto spesso le proposte dell’esecutivo si sono arenate a causa della litigiosità in Cc, non solo a sinistra.

NOI – Vi sono differenti visioni della politica e questo fa sì che non ci si incontri su diverse questioni. Non credo tuttavia che questa divisione sia legata alle relazioni personali tra consiglieri comunali della sinistra. Resta il fatto che spesso le nostre proposte vengono bocciate dal Municipio, come il piano d’azione sui rischi idro-geologici. Inoltre il bilancio sociale-ambientale votato nel 2019 non è ancora stato implementato, malgrado l’indicazione che sarebbe stato fatto durante questa legislatura. Gli orti comunali e il percorso ciclopedonale presentati, stranamente, poco prima delle elezioni, sono un progetto approvato nel 2011 e che ha origini molto più lontane. Servirebbe insomma una comunicazione più chiara da parte del Municipio e la volontà di mettere in pratica oggetti approvati dal legislativo in tempi ragionevoli. Sembra invece che le nostre proposte non ricevano la dovuta considerazione. E così è difficile per i Verdi essere benevolenti nei confronti dell’esecutivo.

Finanze

‘I mezzi ci sono per più politica sociale’

C’è margine per il Comune per spendere di più?

SERGI – Con un capitale proprio di oltre 60 milioni di franchi, i mezzi ci sarebbero. Tuttavia, nell’ultima legislatura, la differenza complessiva tra preventivi e consuntivi è di circa 25 milioni. E questo frena la volontà a investire nelle politiche sociali: i conti pessimistici e la sottostima delle entrate provocano un contenimento della spesa pubblica. Una risposta dal punto di vista sociale presuppone un aumento della spesa corrente, così da rispondere ai problemi della popolazione. Spesa corrente che invece, secondo l’Unità di sinistra, andrebbe ottimizzata e contenuta, come afferma anche il Plr. Senza dimenticare che in tutti i messaggi municipali c’è scritto che si segue il principio del pareggio dei conti. Ne risulta una politica sociale che non ha fatto alcun passo avanti. Insomma, la situazione finanziaria è buona, ma le condizioni di vita sono sostanzialmente peggiorate.

EGLOFF – I mezzi ci sono e non bisogna entrare in quella logica da terrorismo contabile che vuole un pareggio di bilancio anno dopo anno. Le differenze tra preventivo e consuntivo rappresentano un problema, ma bisogna dare atto al Municipio di aver agito, sviluppando il Comune che ha ancora un enorme potenziale. Ci sono però dei dossier che si trascinano, malgrado ottengano una larga maggioranza, come la conciliabilità lavoro-famiglia.

NOI – Investimenti massicci sono stati fatti nei grandi progetti strategici, come il settore delle biotecnologie, il futuro Quartiere Officine o il nuovo ospedale alla Saleggina. Grandi progetti che tuttavia non sostengono il tessuto economico di Bellinzona, che non è formato solo da ricercatori. Sembra quindi che ci si dimentichi di altri progetti di cui beneficerebbe la grande maggioranza della popolazione. Bisognerebbe ad esempio investire nel parco immobiliare ormai vetusto per renderlo più efficiente dal punto di vista energetico. Questo genererebbe lavoro per le imprese del territorio, con vantaggi anche per gli inquilini. Si dovrebbe investire di più anche nel settore primario e in quello secondario, a sostegno di agricoltori e artigiani.

BANG – I progetti strategici generano un indotto economico che ci permette di avere risorse da ridistribuire alla collettività, migliorando la qualità di vita e generando un’economia sana e una città sostenibile. Ma stiamo anche valorizzando il territorio: pensiamo ad esempio a Curzutt o Prada. Va inoltre detto che le aziende forestali presenti stanno aumentando i loro posti di lavoro e gli apprendisti. Insomma, la Città investe anche nel settore primario e secondario, così come in un turismo sostenibile, anche se si potrebbe, e si dovrà, fare di più. Cambiando settore, ricordo inoltre che negli ultimi quattro anni le giornate passate dai bambini nei centri extrascolastici sono passate da 45mila a 80mila. Anche in questo caso si può ancora migliorare e ci stiamo lavorando. Per quanto riguarda il pareggio di bilancio, non è un obiettivo imprescindibile, ma è buona cosa poter camminare con le proprie gambe.

In un periodo storico caratterizzato in particolare da rincari (inflazione, aumento dei premi di cassa malati, così come delle bollette di energia, acqua e rifiuti) l’emergenza climatica è ancora una priorità?

NOI – Certo, visto che partiamo dal presupposto che se gli ecosistemi devono collassare non si potrà evitare. Tuttavia, l’emergenza climatica non va messa in contrapposizione con le altre questioni importanti. Spetta alla politica rendere sostenibile, anche dal punto di vista finanziario, questa tematica. Ad esempio con incentivi per migliorare l’efficienza energetica. Anche se idealmente sarebbe meglio che le persone potessero permetterselo da sole, senza un sostegno pubblico, grazie a salari più alti.

SERGI – È un ambito decisivo e serve una risposta rompendo con le logiche di mercato. In questo senso Amb ha fatto un buon lavoro [non agendo sul mercato speculativo come altre aziende, ndr]. Di conseguenza le tariffe elettriche non sono esplose, ma sono comunque aumentate. Per questo avevamo chiesto una moratoria, un’altra proposta che tuttavia è stata bocciata.

BANG – Il Municipio fa già tanto in quest’ambito (mobilità ciclistica, incentivi per impianti fotovoltaici, trasporto pubblico) e riconosco che potrebbe fare di più. Anche perché la situazione diventa sempre più grave. A dimostrazione che non stiamo con le mani in mano, prossimamente sarà presentato uno studio sulla biodiversità e il verde urbano, affronteremo il problema delle isole di calore e prevediamo stazioni di ricarica per auto elettriche anche nei quartieri periferici.

EGLOFF – L’emergenza climatica non va evidentemente ignorata, ma dal mio punto di vista un tema prioritario è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione. Dobbiamo pensare a una città fruibile per le persone anziane e con una mobilità ridotta. Pensando alle estati sempre più torride, servirebbe una rete di percorsi urbani sempre più fitta con panchine, che possa anche garantire ombra e frescura. Spazi dei quali potranno beneficiare anche i giovani che vanno a loro volta sostenuti da politiche adeguate.

Abbassare il moltiplicatore d’imposta renderebbe il Comune più attrattivo?

NOI – No, e penso che su questo punto ci troviamo tutti d’accordo.

BANG – La situazione non migliorerebbe riducendo il moltiplicatore solamente di uno o due punti. C’è una certa solidità e vogliamo mantenerla.

EGLOFF – Se i servizi alla popolazione ci sono, un moltiplicatore relativamente alto è accettabile. Non rappresenta inoltre un disincentivo per venire ad abitare a Bellinzona. Infatti si trasferiscono qui persone provenienti da Comuni con un moltiplicatore più basso: arrivano per la qualità di vita e non per questioni fiscali.

SERGI – Abbassare il moltiplicatore favorisce semplicemente chi paga più imposte, ovvero i più ricchi.

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