Bellinzonese

Ubriaco a velocità folle, pena ridotta in Appello

Accolta la richiesta della difesa appoggiata anche dall'accusa: l'uomo non dovrà scontare il carcere

Raggiunti picchi di 250 km/h. Eluso anche un posto di blocco
(Ti-Press)
16 febbraio 2024
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È una pena interamente sospesa quella pronunciata dalla Corte di appello e di revisione penale (Carp) nei confronti dell'uomo domiciliato in Valle di Blenio colpevole di aver guidato ubriaco e a velocità folle, forzando anche un posto di blocco, con a bordo una persona che non conosceva. Con la sentenza pronunciata in questi giorni, la Corte presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will ha dunque parzialmente accolto il ricorso presentato dalla difesa contro il primo verdetto emesso dal Tribunale penale cantonale (Tpc) nel luglio del 2023. La Carp ha deciso per una pena detentiva di 24 mesi sospesa con la condizionale per un periodo di due anni, mentre il giudice della Corte delle Assise criminali Siro Quadri aveva optato per 28 mesi, di cui sei da espiare. Alla luce del nuovo giudizio, l'uomo non dovrà dunque scontare il carcere. Oltre alla pena detentiva sospesa, la Carp ha inflitto all'uomo anche una pena pecuniaria di 11'700 franchi, pure con la condizionale per due anni.

Difesa e accusa d'accordo sulla pena sospesa

La sentenza della Carp accoglie parzialmente la richiesta della difesa rappresentata dall'avvocata Marina Gottardi (che per l'occasione sostituiva l'avvocato Rossano Guggiari), in Appello battutasi per una pena sospesa di due anni, giudicando sproporzionato un periodo da trascorrere dietro le sbarre. Così come fatto in prima istanza, anche la procuratrice pubblica Chiara Buzzi ha chiesto una pena interamente sospesa come già fatto in occasione del primo processo, quando il giudice Quadri aveva infine deciso di inasprire la pena.

Una lunga serie di infrazioni

La Carp ha confermato i reati di coazione, ripetuta infrazione qualificata e ripetuta infrazione grave alle norme della circolazione, ripetuto impedimento di atti dell'autorità e guida in stato di inattitudine. I fatti risalgono all'agosto del 2020: dopo una serata in un bar di Biasca, l'imputato si è messo alla guida con a bordo un passante, dicendogli che lo avrebbe portato a casa a Giornico. Giunto alla rotonda di Pasquerio ha però imboccato l’autostrada in direzione di Bellinzona, e qui sono iniziate le folli azioni, raggiungendo punte di 250 km/h. Una volta giunto a Bellinzona, ha ancora superato il limite in diversi tratti (90/100 km/h al posto di 50), ha eluso un posto di blocco e per seminare la polizia ha pure guidato in contromano, sul marciapiede e bruciato semafori. Limiti superati e altre gravi infrazioni sono proseguiti fino a Claro, dov’è stato fermato dagli agenti. Tasso alcolemico registrato 1,82 per mille. E con a bordo un passeggero, evidentemente, terrorizzato.

In aula l'imputato si è detto pentito delle sue azioni. Lavora, convive, ha smesso di guidare e di bere, e questo secondo la difesa mostra la sua volontà e l’impegno a superare il passato, ragione per cui l'avvocata Gottardi non riteneva necessaria la reclusione. Altro elemento evidenziato dalla legale è il lungo periodo trascorso dai fatti. La Carp ha tuttavia confermato il reato di coazione contestato dalla difesa, secondo cui l'alcol ingerito abbia pregiudicato la capacità di intendere e volere dell'uomo, che stando alla patrocinatrice non avrebbe quindi avuto l'intenzione di costringere il passeggero a tollerare le sue azioni. Anche la pp Buzzi ha voluto dare fiducia al 33enne, formulando nuovamente una proposta di pena di 24 mesi senza un periodo da espiare.

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