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Dal Bellinzonese a Biasca scoppia la ‘padel mania’

Gli attuali otto campi sono destinati a diventare 12 in primavera, una ventina a breve termine e più in là una trentina

Occorrono quattro giocatori, la pallina può rimbalzare sulle pareti e il punteggio è uguale a quello del tennis
4 gennaio 2023
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Bellinzonese e Biasca terre di conquista per il padel. Sta infatti succedendo ciò che fino a pochi anni fa nessun ticinese appassionato della nobile arte del tennis avrebbe mai immaginato ritenendo il popolare sport, nato mezzo secolo fa in Messico, una sottocategoria tra squash e racchettoni da spiaggia. Sarà che gli astri tennistici elvetici sono ormai in parabola discendente – Federer ha chiuso con le competizioni mentre Wawrinka vi resta aggrappato coi denti ma ha già annunciato di aver a sua volta acquisito i diritti di un torneo del circuito Apt Padel Tour da organizzare quest’anno in Svizzera – sta di fatto che i campi da padel alle nostre latitudini stanno rapidamente sostituendo quelli da tennis. Una mutazione che avviene un po’ in ritardo rispetto a regioni e Paesi vicini, come la Lombardia dove il fenomeno è esploso negli ultimi anni contando oggi quasi novecento campi da padel, contro i centocinquanta presenti Oltralpe, dove rinomati centri tennistici stanno a loro volta cambiando pelle optando anche per contenuti residenziali.

In zona artigianale a Giubiasco

Segue il trend, come detto, il Bellinzonese dove l’attuale disponibilità è destinata a raddoppiare nei prossimi mesi e a triplicare nel giro di qualche anno. Un caso per ora unico in Ticino, seguito dal Luganese dove oltre all’A-club Padel Arena di Savosa si registrano alcune altre iniziative in arrivo. Basti pensare, tornando al Sopraceneri, che a incamminarsi su questa strada è addirittura il centro specializzato in materiale edile Wullschleger Group di Giubiasco, il quale ai margini del proprio areale artigianale in via del Tiglio intende realizzare un impianto sportivo dotato di quattro campi da padel coperti (la domanda di costruzione è attualmente in pubblicazione all’albo cittadino).

A Sementina da quattro a otto

Tutto ha inizio alla B-Arena di Sementina creata dall’imprenditore Eugenio Biaggini rilevando nel 2016 l’ex centro tennistico Orion. Struttura che sotto la sua conduzione ha cambiato volto. Creato dapprima un nuovo padiglione per un quarto campo da tennis e tre da squash, ha ben presto capito che il trend era un altro. Al primo campo da padel esterno inaugurato nel dicembre 2021 (il primo in Ticino), l’anno scorso ne ha aggiunti tre: uno esterno singolo (detto anche didattico essendo usato anche per le lezioni) e due interni classici (vi si gioca in quattro) affiancati da due campi da badminton, riducendo così da quattro a due quelli da tennis. I quali questa primavera lasceranno il passo ad altri quattro da padel, per un totale infine di otto.

In arrivo anche a Contone

Venti chilometri più a nord, al Vallone di Biasca, l’anno scorso ad andare nella stessa direzione è stato il centro sportivo Yoyo dell’imprenditore locarnese Loïc Brunner, con quattro campi da padel che hanno sostituito i tre da tennis coperti lasciandone comunque due esterni; e prossimamente non è escluso che se ne aggiunga un quinto didattico. Dopo Giubiasco, Sementina e Biasca il nostro tour si conclude a Contone, quartiere del Comune di Gambarogno, dove i due campi in terra rossa del Tennis al Piano potrebbero lasciare spazio a tre campi da padel (la procedura è in corso) su iniziativa della Padel Club Sa iscritta a Registro di commercio lo scorso novembre e presieduta dall’ex giocatore di hockey su ghiaccio Francesco Bizzozero.

