Bellinzonese

Da Isone a Castione: metà Periso trasloca e si consolida

Si unisce a Gesitronic la storica fabbrica di bobine. Si valuta il futuro dell’edificio in cima alla valle. A Pazzallo la magnetoterapia in campo medico

In sintesi:
  • Dal 1961 a oggi nell'azienda hanno lavorato tre generazioni di isonesi, fra cui molte donne
  • L'unione con Gesitronic viene definita una mossa ‘fortemente strategica, frutto di una lunga e proficua collaborazione tra le due societa’
La Periso Sa è presente a Isone sin dal 1961
(Ti-Press/Golay)
14 febbraio 2024
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L’unione fa la forza. È partendo da questo proverbio che anche in ambito tecnologico si possono mettere a frutto ‘assemblaggi’ orientati al successo. Ci stanno provando la Gesitronic Sa di Castione e la Periso Sa di Isone. Quest’ultima da alcune settimane sta traslocando nel Sopraceneri macchinari e personale (gli ultimi nove dipendenti rimasti andranno ad aggiungersi alla ventina di Castione) dopo ben 63 anni di presenza ininterrotta nel piccolo Comune montano che fa ancora parte del Distretto di Bellinzona sebbene sia connesso al Vedeggio per quanto riguarda tutti i servizi offerti alla popolazione, Giudicatura di pace a parte.

Qui l’iniziale lavorazione di componenti per l'industria orologiera aveva lasciato il posto al confezionamento di cavi, bobine e trasformatori nel settore elettrotecnico, per infine aggiungere la purificazione dell’aria mediante ionizzazione. Ora il trasloco non è sfuggito agli occhi degli abitanti più attenti che si chiedono quale destino avrà il fabbricone incastonato a quota 750 metri e poco visibile trovandosi seminascosto appena sotto la strada cantonale alle porte del paese. Dal 1961 a oggi vi hanno lavorato tre generazioni di isonesi, fra cui molte donne, man mano sostituiti da operai e operaie provenienti da fuori e specialmente, negli ultimi tempi, da oltre confine. A Registro di commercio la Periso Sa figura avere tutt'oggi sede a Isone, anche dopo la cessione del pacchetto azionario avvenuta nel 2017 e l’aggiunta nel 2018, sotto il cappello del nuovo Periso Group, della produzione e commercializzazione di apparecchiature e macchinari per uso medico e sanitario, diagnostico, ospedaliero, fisioterapico, con consulenza tecnica e commerciale. Ossia la cosiddetta magnetoterapia utile in presenza di patologie infiammatorie e degenerative. Divisione medicale cui è dedicato un sito internet in inglese e una sede a Pazzallo dove lavorano 21 dipendenti. Nel frattempo, come detto, la divisione cavi dal 1° gennaio si sta trasferendo a Castione tramite un’unione strategica e la costituzione di una sola azienda con la ragione sociale Gesitronic Sa presieduta da Graziano Gemetti.

Integrare risorse e competenze

Titolare del pacchetto azionario del Periso Group è Antonio La Gatta, cittadino italiano domiciliato a Gandria, inventore e titolare dei brevetti per le macchine elettromedicali. In un comunicato stampa si legge che l’unione con Gesitronic, “fortemente strategica è il frutto di una lunga e proficua collaborazione tra le due società, complementari tra loro e operanti nel medesimo settore di attività, quello dell’elettronica ed elettrotecnica, in particolare fabbricazione e assemblaggio di apparecchi e quadri elettrici di comando, con confezione di fili e cavi”. Obiettivo della sinergia: “Creare un’integrazione tra le competenze, le risorse e le esperienze maturate dalle singole aziende”. Inoltre “ampliando l’offerta e la rete di distribuzione, puntiamo a rafforzare la nostra presenza sul mercato nazionale e internazionale”. Unione, si specifica, che “non comporterà alcuna ristrutturazione. Al contrario, rappresenterà una preziosa occasione di crescita personale e professionale per tutti i nostri collaboratori. Essi potranno infatti condividere metodi e approcci, beneficiare di maggiori opportunità di formazione, sviluppare e valorizzare al meglio le capacità. Siamo infatti convinti che il capitale umano sia la nostra risorsa più preziosa; pertanto, vogliamo continuare a investire su di esso”. L'obiettivo è favorirà una maggiore coesione tra i due team di lavoro nell'ottica di affrontare il futuro “con maggior efficacia, resilienza e ottimismo”.


Ti-Press/Golay
Alla Gesitronic di Castione lavorerà complessivamente una trentina di dipendenti

Non c'erano le condizioni per ampliare

Da fabbrica di paese a gruppo attivo sui mercati internazionali. Nella sede di Pazzallo troviamo Antonio Santoli, presidente del Cda. «Cosa faremo della fabbrica di Isone? Per ora resta di nostra proprietà. Ne abbiamo parlato con le autorità locali e abbiamo alcune opzioni che stiamo approfondendo. Potremmo proseguire con la produzione nel campo della purificazione dell’aria, oppure sviluppare qualcosa in ambito medicale, oppure ancora vendere». Di certo la svolta del 2017 «è stata importante: quell’anno abbiamo acquistato la Periso per unire alla produzione classica di cavi quella di apparecchi elettromedicali avviata nel 2006 in Italia, con certificazione CE ottenuta a fine 2018 e produzione effettiva trasferita da Isone a Pazzallo nel marzo 2019 per motivi di spazio e perché l’ente certificazione ha suggerito una separazione fisica fra i due ambienti di lavoro. Abbiamo riflettuto se ampliare il vecchio stabile per rimanere a Isone, ma non ci sono state le condizioni per poterlo fare». Col passare del tempo «abbiamo ritenuto strategicamente importante farci conoscere sia in Ticino, sia all’estero, insistendo anche sulla necessità della formazione. Perciò abbiamo organizzato un primo congresso internazionale a Lugano nel 2022 e il secondo l’anno scorso a Madrid, mentre quest’anno saremo ospiti dell’Università di Catanzaro». Quanto alla concentrazione a Castione del settore cavi, la necessità «deriva anche dall’aumento del costo della manodopera e dalla volontà di rimanere maggiormente competitivi sul mercato ampliando i servizi. Una strategia di consolidamento che guarda al lungo termine – conclude Santoli – tant’è che l’attuale partecipazione di Periso all’azionariato di Gesitronic dovrebbe tramutarsi fra un paio d’anni in un’acquisizione completa».

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