Bellinzonese

Lattodotto, elettrodotto e acquedotto per l’Alpe Angone-Crestumo

Il Consiglio di Stato chiede di stanziare un contributo cantonale massimo di quasi 840mila franchi, per un investimento complessivo di 2,35 milioni

Un ‘investimento necessario per garantire un futuro all’alpeggio’
(Ti-Press)
1 febbraio 2023
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Migliorie in vista per l’Alpe Angone-Crestumo che si trova nella Media Leventina, sopra Lavorgo e Calonico. In particolare il Patriziato di Anzonico (proprietario delle strutture) vorrebbe realizzare un lattodotto, un elettrodotto, un acquedotto, così come un nuovo sistema per lo stoccaggio e lo smaltimento del siero lattico per valorizzare e dare continuità all’attività agricola dell’alpeggio. Il Consiglio di Stato chiede quindi al Gran Consiglio di approvare un contributo cantonale massimo di quasi 840mila franchi a supporto di un investimento complessivo di 2,35 milioni. Un "investimento necessario per garantire un futuro all’alpe e alle aziende agricole della regione che rappresentano un importante tassello dell’economia locale, a tutto beneficio anche del territorio, della biodiversità e del turismo", si legge nel relativo messaggio governativo.

L’alpeggio è composto da te corti principali: Angone (dove si trova anche il caseificio), Crastumo e Laghetto. L’alpe è annualmente caricato con circa 70 vacche da latte e dispone di due rifugi (Angone e Crastumo) che fungono da abitazione per il gestore e i pastori. Ogni anno vengono prodotte tra le 650 e le 750 forme di formaggio d’alpe Dop, così come altri prodotti caseari.

Per evitare il trasporto del latte su strada

La mungitura avviene sia all’Alpe Crastumo, sia all’Alpe Angone. Tuttavia, solo in quest’ultimo viene prodotto il formaggio. Attualmente il latte viene quindi trasportato in apposite cisterne dal primo al secondo alpeggio lungo una strada sterrata. "Il trasporto del latte su strada non è ottimale sia per la qualità del latte sia per la necessità dell’impiego regolare di personale", si afferma nel messaggio. "Inoltre, al fine di permettere il trasporto sicuro del latte la manutenzione della strada deve essere oggetto di una costante, ineccepibile e onerosa manutenzione" che però potrà essere solo difficilmente garantita anche in futuro. Di conseguenza il Consiglio di Stato ritiene "opportuna la realizzazione di un lattodotto [lungo 1’275 metri, ndr] che garantisce il trasporto del latte fino al caseificio dell’Alpe Angone".

Potenziare l’approvvigionamento idrico

Il lattodotto implicherà un maggiore consumo di acqua per mantenere la condotta in un buon stato d’igiene. E questo in un contesto non facile, che vede l’alpeggio in difficoltà, sia per la diminuzione delle precipitazioni, sia per l’aumento importante delle case secondarie presso il Monte di Angone. "Il progetto prevede di risolvere la problematica dell’approvvigionamento idrico – si precisa nel messaggio governativo – creando un acquedotto esclusivo per le strutture agricole dell’alpeggio, mentre l’esistente acquedotto (che oggi serve sia le strutture alpestri che le residenze secondarie) fornirà acqua alle residenze secondarie". È anche prevista la diversificazione tra acqua industriale e potabile per permettere l’uso di questa risorsa in modo corretto.

Allacciarsi alla rete elettrica di Calonico

Attualmente la fornitura di energia elettrica ad Angone e Crastumo è garantita da generatori a diesel. Generatori che "hanno raggiunto la loro massima durata di utilizzo, come dimostrato dai frequenti problemi tecnici avuti negli ultimi anni ed è dunque necessario trovare una soluzione più duratura e sostenibile". Per il Consiglio di Stato la soluzione sarebbe quella di allacciare i due alpeggi "alla rete elettrica dell’abitato di Calonico. Di questo allacciamento potranno approfittarne anche le residenze di vacanza presenti nelle vicinanze".

Tre vasche per il siero lattico

È anche prevista la realizzazione di un sistema per lo stoccaggio e lo smaltimento del siero (tre vasche prefabbricate e condotte per il collegamento con il caseificio) risultante dalla produzione di formaggio. Siero che viene principalmente foraggiato ai maiali, ma anche distribuito sulle superfici adiacenti al caseificio. "Quest’opera garantirà il rispetto delle norme vigenti in materia di protezione delle acque".

Non da ultimo è anche previsto il recupero di pascolo boschivo a Pian Cavai (12,9 ettari) e Crastumo (7 ettari) per aumentare la superficie pascolabile, così da permettere al gestore di aumentare la durata di pascolo sull’alpe da 90 a 100 giorni.

Restano scoperti quasi 320mila franchi a carico del Patriziato

Il progetto globale prevede una spesa di 2’353’600 franchi: 156’700 per il lattodotto, 823’900 per l’approvvigionamento idrico, 1’231’500 per quello elettrico e 141’500 per il siero. Costi che sarebbero tuttavia coperti nella misura di 839’376 franchi dal Cantone, di 561’570 dalla Confederazione, di 183’500 nell’ambito del credito agricolo d’investimento, di 150mila dal Fondo di aiuto patriziale e di 300mila da partecipazioni private. Restano dunque scoperti 319’154 franchi che sono a carico del Patriziato di Anzonico. Patriziato che "intende finanziare i costi residui facendo richiesta di aiuti a fondazioni, associazioni e al Comune di Faido", si legge nel messaggio.

In ogni caso il Consiglio di Stato ritiene che queste migliorie rivestano "un ruolo fondamentale" per l’alpe Angone-Crestumo: "Solamente realizzando gli allacciamenti adeguati si potranno gestire a lungo termine le superfici alpestri e contribuire così al mantenimento e alla valorizzazione di questo comparto".

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