Club tennistici preoccupati

Tirando le somme, agli otto attuali campi da padel presenti nella regione, se ne aggiungeranno presto altri quattro a Sementina, forse uno didattico a Biasca, nonché quattro a Giubiasco e tre a Contone. Per un totale variabile fra diciannove e venti a breve/medio termine. Il tutto sacrificando due campi da tennis all’aperto (Contone) e sette coperti (quattro a Sementina e tre a Biasca). Ciò che sta iniziando a preoccupare taluni club tennistici della zona, i quali potrebbero avere delle difficoltà a trovare luoghi dove organizzare le attività durante l’inverno, visto che attualmente le uniche strutture coperte agibili nella brutta stagione – oltre alla B-Arena che come detto chiuderà col tennis in aprile – sono i due palloni del centro tennistico di Bellinzona con quattro campi e il pallone di Lodrino con due campi allestito dal Tc Riviera.

Una ‘cittadella’ lungo la Morobbia

Ma non è tutto, perché Eugenio Biaggini – sfruttando anche la buona raggiungibilità della zona in auto, bus e treno – medita di potenziare ulteriormente l’offerta con altri undici campi coperti da inserire in un moderno centro sportivo, dedicato anche al fitness, previsto al posto del campetto da calcio di Giubiasco, di proprietà cantonale, presente fra l’autostrada e il fiume Morobbia a ridosso del centro T11 di sua proprietà e dedicato al calcetto con cinquecento squadre iscritte. Campo da calcio dove attualmente giocano i veterani del Moderna e del Ravecchia cui verrebbero garantite alternative nella regione.

‘Si divertono anche i non esperti’

Interpellati dalla ‘Regione’, Biaggini e Brunner si dicono entusiasti della scelta fatta. «Qui a Sementina – sottolinea Eugenio Biaggini – arrivano molti giovani e adulti con la voglia di divertirsi insieme senza per forza essere specialisti di tennis, non richiedendo il padel una tecnica particolare. Mi riferisco alla fascia di età compresa fra i 20 e 50 anni che per vari motivi rallenta o smette di giocare a tennis, per poi riprenderlo in età più avanzata. Noto anche una significativa presenza di signore, prima assenti». Riguardo al tennis, a chi lo rimprovera di penalizzarlo risponde che «da qualche tempo un calo dei praticanti si nota già nelle fasce più giovani, laddove l’offerta agonistica purtroppo non viene proposta con la stessa frequenza e qualità di un tempo».

‘Per il tennis valutare il reale fabbisogno’

E a proposito di strutture tennistiche, osserva che nella nostra regione «i campi comunque non mancano. I vari sodalizi e gli enti pubblici proprietari (Comuni e Patriziati, ndr) dovrebbero semmai incontrarsi e mettere sul tavolo una strategia comune legata all’attuale disponibilità e al reale fabbisogno, affinché le tanto richieste coperture invernali vengano coordinate e realizzate laddove veramente necessarie, in modo finanziariamente più sostenibile per tutti, affinché tutti possano infine trarne vantaggio». Tornando al padel, Biaggini motiva il gran numero di campi necessari «col fatto che l’attività, in continua crescita, si concentra in tutte le stagioni specialmente nella fascia oraria che va dalle 17 alle 22».

‘Con Michela Figini un bel successo’

Gli fa eco Loïc Brunner, da cinque anni proprietario dell’ex Valtennis di Biasca, dove ha investito molte risorse per migliorare l’offerta tennistica, attrezzando anche una piccola palestra e una piscina: «A colpirmi, l’anno scorso, è stato l’entusiasmo e la professionalità con cui l’ex campionessa di sci Michela Figini si è proposta per introdurre il padel. Abbiamo firmato un contratto e la sua bella esperienza è partita quasi immediatamente, in estate, non appena ho sistemato alcune parti del centro che andavano adeguate al nuovo utilizzo. Il successo è sotto gli occhi di tutti: buona frequenza, specialmente durante i vari tornei organizzati a partire dall’autunno. Confermo, una pratica facile cui si avvicinano anche molti non tennisti. Da qui il desiderio di aggiungere un quinto campetto singolo didattico, per chi vuole fare lezioni. E magari anche una parete da arrampicata sostituendo uno dei due campi da squash». La via insomma è tracciata, ed è peraltro reversibile qualora un giorno il padel venisse a sua volta surclassato da qualche altra variante di sport con la racchetta.

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