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Centro di Bellinzona: il presidente para il siluro e replica

Soldini e critiche, Davide Pedrioli spiega che altri politici di peso sono stati contattati ma hanno declinato. E sui giovani, ‘formazione fondamentale’

Il presidente sezionale Davide Pedrioli
(Ti-Press)
17 gennaio 2024
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Una sezione che non garantisce alle nuove generazioni realistiche possibilità di elezione in Municipio. Questa la critica espressa da alcuni membri de ‘il Centro’ di Bellinzona intervenuti lunedì all’assemblea che ha infine acclamato la lista per l’esecutivo comprendente anche l’uscente Giorgio Soldini. E così per i quattro giovani in corsa, di cui tre donne, la partita – stando a quanto emerso dal vivace ma breve dibattito sul tema del ringiovanimento – rischia di essere chiusa in partenza contro un municipale classe 1955 in carica da tre legislature che nell’urna ha sempre difeso il seggio raccogliendo parecchi voti anche in altre aree politiche. La sala ha riservato alle critiche degli applausi, ma alla fine come detto ha avallato senza esitare la proposta fatta dalla commissione-cerca. Soldini non ha replicato, né ora rilascia dichiarazioni limitandosi a dirsi soddisfatto.

Critiche che il presidente sezionale Davide Pedrioli rispedisce al mittente. Perché?

«Evidentemente si è valutato attentamente, nell’arco di ben sei mesi, se fosse opportuno, necessario e utile proporre nuovamente il municipale uscente in carica dal 2012. La commissione-cerca lo ha ascoltato e ne è uscita la sua disponibilità a mettersi ancora a disposizione. Abbiamo contattato e cercato di coinvolgere e convincere anche altre persone la cui caratura avrebbe certamente permesso, con o senza Giorgio Soldini, di formare una lista competitiva. Ma non hanno confermato la loro disponibilità ad assumere, se elette, una carica molto onerosa in termini di tempo da sottrarre alla professione e alla vita privata. Perciò, il risultato raggiunto è il meglio che potessimo fare: quattro donne in lista e quattro giovani significa che per tutti o quasi ci sarà la possibilità di entrare in Consiglio comunale dove farsi le ossa e accumulare esperienza sul terreno in vista del prossimo turno elettorale».

Qualcuno in sala ha però detto che non basta aprire le porte ai giovani e alle donne, ma bisogna anche lasciare liberi i posti affinché li possano occupare. Pena, promuovere un finto esercizio elettorale senza alcuna chance per i non uscenti. Un altro ha detto che certe operazioni vanno pianificate per tempo, almeno due anni prima, e non circoscritte al raggio d’azione della commissione-cerca limitato ad alcuni mesi. Che ne pensa?

«È stato attentamente valutato anche lo scenario senza Giorgio Soldini. Fatti due calcoli e ascoltati diversi pareri nell’area del Centro, abbiamo concluso che il saldo in termini percentuali sarebbe stato probabilmente negativo. I voti aggiuntivi che sarebbero giunti escludendolo dalla lista non avrebbero compensato quelli sicuramente persi con la sua esclusione. A ogni modo, con lui o senza di lui il seggio non è a rischio».

Tornando alla domanda di prima, ora avrete quattro anni e non solo due (sempre che Soldini sia rieletto e a meno che non lasci a metà legislatura per favorire il o la subentrante). Come preparerete il terreno, considerato che dal gruppo in Cc, dal 2021 a oggi, sono giunte invero poche proposte sui cosiddetti temi che ‘interessano alla gente’ e che vi si è visti poco sui media?

«Come ha giustamente osservato Pietro Ghisletta al termine dell’assemblea, il nostro obiettivo è anche quello di riottenere un numero di consiglieri sufficienti, almeno undici, a raddoppiare la presenza nelle commissioni che dal 2021 si è ridotta a un solo nostro rappresentante in ciascuna di esse. Il lavoro in commissione è molto importante non solo per riuscire a esprimere la nostra opinione sui messaggi municipali, ma anche perché obbliga chi ne fa parte a capire nei dettagli certi meccanismi affatto evidenti. Anche questa è formazione, utile in ottica futura per chi ambisce alla stanza dei bottoni. Apparire sui media con idee e proposte può certamente aiutare, ma il giovane politico costruisce il proprio successo specialmente sull’asse istituzionale, sui dossier e sul territorio, dove ciascuno porta il proprio contributo nei più disparati ambiti».

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