Bellinzonese

La Scuola comunale di Bellinzona si riorganizza

A 5 anni dall’aggregazione attivato il gruppo di lavoro: verso un nuovo assetto anche per sgravare i direttori d’area dagli oneri amministrativi

Il municipale Renato Bison
(Ti-Press)
4 aprile 2022
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La Città di Bellinzona intende dotarsi entro l’anno 2023/24 di un nuovo assetto organizzativo dell’Istituto scolastico comunale. «Non una rivoluzione – premette il municipale Renato Bison interpellato dalla ‘Regione’ – ma una revisione del modello implementato nel 2017 con l’avvento dell’aggregazione» quando quello risalente al 2010 era stato sostituito dalle sei zone indipendenti guidate da un Collegio dei direttori d’area. «Vogliamo far tesoro dell’esperienza acquisita nei primi cinque anni per implementare le modifiche che si renderanno necessarie in base agli approfondimenti che stanno entrando nel vivo». Le valutazioni stavano in realtà per cominciare nella primavera 2020, ma la pandemia ha indotto l’Esecutivo di allora, e quello eletto un anno fa, ad attendere un momento più propizio, lasciando alla scuola il tempo di superare un lungo periodo delicato per tutte le sue componenti.

Gli interrogativi Ppd

L’apposito gruppo di lavoro ‘Riorganizzazione scuola’ è formato oltre che dal municipale capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie, anche dal segretario comunale Philippe Bernasconi, dalla responsabile del Servizio controllo interno e gestione qualità Sonia Grisetti-Bontognali, dal capo Ufficio amministrativo della scuola Simone Pedrioli e da due dei sei direttori di zona (Loredana Martini e Luca Mosca). Il tema viene anche affrontato in un’interrogazione Ppd (Camilla Guidotti e Isotta Bertinelli) che segnala presunte difficoltà nel sostituire il direttore d’area verde, Alessandro Zanetti, che dal prossimo autunno insegnerà al Dipartimento formazione e apprendimento Supsi di Locarno dove si formano i nuovi docenti ticinesi. Secondo le due consigliere, attualmente taluni direttori di zona sarebbero oberati da eccessive mansioni amministrative e burocratiche; un carico che potrebbe disincentivare degli interessati a candidarsi per la funzione. Chiedendo lumi su una possibile sottodotazione di personale, sollevano inoltre la questione salariale.

‘Più sinergie e ridistribuzione dei carichi’

Quanto alla sostituzione di Zanetti e agli approfondimenti in corso, Renato Bison specifica che nel primo caso «la procedura è ancora in corso ed è seguita dall’ispettore scolastico. Rispettivamente, lo stato attuale degli approfondimenti non mi permette ancora d’indicare quale sarà la soluzione più consona per una città di quasi 45mila abitanti e 13 quartieri». Una puntualizzazione, aggiunge il municipale, è di rigore: «Non s’intende intervenire sulla parte didattica, perché su questa vi sono già attualmente tutti gli strumenti utili a fare il nostro meglio. Tuttavia una riorganizzazione gestionale potrebbe portare benefici anche all’insegnamento medesimo, in particolare sollevando un po’ il corpo insegnante e dirigenziale dall’onere amministrativo per il quale si possono immaginare più sinergie e una migliore distribuzione delle risorse e dei carichi di lavoro. Questo per consentire ai direttori di zona di dedicarsi meglio alle loro mansioni, considerando anche che il Cantone tende a delegare ai Comuni sempre maggiori oneri in ambito scolastico».

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