Bellinzonese

La band ticinese Sunset ’99 sogna in grande

Il gruppo musicale emergente che propone un pop-rock ispirato agli anni 90 spera di poter suonare davanti a un folto pubblico anche fuori cantone

Da sinistra Alex, Christian, Leonardo e Gilles
9 ottobre 2021
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«Sogniamo in grande». ‘Dream Big’ è stato il primo singolo pubblicato dal gruppo musicale locale Sunset ‘99 che spera di riuscire a ritagliarsi i favori del pubblico anche al di fuori del Ticino con il suo genere un po’ romantico, un po’ nostalgico, ma con la giusta energia che lo rende sempre attuale. Un pop-rock ispirato, appunto, agli anni 90, ma che grazie alle influenze di generi musicali diversi che caratterizzano i componenti della band, cerca di essere non scontato e allo stesso tempo piacevole da sentire. Intanto un grande sogno si è già realizzato, ovvero quello di suonare dal vivo: «Alla fine del concerto ci siamo guardati e ci siamo detti: ‘wow rifacciamolo subito!’», dice a ‘laRegione’ Christian Martinetti, il chitarrista solista 21enne di Gorduno della band formata inoltre dal 27enne di Carasso Alessandro ‘Alex’ Romero (voce e chitarra), dal 20enne di Gudo Gilles Fontana (batteria) e dal 30enne luganese Leonardo Shine Palestini (basso).

‘Non vogliamo proporre brani già sentiti’

I Sunset ‘99 si sono formati nel novembre del 2019, quando Alex e Gilles hanno deciso di reclutare un bassista e un altro chitarrista. «In questi due anni abbiamo scritto 9 canzoni che prevediamo di pubblicare prossimamente in un album», precisa Christian. Nel frattempo è già possibile ascoltare due singoli (Dream Big e Bubble Gum) e non è escluso che nei prossimi mesi ne esca un altro in attesa dell’album. «L’idea è quella di avere come base musicale il pop-rock degli anni 90, mettendoci poi ovviamente qualcosa di nostro: l’intenzione non è quindi quella di riproporre musica già sentita, ma qualcosa di nuovo che possa piacere al pubblico e che ricordi le sonorità della California di un trentennio fa». Un luogo conosciuto anche per i suoi spettacolari tramonti (‘Sunset’) sul mare che da un lato segnano la fine di una giornata, ma che dall’altro ricordano che presto inizierà un nuovo giorno. Questa transizione è anche rappresentata dal numero 99 «che segna il passaggio dagli anni 90 ai giorni nostri. Una transizione che vogliamo riprodurre con la nostra musica».

Musica influenzata da vari generi

Musica che ascoltando i primi due brani pubblicati è in effetti molto vicina alle sonorità del pop-punk-rock californiano. Tuttavia, «nell’album saranno presenti anche brani più lenti e leggermente sperimentali», afferma il chitarrista solista. Infatti, i vari componenti della band, oltre a essere legati al pop-rock degli anni 90 (di cui Alex è il maggiore estimatore), hanno preferenze musicali diverse che influenzano la musica dei Sunset ‘99: «Gilles è un appassionato del punk-rock dei Green Day [pure californiani, ndr], mentre Leonardo è un fan degli Iron Maiden [band britannica heavy metal, ndr] e imprime quindi al gruppo un’impronta più dura», spiega Christian che da parte sua preferisce ascoltare gruppi degli anni 60, 70 come i Beatles o i Queen che per certi versi sono stati dei pionieri: «Porto così alla band quell’aspetto più sperimentale, introducendo sonorità diverse dal pop-rock che rimane tuttavia la nostra base».

Il primo concerto live

Un altro aspetto che caratterizza i Sunset ‘99, distinguendoli da molti altri artisti emergenti che vogliono ottenere tutto subito, è la grande attenzione per i dettagli non solo a livello musicale. «Ci piace lavorare molto anche sull’estetica: ad esempio la copertina di un singolo, e ancora di più di un album, deve comunicare qualcosa. Lo stesso vale anche per un eventuale video musicale. Ci prendiamo dunque il tempo necessario per creare un prodotto pensato, non approssimativo», sottolinea Christian. E così è stato anche per il primo concerto live che si è tenuto lo scorso 11 settembre a Gerra Piano: «Prima di esibirci volevamo avere a disposizione un repertorio abbastanza vasto e concreto, così da non dover suonare solo cover. E infatti la serata è andata benissimo: ci siamo divertiti noi, ma anche il pubblico. Malgrado la maggior parte non ci avesse mai sentito, il riscontro è stato molto positivo». Sono quindi previste altre date? «Fare concerti resta uno dei nostri obiettivi principali, ma al momento ci stiamo concentrando sull’uscita del primo album. Tuttavia, siamo alla ricerca di posti dove suonare, nel limite dei nostri impegni personali». Christian, ad esempio, studia all’università di Friborgo.

Avvicinarsi alla gente con le giuste atmosfere

Con i concerti dal vivo si riesce infatti a comunicare e coinvolgere il pubblico, che è uno degli altri obiettivi principali della band: «Ci piacerebbe riuscire a stabilire un contatto con chi ci ascolta, far sì che il pubblico possa identificarsi con i nostri brani. Inoltre, con la nostra musica vorremmo anche riuscire ad aiutare a superare momenti di difficoltà, come è successo a tutti noi. Ma anche il divertimento o il solo fatto di poter passare del tempo con gli amici è molto importante. Cerchiamo insomma di creare le giuste atmosfere per avvicinarci a più gente possibile». Visto che l’intenzione è quella di trasmettere emozioni, usare l’italiano al posto dell’inglese potrebbe essere un’opzione? «Non lo escludiamo assolutamente, ma intanto i nostri brani sono in inglese sia per il legame con lo stile musicale californiano, sia perché in questo modo abbiamo la possibilità di raggiungere moltissime persone», conclude Christian.

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