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Airolo e la sua gente sotto la lente di due ricercatrici

Avviato in ottobre, per la durata di sei mesi, lo studio TransAlp che accomuna tre località montane fra Ticino, Piemonte e Sud-est della Francia

(Ti-Press)
3 novembre 2022
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Airolo nell’Alto Ticino, Valle Grana in Piemonte e Trièves nel Sud-est della Francia. Tre località alpine e prealpine capaci di rispondere ad alcune grandi domande sul futuro in materia di cambiamenti climatici, produzione di energia rinnovabile ed economia circolare. Il progetto di ricerca attualmente in corso denominato TransAlp, incentrato su queste tre realtà periferiche di montagna, finanziato dalla fondazione Maison des Sciences de l’Homme di Parigi e supportato dall’Institut d’ethnologie méditerranéenne, européenne et comparative di Aix-en-Provence, pare dunque calzare a pennello: «Il confronto di tre differenti contesti nazionali presenti sull’arco alpino – spiega a ‘laRegione’ il responsabile scientifico Gabriele Orlandi – permette di analizzare il modo in cui popolazione e istituzioni mettono in pratica la transizione ecologica nelle loro società. Studiamo le relazioni che gli abitanti di ambienti montani intrattengono con enti e politica, considerando la loro evoluzione negli ultimi decenni. In particolare, a causa della ricomposizione demografica, negli anni ad agricoltori e allevatori si sono affiancati sempre più operai e lavoratori del turismo».

Risposta alla crisi ecologica e istituzionale

Il responsabile scientifico, ora di stanza nella località italiana, in precedenza si era già occupato di capire quali effetti innescano meccanismi e decisioni prese nelle regioni alpine ad esempio per contrastare il declino demografico e la lontananza territoriale da poli economici e decisionali. Una ricerca che ha indotto Orlandi a riflettere sulle «modalità di governance nelle zone montane comparando differenti scenari. È da parecchio che gli antropologi cercano di spiegare come queste realtà si adattino a simili ambienti e rispondano alla crisi ecologica e istituzionale che viviamo».

Focus su antropologia e sfide

Accompagnato dalla sua équipe, alcune settimane fa ha quindi iniziato ad analizzare tre ‘casi’ di studio ubicati in Svizzera, Italia e Francia. L’obiettivo, ci spiega, «non è solamente stabilire un confronto ex post, ma incoraggiare scambi regolari fra i ricercatori durante il processo stesso della ricerca. Saremo inoltre particolarmente attenti alle aspettative generate dall’inserimento di uno o più antropologi sul campo ed eventuali richieste di collaborazione», continua Orlandi. Il progetto mira inoltre a quantificare l’influenza della disciplina nel sostenere iniziative orientate appunto alla transizione ecologica. «Vorremmo contribuire a tessere un legame fra gli strumenti dell’antropologia e le sfide che queste realtà sono chiamate ad affrontare. Ciò richiede di progettare, fin dall’inizio, dispositivi che possano essere recepiti e utilizzati dalle comunità».

Determinante il ruolo dell’Usi

TransAlp coinvolge ricercatori provenienti da differenti Paesi europei e più atenei, fra i quali l’Università della Svizzera italiana. Airolo, evidenzia sempre Orlandi, è infatti stato scelto considerato anche l’imminente arrivo della Casa della sostenibilità ideata proprio dall’Usi e che vedrà presumibilmente la luce entro un anno. «Airolo, Trièves e la Valle Grana si assomigliano per dimensione della popolazione, ma anche perché hanno ancora una presenza agricola e pastorale molto importante rispetto ad altre realtà più incentrate sul turismo. Siamo quindi partiti dall’idea che qualcosa era già in movimento a livello di innovazioni locali». Il Comune altoleventinese di circa mille abitanti, posto ai piedi del San Gottardo, si trova proprio lungo uno dei principali assi autostradali tra nord e sud d’Europa. In questo contesto problematico dal profilo ambientale e della qualità di vita, nel 2017 il Municipio ha lanciato il progetto di riqualificazione del fondovalle (sostenuto da Cantone e Confederazione) approfittando della realizzazione della seconda canna.

Elena e Sofia sul campo

TransAlp, iniziato dieci mesi or sono, in ottobre è entrato nella fase di raccolta dati sul campo: decidendo di aderire alla ricerca, il Comune ha così permesso a due antropologhe italiane, Elena Cardano e Sofia Marconi, di studiare l’interessamento e l’implicazione della popolazione nella vita quotidiana per la durata di sei mesi. Poiché nessuna delle due ricercatrici conosceva la località, inizialmente hanno contattato l’amministrazione comunale per presentare il progetto e instaurare una comunicazione ufficiale. «Siamo ad Airolo da poco più di un mese e cerchiamo di analizzare le realtà che gravitano attorno al comune – evidenziano Elena e Sofia –. Le popolazioni dei territori alpini sono molto eterogenee quindi è importante dare spazio agli interessi di tutti gli attori coinvolti: sfide per le quali l’antropologia è una disciplina particolarmente attrezzata».

Incontrare popolazione e associazioni

Per fare ciò le ricercatrici intendono utilizzare il metodo etnografico, partecipando attivamente alla vita comunitaria e incontrando nella loro quotidianità popolazione e associazioni attive sul territorio. «Il nostro compito sarà di calarci il più possibile in questa realtà, capendo ad esempio quali sono i principali luoghi di aggregazione. Poi cercheremo di approfondire alcuni filoni per individuare metodi e strumenti elaborati da popolazione e istituzioni nel costruire una società più sostenibile». Elena e Sofia non rimangono dietro le quinte, ma vivono appieno la quotidianità di Airolo. E la popolazione, su invito del Comune, ha risposto presente: «Tutti si sono dimostrati molto disponibili», concludono le ricercatrici. Dal canto suo il Municipio ha accettato di buon grado di aderire al progetto perché "offrirà ulteriori occasioni d’interagire con altre realtà coinvolte nella ricerca, tramite momenti di scambio e confronto. Da questo progetto la nostra comunità potrà trarre preziose indicazioni e benefici" così da rilanciare le zone montane adattando in base ai differenti territori soluzioni concrete per affrontare sfide attuali e future.

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