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Aeroporto di Ambrì, ‘gestione equilibrata da non sconvolgere’

Pur evidenziando margini di sviluppo, l’ente comunale non ritiene necessario spingere per favorire grossi insediamenti oltre alla Gottardo Arena

(Ti-Press)
9 febbraio 2023
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Quale bilancio può stilare il Comune di Quinto a 17 anni dall’acquisto dell’ex aeroporto militare di Ambrì e a 15 dalla costituzione dell’azienda comunale per la sua gestione con obiettivo di creare vantaggi socioeconomici per la regione? Risponde alle domande de ‘laRegione’ Nicola Petrini, segretario comunale e direttore del Parco multifunzionale Ambrì Piotta (Pmap).

‘Ma c’è potenziale per qualche attività in più’

Nel corso degli anni l’ente comunale che gestisce il parco non ha mai dato notizia di segnali concreti per iniziative o attività – manifestazioni di breve durata a parte – seriamente intenzionate a insediarsi. E nemmeno l’inaugurazione della Gottardo Arena sembra aver acceso la miccia. «Non credo che questa premessa sia corretta – esordisce Petrini –. Val la pena rammentare che il motivo che spinse il Comune a far valere il diritto di prelazione e ad acquistare dalla Confederazione i fondi dell’ex aerodromo militare era principalmente quello di poter avere sotto controllo tutta l’attività svolta sul piano di Ambrì e Piotta. La gestione delle attività deve infatti tener conto di una miriade di interessi – spesso contrapposti – e ciò comporta una valutazione attenta di quanto viene organizzato sul comparto e in che modalità. Questo ‘equilibrio’ non è facile da gestire e il Municipio, ancora oggi, ritiene che lo Pmap, strettamente legato al Comune, sia l’ente più indicato per questo scopo». Se il potere di decidere quali attività accettare era in effetti uno dei motivi che ha indotto Quinto ad acquistare i fondi dell’aerodromo, resta il fatto che l’altra ragione era una auspicata valorizzazione territoriale – ad oggi difficile da scorgere se si esclude la realizzazione della nuova pista che ha visto in prima linea il Comune di Quinto a livello di pianificazione e contributi finanziari – tramite nuove opportunità di sviluppo per l’economia locale regionale. «Il Comune non cerca iniziative o attività a lungo termine che potrebbero stravolgere l’equilibrio delicato citato in precedenza. Semmai – riconosce Nicola Petrini – possiamo dire che c’è margine per ospitare qualche attività in più svolgendo un ruolo più attivo nell’organizzazione. In quest’ottica la presenza della Gottardo Arena rappresenta un grosso ‘atout’. L’obiettivo di incrementare il numero di attività potrà essere raggiunto in collaborazione con i gestori del nuovo stadio, con i quali si è già aperto un proficuo dialogo».

Quali sono oggi le attività che hanno luogo sul campo d’aviazione?

La domanda è costantemente alta per quelle automobilistiche, ma devono essere limitate a poche unità all’anno anche perché l’impatto fonico e ambientale è importante. Per il resto abbiamo diversi eventi che sono pure molto apprezzati (il raduno dei camion, il Carnevale estivo, la Gran Fondo ciclistica del Gottardo, l’esposizione zootecnica e altro). L’attività volovelistica offre poi dei campi primaverili ed estivi che si spera tornino a essere ben frequentati.

Quale settore potrebbe vedere uno sviluppo?

Stiamo valutando come incrementare l’attività aviatoria, che negli ultimi anni ha subito una flessione. Il volo civile comprende, oltre all’attività volovelistica, anche quella a motore. Negli ultimi anni questa attività è un po’ diminuita. Lo Pmap sta analizzando come stimolare un incremento dei movimenti, ad esempio creando dei pacchetti ‘atterraggio-pranzo-decollo’. In quest’ottica la presenza dell’Osteria del nuovo stadio a pochi metri dall’aeroporto potrebbe nuovamente risultare interessante.

I progetti legati a turismo e svago ventilati in passato e mai decollati (tra gli altri erano stati citati camping-hotel, torre per pratica di paracadutismo indoor, pista di ghiaccio open air, pista go-kart, pista per cani da slitta) sono stati abbandonati?

Si tratta di progetti che giocoforza, per ovvi motivi economici, devono venire dal settore privato. Va detto che alcuni di questi, per via delle mutazioni climatiche, sono diventati difficilmente proponibili.

È soddisfacente l’indotto annuo generato?

L’attività extra-aviatoria porta un incasso che si aggira attorno ai 70/80mila franchi, mentre quella aviatoria (comprensiva degli hangaraggi) attorno ai 50mila. Non si tratta di grandi cifre, ma ci riteniamo soddisfatti anche per il fatto che queste attività incrementano l’offerta nel settore dello svago e creano un’indubbia ricaduta al settore privato.

‘Molto complicato accogliere progetti o aziende di grandi dimensioni’

Comunque disponibile a valutare proposte che dovessero essergli sottoposte – a patto che siano concrete, autofinanziate e compatibili con la pianificazione del sito –, Petrini evidenzia che risulta complicato, se non impossibile, prevedere di accogliere sulla superficie di competenza dello Pmab progetti o insediamenti di aziende di grandi dimensioni, che dovrebbero fare i conti col fatto che per buona parte dell’anno l’area funge da parcheggio e accoglie varie manifestazioni di grande richiamo, come pure attività aviatorie. Meglio dunque favorire eventi, manifestazioni e attività legate al volo nel rispetto del concetto di equilibrio citato in precedenza.

Nella zona industriale la spazio non manca

Lo spazio per eventuali nuovi insediamenti di aziende non manca però nell’adiacente zona industriale, ubicata sempre sulla piana di Ambrì e Piotta ai confini, non distante dal perimetro aeroportuale gestito dallo Pmab. Qui la disponibilità di superficie abbonda dopo la dipartita degli anni Ottanta di grandi aziende come la Tensol. A inizio 2020 era avvenuto l’acquisto del gruppo Wolfisberg (garage e soccorso stradale) dei grandi capannoni della Tensol, nel frattempo ristrutturati e in parte affittati quali depositi ma che non hanno accolto una vera attività creando un indotto e posti di lavoro. Petrini su questo punto: «Ogni tanto qualche nuovo interessato si fa avanti ma poi non se ne fa mai nulla. A livello comunale cerchiamo di fare il possibile, nel limite delle nostre capacità finanziarie, per promuovere lo sviluppo di questa zona industriale. Si potrebbe forse fare di più a livello di promozione, ma i nostri mezzi sono limitati».

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