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‘Non è esclusa’ la copertura della pista di ghiaccio esterna

Bellinzona è aperta a valutare se intervenire per rendere la struttura fruibile più a lungo, proteggendola da sole e vento. Ma bisognerà pazientare

In futuro con un tetto?
(Ti-Press)
18 agosto 2023
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Chiudere almeno parzialmente la pista di ghiaccio esterna di Bellinzona, così da poterla utilizzare un po’ più a lungo. Si tratta di una misura che il Comune è aperto a valutare, anche a seguito dell’arrivo dei Rockets da Biasca, una squadra che milita in Swiss League (l’ex serie B), che, tra allenamenti e partite, occupa la pista coperta in modo molto intensivo. L’intenzione è quindi quella di alleggerire l’occupazione di quest’ultima, cercando di sfruttare maggiormente la pista esterna la cui fruibilità è evidentemente «limitata dalle condizioni meteorologiche, in particolare dall’irradiazione solare, ma anche dal vento», spiega a ‘laRegione’ Fabio Käppeli, capodicastero Finanze, economia e sport.

‘Un tabellone per svolgere le partite anche all'aperto’

Al momento una nuova pista completa non entra in linea di conto soprattutto, ma non solo per motivi finanziari: «I costi non sarebbero sostenibili per Bellinzona sport». Semmai si può pensare a misure «per proteggerla da sole e vento, così da poterne prolungare e anticipare l’utilizzo iniziare a utilizzarla già a settembre, quando l’occupazione di quella interna aumenta considerevolmente». In ogni caso, però, la Città indica che ci vorrà tempo: «L’iter politico e burocratico può impiegare fino 10 anni». Nel frattempo si fa quindi di necessità virtù: «Bellinzona sport, con grandi sforzi, ha riorganizzato l’occupazione della pista coperta, con la collaborazione dei maggiori fruitori (Bellinzona Rockets, Giovani discatori della Turrita, società di pattinaggio artistico Cpb e scuole) che hanno tutti dovuto fare delle rinunce, in parte, però, già compensate». La pista esterna sarà invece, quando possibile, utilizzata dal settore giovanile dei Gdt: «L’intenzione in futuro è quella di poterla usare anche per le partite, installando ad esempio un tabellone».

Investimento per una nuova struttura coperta ‘difficilmente giustificabile’

La questione della scarsità di ghiaccio disponibile a Bellinzona – accentuata dal innalzamento medio delle temperature – è stata recentemente sollevata dal consigliere comunale Plr Matteo Mozzini, che nel frattempo è stato nominato presidente dei Bellinzona Rockets. In un'interrogazione chiedeva al Municipio se la copertura della pista esterna fosse prioritaria e urgente. In risposta l’esecutivo ha fatto notare che “i soli costi di manutenzione ordinaria di una nuova pista di ghiaccio non sarebbero coperti neppure riuscendo a vendere a pagamento l’80% degli slot giornalieri per un intero anno”, ricordando che le società sportive amatoriali di Bellinzona non pagano il ghiaccio. L’investimento sarebbe inoltre “difficilmente giustificabile”, visto che fra gli oltre 4’000 atleti sotto i 20 anni, il movimento legato all’hockey e al pattinaggio artistico, seppur molto importante, rappresenta circa il 10%. Non è però esclusa una copertura del ghiaccio, così da prolungare l’attività all’aperto, ma prima vanno «vagliate le adeguate possibilità tecniche, compresa la compatibilità architettonica, non scontata, con il Bagno pubblico, che è un bene culturale protetto a livello cantonale», precisa Käppeli.

In aiuto arriva la BiascArena

Resta il fatto che con l’arrivo dei Rockets – una squadra di professionisti che si allena più volte al giorno, senza contare le partite – l’occupazione della pista coperta ha dovuto essere ripensata. In quest’ambito un aiuto è arrivato da Biasca che dispone di una pista di ghiaccio di qualità e che dopo la partenza dei Rockets ha ora più ghiaccio da offrire. Come noto, oltre alla squadra femminile dell’Hcap, anche la seconda squadra dei Gdt (che milita in Seconda Lega) approfitterà di questa disponibilità. Così come il Cpb che in parte utilizzerà maggiormente la BiascArena, collaborando con la società di pattinaggio artistico locale. E le scuole di Bellinzona? «Hanno dovuto rinunciare anche loro ad alcune ore, ma continueranno ad avere la possibilità di pattinare al Centro sportivo cittadino», sottolinea Käppeli.

Studio strategico: risultati a fine mese

Nella sua risposta il Municipio ricorda in ogni caso che il potenziamento del Centro sportivo di Bellinzona non è al momento la priorità. Lo è invece ad esempio «l’edilizia scolastica – spiega il municipale – visto che il settore deve far fronte alla ristrutturazione di edifici vetusti così come all’aumento del numero di allievi, oppure, per rimanere in ambito sportivo, anche alcune strutture dello Stadio comunale devono essere rinnovate». E proprio per comprendere «i criteri su cui basarsi per decidere in quali strutture investire» è stato avviato – da Bellinzona Sport in collaborazione con Supsi, Organizzazione turistica regionale e Cantone – uno studio strategico sullo sviluppo sportivo e logistico di Bellinzona, i cui risultati «saranno presentati entro fine mese».

Vicinanza del centro città, un atout importante

Questo studio mira anche a rendere Bellinzona ancora più attrattiva in ambito sportivo: «Già oggi diverse società vengono (e ritornano) a Bellinzona per effettuare campi di allenamento, in particolare nell’ambito del calcio, dell’atletica, del tennis e del nuoto», rileva Käppeli. Campi di allenamento che generano un indotto non indifferente, così come gli eventi: «Ad esempio durante i recenti campionati svizzeri di atletica, abbiamo registrato 2’000 pernottamenti in un weekend». Bellinzona ha poi un atout importante: mette a disposizione degli atleti «strutture sportive e ampi spazi verdi nelle immediate vicinanze del centro città. Si trova tutto a pochi minuti a piedi e questo non è per niente scontato e quindi molto apprezzato».

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