Bellinzonese

Prodotti mai ordinati o arrivati, 20 mesi all'autore dei raggiri

Vendite e acquisti online: condannato il 30enne colpevole di aver truffato privati e società per un danno complessivo di circa 110mila franchi

(Ti-Press)
5 dicembre 2023
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Venti mesi di carcere è la pena detentiva inflitta a un cittadino svizzero residente nella regione giudicato colpevole di truffa aggravata per mestiere. Ammonta a poco più di 110mila franchi il danno causato dal 30enne, autore di una lunghissima serie di inganni concretizzati tra marzo 2021 e aprile 2023. Corposo è pure l'elenco degli accusatori privati toccati dai raggiri che l'uomo è ora chiamato a risarcire, in totale una cinquantina, tra cittadini privati (tanti ticinesi ma anche residenti Oltralpe) e società: note catene di distribuzione, aziende di elettrodomestici e dispositivi elettronici e fornitori di servizi per pagamenti.

La truffa consisteva nella pubblicazione da parte dell'imputato su alcuni portali web (Marketplace di Facebook, tutti.ch, Ricardo.ch) di annunci di vendita di prodotti a prezzi vantaggiosi, entrando poi in contatto con gli interessati dai quali, una volta raggiunto l'accordo, si faceva pagare in anticipo (con carta di credito o Twint), senza in seguito consegnare i prodotti. L'uomo utilizzava anche un'altra modalità, quella più redditizia: ordinava merce (che poi rivendeva) da siti ufficiali utilizzando password e dati di altre persone dei quali riusciva a entrare in possesso, facendo quindi recapitare i prodotti in un punto da lui stabilito (a casa sua o presso l'abitazione di terzi) mentre la fattura veniva inviata alle vittime (alcune colpite più volte). Nell'atto d'accusa stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli sono descritti una settantina di colpi andati a buon fine. In svariati casi si parla di merce ricevuta illegalmente per svariate migliaia di franchi, tra asciugacapelli, aspirapolveri, smartphone, Playstation 5, condizionatori, macchine del caffè, orologi.

‘Consapevole dei danni causati, chiedo scusa’

Reo confesso e in carcere da aprile 2023 (da luglio in regime di espiazione anticipata della pena), questa mattina nell'aula penale di Lugano il 30enne si è detto pentito delle sue azioni, chiedendo perdono alle vittime e promettendo di volersi impegnare per rimediare, riconoscendo dunque le pretese di risarcimento. A motivazione delle sue azioni, ha spiegato che una volta rimasto senza lavoro aveva bisogno di soldi, da una parte per sostenere un elevato tenore di vita, dall'altro poiché dipendente dal gioco d'azzardo. «Stress, depressione, problemi economici e questa dipendenza mi hanno portato a compiere tali azioni. Mi dispiace perché non sono questa persona. Sono consapevole del danno causato, e per questo ho anche scritto delle lettere di scuse alle vittime. Questo lungo periodo in carcere mi ha fatto pensare. Ho 30 anni e so che posso cambiare vita e rimettermi in gioco, grazie anche al supporto della famiglia e della fidanzata».

‘Messa in mostra una certa energia criminale’

Al termine di un processo lampo svoltosi con la procedura del rito abbreviato, la Corte delle assise correzionali di Bellinzona presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti ha accolto la proposta di pena concordata tra la pubblica accusa e la difesa rappresentata dall'avvocata Manuela Fertile. «Un modo di procedere ben strutturato che ha messo in mostra una certa energia criminale», ha commentato l'agire dell'uomo la giudice Verda Chiocchetti prima di pronunciare la sentenza, sottolineando i numerosi episodi ripetuti in un periodo prolungato e la fluidità nelle relazioni commerciali dell’imputato che chiaramente fondano la truffa per mestiere. L’uomo, ha aggiunto la presidente, aveva un buon grado di formazione che gli avrebbe permesso di vivere legalmente. Nella commisurazione della pena, la Corte ha tenuto conto della collaborazione processuale del 30enne e della sua turba psichica legata al gioco d’azzardo, che l'uomo ha detto di voler continuare a contrastare proseguendo con un apposito percorso terapeutico. L'imputato è stato condannato anche per il reato di ottenimento illecito di prestazioni di un'assicurazione sociale o dell'aiuto sociale, visto che nel periodo in cui ha effettuato le truffe ha beneficiato, dal maggio 2022 all'aprile 2023, della Cassa disoccupazione per quasi 25mila franchi.

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