Bellinzonese

Riale Ragon rinaturato ma esondato: soluzione cercasi a Claro

Il Municipio di Bellinzona ritenendosi parte lesa si è attivato dopo la segnalazione dei contadini e del consigliere comunale Claudio Cattori

Situazione recente
1 dicembre 2023
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Soluzione in vista per la fuoriuscita del riale Ragon a Claro che in occasione di forti precipitazioni crea seri disagi ai campi agricoli circostanti, come denunciato in un’interpellanza dal consigliere comunale Claudio Cattori (Centro). Il Municipio di Bellinzona rispondendogli mercoledì sera durante la seduta di Cc ha spiegato di essere venuto a conoscenza della situazione da una segnalazione inviata il 25 ottobre dagli agricoltori interessati. Perciò si dichiara “intenzionato a sistemare il problema nella misura in cui causa pregiudizio all’attività agricola”. Il Servizio comunale opere pubbliche “ha preso contatto con tutti gli enti coinvolti e sta cercando una soluzione condivisa”. Se sia ipotizzabile un risarcimento ai contadini da parte del Municipio per le perdite subite, una risposta “è prematura perché occorrono ancora approfondimenti tecnici e giuridici. Di principio il Comune non dovrebbe essere responsabile” e al momento il Municipio “si ritiene parte lesa”.

Committente dell'opera fluviale progettata da specialisti della regione, realizzata da ditte ticinesi fra il 2019 e il 2020 e inaugurata nel 2021, è infatti la Città di Bellinzona che insieme al torrente Ragon ha messo mano nel medesimo periodo, in due altri siti di Claro, i riali Canva e Mondrecch, per una spesa complessiva di 1,6 milioni di franchi in gran parte finanziati dal Cantone. Nell’interpellanza Cattori evidenziava positivamente il progetto di rinaturazione che nel caso specifico del Ragon ha riguardato l’ultimo tratto e l’immissione nel fiume Ticino, che avviene nei pressi del campo da calcio, modificando profondamente il suo aspetto e rendendolo più naturale anziché incanalato. In particolare le sponde sono state rimodellate e sono stati creati dei varchi per permettere il passaggio di animali selvatici nell’ambito del corridoio faunistico.


L’inaugurazione nel marzo 2021 con una classe di allievi delle Elementari

Ma a distanza di tre anni ecco i problemi: il canale non riesce a trattenere l’acqua e ci sono diverse perdite che defluiscono alla base delle sponde insommergibili di contenimento e confluiscono nei campi agricoli lungo il tracciato. Inoltre l’alveo “è completamente invaso da canneti” e altre erbe “che stratificano ulteriormente rallentando il flusso verso la foce”. Vegetazione che in caso di piena “può provocare esondazioni e ulteriori pericoli, inoltre gli agricoltori si trovano con diverso terreno allagato e non sfruttabile”. Da qui la richiesta affinché il Municipio s'interessi del problema e intervenga.

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