Bellinzonese

Il Rotary Club Bellinzona premia cinque studenti

Martina Meroni, Angelica Mina, Mattia Bassi, Nina Margni e Camilla Gada Barenco hanno ricevuto 1’000 franchi ciascuno per la miglior media

La presidente del Rotary Club Alessandra Alberti con i 5 giovani premiati
6 ottobre 2021
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Mercoledì 1° settembre il Rotary Club Bellinzona ha consegnato un premio di 1’000 franchi ai migliori studenti degli istituti medi superiori della città. Durante l’annuale cerimonia di consegna che si è svolta all’albergo Unione sono stati premiati Martina Meroni (media 5,89, Liceo di Bellinzona), Angelica Mina (media 5,83, Scuola cantonale di commercio), Mattia Bassi (media 5,6, Centro professionale tecnico ‘Arti e Mestieri’), Nina Margni (media 5,6, Centro professionale commerciale) e Camilla Gada Barenco (media 5,4, Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali). “Al premio, istituito già negli anni 60 e conferito tradizionalmente agli studenti che concludono con la miglior media il loro percorso scolastico al Liceo, Commercio e Arti e Mestieri, è stato quest’anno aggiunta l’assegnazione agli studenti del Cpt e alla Sspss”, si legge in un comunicato. “Una nota particolare va data al fatto che gli allievi di quest’ultimo curricolo erano impegnati quest’anno anche nei centri cantonali di vaccino. Un onere in più che hanno svolto con molta professionalità e anche entusiasmo”.

“Il Rotary Club Bellinzona – prosegue la nota – si impegna da sempre per i giovani, perseguendo gli intenti di organizzazione di servizio sia a livello internazionale che locale a favore della comunità. È ad esempio attivo nell’incontro con i maturandi, durante il quale i soci rotariani mettono a disposizione dei giovani la loro esperienza professionale nei vari settori, aiutandoli a scegliere con maggiore cognizione di causa la loro futura strada professionale. Un ulteriore importante aiuto del Rotary Bellinzona, in collaborazione con gli altri Club ticinesi, è quello del progetto Rokj con il sostegno a bambini e a giovani provenienti da famiglie socialmente o economicamente svantaggiate in Ticino e nel Moesano. Una speciale attenzione viene data in tale contesto anche agli apprendisti, particolarmente confrontati con le difficoltà di prospettive lavorative e di formazione, dovute anche all’attuale situazione pandemica”.

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