Bellinzonese

Acqua contaminata, Gianini sollecita il Consiglio federale

Dopo il caso di Sant'Antonino, il neo consigliere nazionale con un'interpellanza chiede lumi anche su altri cantieri

La centrale di captazione Boschetti
10 dicembre 2023
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Il caso dell’acqua contaminata dalle sostanze chimiche Pfas a Sant’Antonino, di cui abbiamo riferito nell’edizione del 9 dicembre, muove anche la politica federale. Lo scorso 4 dicembre il Municipio di Sant’Antonino ha licenziato un messaggio per la richiesta di un credito di 1,82 milioni di franchi per posare un grosso impianto di filtrazione a carbone attivo e sterilizzazione con lampade a ultravioletti vicino al pozzo di captazione per abbattere la presenza di Pfas nell’acqua potabile che viene distribuita alla popolazione. In un’interpellanza al Consiglio federale depositata nel fine settimana, il consigliere nazionale Simone Gianini (Plr) fa presente che in Ticino, oltre al caso già noto del pozzo Pra Tiro di Chiasso, è stata rilevata una concentrazione di Pfas, oggi conforme alla legge, ma superiore a 0,1 μg/l, nei Comuni di S. Antonino e Capriasca. “In entrambi i casi, la causa sembrerebbe essere legata al cantiere della Galleria di base del Monte Ceneri che li accomuna”, si legge nell’atto parlamentare. A tal proposito il consigliere nazionale chiede lumi riguardo alle responsabilità: “Visto che AlpTransit San Gottardo Sa è stata sciolta, le Ferrovie federali svizzere (Ffs) e/o l'Ufficio federale dei trasporti (Uft) si faranno carico delle conseguenze sopra descritte del cantiere in questione a tutela della popolazione toccata?”. Il deputato chiede al Consiglio federale se “traendo i necessari insegnamenti, può escludere che nel caso di cantieri simili, attuali e futuri (si pensi ad esempio a quello autostradale del San Gottardo), non si utilizzano più Pfas e che quindi il rischio di contaminazione dell'acqua potabile è escluso?”. E infine: “A fronte della futura modifica del valore massimo di Pfas nell'acqua potabile, sarà anche previsto un aiuto finanziario per le misure che saranno chiamati ad adottare quei Comuni, in cui i valori sono oggi conformi, ma al di sopra del nuovo limite?”. Nell’atto parlamentare Gianini ricorda che le sostanze per- e polifluoroalchiliche (Pfas) sono un gruppo di composti chimici difficilmente degradabili che l’industria produce e impiega da decenni. Valori massimi per singoli Pfas sono già stati fissati nell’Ordinanza sull’acqua potabile e per piscine e docce accessibili al pubblico (Oppd). “L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) sta ora rivedendo i valori massimi dell’Oppd, sostituendoli con quello della direttiva (UE) 2020/2184 pari a 0,1 μg/l per la somma di 20 Pfas selezionate. Quel nuovo limite dovrebbe essere applicato in Svizzera a partire dal 2026”. Al riguardo Gianini ricorda che lo scorso 12 ottobre sono stati pubblicati due rapporti sulla presenza di Pfas nelle acque in Svizzera. In particolare, l’Associazione dei chimici cantonali svizzeri (Accs) ha investigato la qualità delle acque potabili nella rete di distribuzione. A fronte di 306 campioni sui 564 analizzati, in cui non sono state rilevate tracce di Pfas, in 5 dei 258 casi di contaminazione, tra cui appunto quello di Sant’Antonino, il valore era superiore a quello della direttiva europea.

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