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A Bodio riaffiora un pezzo di Belle Époque

Nei prossimi mesi l’Albergo Stazione cambierà volto grazie all’intervento che prevede il ripristino di alcuni elementi dell’architettura di 100 anni fa

11 settembre 2023
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C’è un gran movimento di operai quando varchiamo la soglia e veniamo accolti nel salone. Qui, da inizio giugno, avanza il cantiere che nel giro di qualche mese riconsegnerà a Bodio un tocco di Belle Époque. Il proprietario dell’Albergo Stazione Paolo Guzzi ha infatti deciso di investire per ristrutturare lo stabile e riportarlo alle sue origini, a come si presentava nel 1910 quando fu costruito per volontà del bisnonno Lorenzo Guzzi. Inizialmente chiamato Hotel de la gare, fu realizzato utilizzando lo stile Liberty (o Arte nuova) molto propenso alle decorazioni. Rapiva l’attenzione dei clienti l’eleganza dell’architettura e l’attenzione ai particolari, i rilievi in gesso, le due cupole situate ai lati del corpo centrale, i balconi e la grande terrazza. «Avevamo la necessità di ristrutturare il tetto e ci siamo detti che era l’occasione giusta per dare seguito a questo desiderio, che mi frullava in testa da un po’ e che è ovviamente alimentato da un valore affettivo legato ai miei antenati – spiega Paolo Guzzi –. Siamo consapevoli della sfida di investire in maniera importante per ristrutturare un hotel a Bodio, in una regione in cui tanti alberghi chiudono o comunque sono in difficoltà».

‘Già oggi i clienti non mancano’

Paolo e la moglie Tiziana sono però ottimisti visto che, ci dicono, «già oggi i clienti non mancano». Si riferiscono soprattutto ai pernottamenti di operai attivi sui cantieri oppure degli ufficiali delle truppe dell’esercito che stazionano nella regione. «Sicuramente non sui livelli di quando c’era la Monteforno, ma anche la zona industriale di Bodio/Giornico ci porta qualcosa. Non registriamo invece grandi numeri per quanto riguarda il turismo. Ma grazie anche al nuovo svincolo autostradale Bodio-Giornico, sono aumentati i viaggiatori diretti in Italia che si fermano per una notte per riposare nei periodi di forte traffico alla galleria del San Gottardo. Per la nostra attività è poi interessante il mantenimento della stazione ferroviaria (situata proprio in faccia all’hotel, ndr), ancora attiva e servita grazie in particolare ai treni della Südostbahn. Negli ultimi anni si è iniziato a vedere anche escursionisti e persone che vengono in Ticino per praticare canyoning o bouldering. Continueremo con la filosofia dei prezzi bassi e con questo bel progetto speriamo di poter ampliare la mole di clienti».

Cupole decorate con dei dipinti

Oltre al rifacimento delle facciate (il colore è ancora da definire) e alla realizzazione delle due cupole, i lavori prevedono una ristrutturazione globale degli interni. Rispetto al progetto originale di più di 110 anni fa, le decorazioni in rilievo in gesso non saranno rifatte. Lo stile liberty sarà comunque impreziosito con l’esecuzione di alcuni dei dipinti originali dell’edificio costruito nel 1910. Dipinti che andranno a decorare le due cupole, come detto abbattute durante la ristrutturazione negli anni 60 (nel periodo in cui l’albergo non era di proprietà della famiglia Guzzi) che, fatto salvo per i parapetti, eliminò l’impronta originale della struttura. Accanto all’albergo c’è un secondo stabile che sarà toccato dalla ristrutturazione e sarà sfruttato per organizzare feste ed eventi. Sul tetto dell’edificio adiacente all’hotel saranno posati pannelli fotovoltaici che dovrebbero garantire l’autosufficienza energetica dell’albergo. Nell’ambito di un investimento importante, Guzzi sottolinea come «la stragrande maggioranza degli appalti sia stata deliberata a ditte e artigiani locali. Se i lavori procederanno secondo i piani e il meteo sarà clemente, prevediamo di inaugurare la struttura entro fine anno».

Una gestione che ha coinvolto quattro generazioni

La gestione dell’hotel ha coinvolto quattro generazioni della famiglia Guzzi. Dopo i primi decenni di attività, nel 1946 l’hotel fu venduto alla ditta Sassigrossi Sa e il nome cambiò in Albergo Monteforno. Nel 1997 rientrò ancora nelle mani della famiglia Guzzi con l’acquisto da parte del padre di Paolo, Alberto, e il ritorno al nome Albergo Stazione.

Leventina ambita località turistica

Durante il periodo della Belle Époque, in particolare la media e l’alta Leventina divennero rinomate mete turistiche, mentre Bodio si poneva soprattutto come polo industriale della regione. Ancora oggi, in varie località della valle, sono visibili altri edifici in stile Liberty che proprio in quegli anni erano alberghi rinomati e molto gettonati da turisti che giungevano da ogni dove per trascorrere dei periodi di villeggiatura in alta quota. In particolare Faido con l’Albergo Milano e l’Hotel Suisse divenne meta turistica per eccellenza dell’alta borghesia milanese, grazie anche all’inaugurazione della ferrovia del San Gottardo nel 1882 che poneva la località della Media Leventina a sole 5 ore dal capoluogo lombardo. Nel 1913 a Faido si contavano tredici esercizi pubblici, più una novantina di appartamenti, case e ville di vacanza.

Sfumata negli scorsi anni l’opzione di inserirvi la sede del Museo cantonale di storia naturale, al momento non sembrano esserci all’orizzonte altre soluzioni per dare nuova vita agli abbandonati Albergo Milano e Hotel Suisse, entrambi collocati nei pressi della stazione Ffs.

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