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Dividendi Ses, Gordola non balla da sola: c’è anche Riviera

Il Municipio ha scritto alla Sopracenerina chiedendo una gestione più strategica dei riversamenti inviati ai Comuni azionisti. Parola all’assemblea

(Ti-Press)
7 aprile 2023
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Gordola non balla da sola. Il suo Municipio non è l’unico a sollecitare una differente politica dell’utilizzo/versamento dei dividendi ai Comuni azionisti da parte della Società elettrica sopracenerina (Ses) che serve tutto il Locarnese e valli, buona parte dell’Alto Ticino e una fetta del Moesano. Dopo il sostegno ricevuto dai Comuni di Tenero-Contra, Terre di Pedemonte e Cugnasco-Gerra, spunta ora anche Riviera. Come ci conferma il sindaco Alberto Pellanda, lo scorso settembre il Municipio si è mosso in modo analogo. È dall’autunno 2021, ricordiamo, che Gordola invia e condivide lettere dai contenuti critici nei confronti di Ses. Missive rispedite al mittente dal Consiglio di amministrazione, intenzionato a non modificare il proprio approccio. Tema comunque di pertinenza dell’assemblea degli azionisti agendata, come di consueto, il prossimo maggio o giugno.

‘Usarla per calmierare le tariffe’

Riassumendo all’osso: ogni anno i 37 Comuni azionisti che detengono il pacchetto Ses nell’ordine del 70%, mentre il restante 30% è in mano all’Azienda elettrica ticinese, incassano una piccola quota dei guadagni. Dividendi ordinari e in taluni casi straordinari. «Nel nostro caso parliamo, per il 2021, di quasi 50mila franchi», spiega il sindaco di Riviera: «Avremmo potuto accettarli senza nulla obiettare, ma riteniamo che sarebbe opportuno impiegarli diversamente. Provenendo infatti dalla società preposta ad approvvigionarci di corrente elettrica, questa cifra dovrebbe rimanere nelle disponibilità della Ses medesima con uno scopo preciso: usarla per calmierare le tariffe. Con ciò non intendiamo una riduzione puntuale, che sarebbe irrisoria. Meglio sarebbe destinare il dividendo al miglioramento strategico, operativo, tecnologico ed energetico con l’obiettivo di contenere le tariffe sul lungo termine. In parole semplici, tenere in casa la liquidità per effettuare gli investimenti utili a servire meglio l’utenza. La quale, a differenza di altre regioni ticinesi, è sparsa su un territorio molto vasto. Per contro, se frammentato in 37 diverse singole destinazioni, il dividendo si riduce in molti casi a poca cosa, senza uno scopo specifico». Ad alcuni Comuni vien bene per tenere basso il moltiplicatore d'imposta, altri lo contabilizzano nella gestione ordinaria.

‘Non è strategicamente pagante’

Non potrebbe essere il Comune, chiediamo, a distribuire la cifra alle economie domestiche? «Nel nostro caso stiamo parlando di qualche decina di franchi all'anno per economia domestica», risponde il sindaco di Rivera: «A qualcuno potrebbe anche far comodo, ma non la riteniamo una soluzione strategicamente pagante. Nel senso che si ridurrebbe a un versamento ‘una tantum’, mentre con l’ammontare complessivo la Sopracenerina potrebbe ulteriormente finanziare essa stessa un cambiamento virtuoso nell’ambito delle sue competenze manageriali e gestionali, con effetti sul lungo termine che non si riducano a un semplice aiuto puntuale».

La questione era stata sollevata lo scorso 22 settembre da un’interrogazione presentata dal consigliere comunale José Del Romano dopo l’annuncio Ses del salasso in bolletta per il 2023, pari a quasi il 40%. Fra le altre cose, l’esponente socialista chiedeva al Municipio un’opinione sulle richieste gordolesi in materia di dividendi. A sua volta “preoccupato del forte aumento”, si legge nella risposta all’interrogazione, il 25 settembre il Municipio aveva scritto alla Sopracenerina “esprimendo innanzitutto disappunto sulle modalità di comunicazione senza preventivamente coinvolgere o avvisare gli azionisti. Pur consapevoli che compete alla Direzione e al Consiglio di amministrazione decidere le tariffe annuali, sarebbe comunque stato auspicabile ed elegante coinvolgere in ogni caso gli azionisti, considerati sia la portata dell’incremento, sia il difficile momento storico a livello energetico”.

‘Le tariffe più alte a livello cantonale’

Nella lettera l’esecutivo faceva pure presente che “Ses si distingue per avere le tariffe più alte a livello cantonale. Ciò crea una situazione oltremodo penalizzante per gli utenti serviti”. Quanto all’azione intrapresa da Gordola, il Municipio di Riviera affermava di condividerla. Conseguenza? “Dalle informazioni in nostro possesso, Ses non farà niente per abbassare i prezzi dell'elettricità poiché, secondo la direzione, l'importante aumento delle tariffe non dipende da Ses, la quale essendo distributrice deve stipulare a sua volta dei contratti di distribuzione e sottostà all'andamento dei prezzi del mercato elettrico”. L’11 ottobre scorso, due settimane dopo la lettera del Municipio, il direttore Ses Pietro Nizzola gli aveva risposto spiegando di voler trasmettere la missiva al Cda, così da inserirla nella documentazione ufficiale dell’assemblea degli azionisti per la decisione di loro competenza.

‘Nettamente più vantaggioso distribuirli’

Già un anno fa i vertici della Ses avevano scritto ai Comuni azionisti prendendo posizione sulle critiche di Gordola: “Solo una minima percentuale dell’utile viene distribuito come dividendo e nel caso concreto, parlando del dividendo straordinario di 1,05 franchi ad azione, per un totale di 1,155 milioni, esso rappresenta un importo mensile medio per il cliente di circa un franco”. Anche per questo motivo, “si ritiene nettamente più vantaggioso distribuire i dividendi ai Comuni”. Quanto invece alle tariffe ritenute fra le più salate del Ticino, Ses spiegava di ricadere nella categoria di ‘regione di montagna con densità energetica bassa’, ciò che situa le sue tariffe nella media. Rispetto ad altri settori, “applichiamo tariffe più economiche, distribuendo più utili. Riteniamo quindi che le cause non siano da ricercare in inefficienze aziendali o brame degli azionisti, ma nell’estensione e nella morfologia del nostro comprensorio e nella nostra volontà di continuare a migliorare il servizio erogato, mantenendo alti gli investimenti a tutto vantaggio anche dell’economia locale”.

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