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In via Codeborgo e Teatro ‘deroga per bici da rivedere’

La polizia comunale di Bellinzona propone al Municipio di mantenere nel centro storico un’unica strada di transito per biciclette

(Ti-Press)
7 febbraio 2024
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Biciclette elettriche e pedoni, una storia di difficile convivenza nelle aree pedonali del centro storico di Bellinzona. Proprio per limitare i conflitti tra le parti, l’estate scorsa la Città aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione dallo slogan volutamente provocatorio “Chi va piano, gode di più”, scritto su cartelli e adesivi posizionati sulla strada. La campagna era durata fino a dicembre e nel complesso aveva permesso di sensibilizzare circa 750 persone. «È stata avvicinata una buona parte di utenza, ma probabilmente per vedere risultati concreti ci vorrà più tempo. Osserviamo ancora parecchie situazioni problematiche e dai primi controlli che abbiamo eseguito notiamo che c’è ancora lavoro da fare», fa presente Andrea Cremonini, responsabile servizio esterno della Polizia comunale di Bellinzona. La campagna intende sensibilizzare gli utenti di monopattini e biciclette a circolare in modo lento e adeguato, rispettando i pedoni, ma anche i pedoni stessi per far comprendere loro che non sono gli unici beneficiari della zona. Con l’arrivo della primavera la campagna verrà riproposta e degli agenti di polizia avvicineranno nuovamente gli utenti della strada per renderli attenti riguardo al problema. La campagna era stata estesa a Giubiasco, poiché la rete ciclabile passa pure da piazza Grande, ma in quell’area non sono state registrate situazioni di convivenza problematica. Al momento si punta dunque ancora sulla sensibilizzazione, anche perché finora non si sono verificati incidenti gravi ma piuttosto segnalazioni di pedoni colpiti di striscio da ciclisti, e non sulla repressione come invece accade ad esempio a Lugano: nel centro pedonale gli utenti indisciplinati sulle due ruote vengono infatti sanzionati, dopo che una campagna di sensibilizzazione non aveva dato i frutti sperati. In ogni caso, a differenza di Lugano, a Bellinzona per la zona pedonale del centro storico vige una deroga che permette alle biciclette di circolare.

L’avvento di mezzi elettrici ha complicato la convivenza con chi va a piedi

Va detto però che quando circa vent’anni fa era stato chiuso al traffico l’accesso al centro storico, le biciclette e i monopattini elettrici non erano ancora diffusi e in generale la bicicletta non era utilizzata tanto quanto oggi. «La situazione era molto diversa; l’avvento di questi nuovi mezzi elettrici ha complicato la convivenza con i pedoni», riconosce Cremonini. Inoltre, il fatto di trovarsi in una zona pedonale può generare nei pedoni una sensazione di falsa sicurezza: sono infatti convinti di essere gli unici utenti della zona, quando in realtà non lo sono. Inoltre Bellinzona ha diversi portici, che sono a tutti gli effetti dei marciapiedi; ma quando i pedoni scendono in strada, devono prestare particolare attenzione perché potrebbero sopraggiungere delle biciclette, elettriche o no.

La proposta

Al termine dell’azione di sensibilizzazione, a fine anno la polizia ha redatto un rapporto di servizio dettagliato che ha consegnato al Municipio. Nel documento si è riferito dell’esito della campagna e sono state inserite anche delle proposte, scaturite proprio dall’osservazione della situazione. Una, ci viene spiegato, è di mantenere una sola via di transito sulla zona pedonalizzata: lasciando quindi accessibile alle bici la tratta primaria tra piazza Indipendenza e Largo Elvezia, passando unicamente per la via principale (viale Stazione, piazza Nosetto e via Camminata). I ciclisti dovrebbero quindi evitare le due vie più strette: Codeborgo e Teatro. Quest’ultima in particolare poiché lo spazio a disposizione per ciclisti e pedoni è molto esiguo a causa della presenza di tavoli e sedie di alcuni esercizi pubblici che si affacciano sulla stradina. «Facendo capo al buon senso i ciclisti già oggi dovrebbero capire che in quelle vie la bici andrebbe spinta», rileva il tenente.

Nel centro storico è proibito transitare con biciclette elettriche che raggiungono la velocità di 45 km/h, le quali sono equiparate ai motorini. Durante l’azione di sensibilizzazione alla polizia è capitato di incontrare persone che transitavano nonostante il divieto. Proprio per ovviare al problema, un altro suggerimento della polizia è di prevedere una segnaletica per il centro storico chiara per tutti, nella quale ricordare cosa è consentito e cosa no.

Nel rapporto consegnato al Municipio è contenuta anche la proposta di una riorganizzazione dei posteggi per le biciclette con l’obiettivo di creare maggiore ordine in città definendo meglio e ampliando le aree di posteggio con nuovi stalli in punti strategici.

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