Bellinzonese

Zanzara tigre a Bellinzona, i Verdi a gamba tesa sul Comune

‘Situazione fuori controllo e totale fallimento delle misure messe in atto, o non messe in atto’. Proposti tre crediti per migliorare la lotta

In Ticino impiegati operai comunali e Protezione civile, ma la piaga avanza
(Ti-Press)
27 ottobre 2022
|

"Una situazione fuori controllo e insostenibile in tutto il comune di Bellinzona che testimonia il totale fallimento delle misure messe in atto dalla Città, o non messe in atto. Perciò è necessario mettere in atto un nuovo piano per migliorare la vita dei cittadini". C’era una volta la zanzara tigre in alcune parti del globo, c’è da alcuni anni anche alle nostre latitudini e ci sarà anche nel nostro futuro in quantità viepiù maggiori se l’azione ‘a tenaglia’ che privati e autorità dovrebbero esercitare insieme per combattere la colonizzazione continuerà a essere troppo blanda e mal coordinata, come sta succedendo in vari punti di Bellinzona, ma anche in molte altre località ticinesi, nonostante il lancio di azioni di sensibilizzazione e di prevenzione svolte sia localmente sia sul piano cantonale. Da qui la necessità – evidenziata dai Verdi di Bellinzona in una mozione depositata dai consiglieri comunali Ronald David e Giulia Petralli – di affrontare la situazione "divenuta invivibile" con modalità più pragmatiche che richiedono lo stanziamento di apposite risorse finanziarie. Nel caso specifico di tre crediti volti a rendere più efficaci sia l’intervento dell’ente pubblico, sia le azioni puntuali che i proprietari di stabili e ciascun cittadino possono mettere in atto con gesti molto semplici. Gesti – va pur detto – che in molti casi la gente volontariamente trascura per menefreghismo, pigrizia e ignoranza.

Ruolo del Comune e dei privati

Il primo credito, spiegano i mozionanti, si rende necessario "affinché il Comune abbia un ruolo attivo nello sviluppo di nuovi sistemi di protezione e lotta alla zanzara tigre, come ad esempio il progetto delle zanzare rosa; il secondo credito affinché possano essere condotti progetti pilota per sopperire alle naturali mancanze dei privati (vacanze, palazzine senza custode ecc.) nella cura dei loro sedimi, mettendo in rete la cittadinanza; e il terzo affinché i prodotti necessari a combattere il fenomeno (fino a oggi per i bellinzonesi acquistabili a spese loro in taluni negozi) vengano forniti ai proprietari di stabili gratuitamente o a prezzo fortemente ridotto".

Un problema di salute pubblica, fisica e mentale

"Inutile dire il fastidio che questi piccoli insetti recano nella vita di tutti i giorni per molti di noi", scrivono i Verdi. Chi più chi meno "veniamo puntualmente confrontati con questo piccolo insetto, che al di là del fastidio gioca un ruolo importante (nelle giuste quantità) per mantenere attivi interi ecosistemi naturali". Ma a parte questo, qui da noi la sua presenza è diventata "un problema di salute pubblica, fisica e mentale" perché "è risaputo che la zanzara trasmette malattie potenzialmente pericolose. Adesso attivamente anche alle nostre latitudini, vista la presenza del virus della febbre del Nilo in Ticino. Uno scenario tra l’altro già largamente previsto dagli specialisti di tutto il mondo". Una massiccia presenza "che influisce in maniera importante anche sulla nostra psiche, rendendo difficoltosa la socializzazione spontanea nei giardini e rendendo tutti più nervosi a causa delle frequenti e insopportabili punture". Che avvengono peraltro anche sul posto di lavoro laddove, ancora una volta, i ristagni vengono colpevolmente favoriti da azioni inappropriate come lasciare riempire dall’acqua piovana i posacenere lasciati all’aperto.

