Bellinzonese

Operai morti a Camorino, inchiesta chiusa

Prospettato un decreto d'abbandono sul caso dei due giovani schiacciati da un cassero di legno. Ma i famigliari chiedono l'assunzione di nuove prove

(Rescue Media)
15 giugno 2023
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Il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiuso l'inchiesta sulla morte di due giovani operai valtellinesi travolti da un cassero di legno mentre erano intenti a posare dei ripari fonici lungo l'A2 a Camorino, il 2 luglio 2018. Si prospetta dunque un decreto d'abbandono. Stando a quanto riferito dalla Rsi, il magistrato è giunto alla conclusione che non ci sono state responsabilità da parte di terzi.

La perizia giudiziaria ha infatti stabilito che il pannello di 10 metri per 2 e mezzo è caduto perché su quello opposto mancavano degli ancoraggi che avrebbero dovuto tenere unite le due pareti. Convinta del contrario, una delle vittime ha fatto togliere l’escavatore con cui reggevano il cassero, che negli istanti successivi ha schiacciato lui e il collega.

Ma i famigliari non ci stanno e, rappresentati dagli avvocati Rocco Taminelli e Patrick Untersee, hanno chiesto l'assunzione di nuove prove, ovvero complementi peritali e documentazione riguardante la sicurezza sul cantiere, che secondo gli accusatori privati sarebbe stata trascurata, sia dalle imprese del consorzio, sia dalla Suva. In particolare per quanto riguarda la formazione del personale e i controlli per il rispetto delle norme. Dal canto suo la ditta capofila del consorzio respinge gli addebiti, ritenendo che la sicurezza era stata predisposta in maniera inappuntabile, come peraltro fatto in occasione di altre simili operazioni. Prima di una decisione finale, al procuratore pubblico spetterà il compito di esaminare le istanze probatorie per capire se ordinare gli accertamenti richiesti dai legali dei parenti delle vittime.

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