Bellinzonese

Truffa del falso nipote, un arresto a Monte Carasso

Si tratta di un 50enne che era riuscito ad appropriarsi dei valori di un anziano del Luganese per diverse migliaia di franchi

In sintesi:
  • Il fenomeno sta vivendo una recrudescenza in tutto il Ticino
  • I truffatori contano sul poco tempo a disposizione per pressare la vittima a versare del denaro per “salvare” un congiunto
(Ti-Press)
4 aprile 2023
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C'è un altro arresto per l'ormai famigerata truffa del falso nipote, un fenomeno del quale negli ultimi giorni si registra un'importante recrudescenza, con episodi in particolare nel Luganese e nel Mendrisiotto, ma tutto il Cantone è toccato dal fenomeno. A finire in manette è un 50enne cittadino polacco residente in Polonia, sospettato di aver preso parte a un raggiro avvenuto nel Luganese. L'uomo era riuscito ad appropriarsi dei valori appartenenti a un anziano del Luganese per un ammontare di diverse migliaia di franchi ed è stato intercettato in territorio di Monte Carasso. L'arresto è stato reso possibile grazie a una segnalazione, all'intensa attività investigativa subito messa in atto dalla Polizia cantonale (con il supporto tecnico della Polizia Città di Lugano) e alla reattività delle pattuglie operative sul territorio.

Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato nelle sue numerose varianti. Negli ultimi casi segnalati, gli autori (spacciandosi per una persona attiva in campo medico o per un agente di polizia) chiedono con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un congiunto stretto affetto da una grave malattia o incorso in un incidente della circolazione. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore vista la serietà della situazione), mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente consegnare il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa.

Le ipotesi di reato nei confronti del 50enne sono di truffa aggravata, contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale e guida in stato di inattitudine. L'inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

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