‘Banchettano col nostro sangue’

Ma come si manifesta, nella vita di tutti i giorni, il problema? In tanti modi, elencano i Verdi: "La sera e il pomeriggio sciami di zanzare banchettano allegramente col nostro sangue. Niente più incontri con gli amici o cene in balcone a causa del piccolo insetto che prende un grande spazio nelle nostre vite casalinghe. Addirittura, e siamo al paradosso, non possiamo più nemmeno aprire le finestre la sera a causa del fastidio delle zanzare. Sopportare i piccoli inconvenienti che il contatto con la natura comporta, è necessario per non dire doveroso. Essere però assaliti, letteralmente, da sciami di zanzare quando si pulisce l’orto, si annaffiano i fiori o si fanno due chiacchiere in strada, è sintomo di una situazione fuori qualunque controllo. Questo capita puntualmente anche alle cittadine e ai cittadini che rispettano scrupolosamente le raccomandazioni emanate dalle autorità". In molti casi perché magari il vicino di turno letteralmente se ne infischia.

Circolare e appelli su internet ‘non funzionano’

Ma è sul ruolo del Comune che si concentra la principale critica dei Verdi: "Se il Municipio ha una strategia per combattere le zanzare, questa non sta funzionando. Dal punto di vista dei cittadini sembra che tale strategia sia passiva e si limiti all’invio della consueta circolare a inizio stagione", oltre ai richiami fatti sul portale della Città e sul periodico informativo inviato a tutti i fuochi alcune volte all’anno. Per il resto, "nessun controllo, nessun supporto, nessun rapporto sull’andamento della situazione e nessun piano attivo per gestire i focolai. Addirittura pochi abitanti sembrano avere mai avuto l’onore di poter constatare che gli operai della Città agiscano sul suolo pubblico".

‘Segnalazioni rimaste lettera morta’

Entrando nel dettaglio della non-lotta, i Verdi segnalano come l’ordinanza adottata nel maggio 2019 "è solo una lista di obblighi e possibili sanzioni che non rispettano più le esigenze d’intervento urgenti". Secondo i mozionanti "spesso e volentieri è capitato di trovare tombini pubblici brulicanti di larve, sintomo che qualcosa nella pianificazione del trattamento pubblico non funziona". Alcuni cittadini "si sono attivati con delle segnalazioni, ma senza alcun cambiamento di approccio da parte della Città". Guardando perciò alle prossime estati, "è imperativo migliorare la situazione con un approccio proattivo".

Ecco come: alcune possibili strategie

Già, ma dalla teoria alla pratica il passo non è breve. Secondo i Verdi "non è possibile coordinare un’azione mirata in stretta collaborazione tra tutti gli abitanti del comune. Questo compito spetta di fatto agli enti preposti alla gestione del contenimento della zanzara tigre". Uno sguardo su quanto viene fatto in altre località potrebbe aiutare a raccogliere utili spunti per agire. Vengono citati approcci differenti, tra cui gruppi di lavoro nei quartieri attivando tutti i cittadini, la fornitura dei prodotti per occuparsi sia della propria abitazione che della strada circostante. "Pure necessario, in collaborazione con lo speciale Gruppo cantonale di lavoro e con l’aiuto di esperti esterni, un servizio pubblico che indichi a tutti i proprietari degli immobili (o ai loro referenti sul posto) quali zone e punti di ogni abitazione vanno trattati e in che modo". Ritenuti importanti dai Verdi anche l’organizzazione di serate pubbliche informative volte a istruire concretamente e informare meglio i cittadini; il lancio di piani d’azione più efficaci ipotizzando anche la collaborazione di cittadini volontari; assicurarsi che ogni abitazione, palazzo o comprensorio di abitazioni abbia un responsabile che possa eseguire il trattamento settimanalmente; fornire ai cittadini il prodotto corretto e assicurarsi che le zanzare non abbiano sviluppato una certa resistenza ai prodotti utilizzati.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE