Bellinzonese

‘Alle Officine interinali sottopagati e impiegati a lungo’

Secondo Sev, Transfair e Unia le Ffs stanno riducendo l’occupazione a tempo indeterminato in vista del trasferimento a Castione dello stabilimento industriale

Sui salari le Ffs non ci stanno: 'Vengono fissati dalle agenzie di collocamento'
17 marzo 2021
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Accuse importanti sono state sollevate questa mattina durante la conferenza stampa indetta da Sev, Transfair e Unia: gran parte dei lavoratori interinali occupati alle Officine Ffs sarebbe sottopagata. Una conclusione a cui i sindacati sono giunti dopo aver analizzato i risultati del sondaggio da loro promosso, con il sostegno della Commissione del personale, effettuato nell'agosto 2020 al quale hanno partecipato 62 lavoratori temporanei sui 110 totali di questa categoria impiegati dallo stabilimento industriale di Bellinzona. 

‘Ccl per interinali valido anche per le Ffs’

Dal sondaggio, hanno spiegato i sindacalisti Thomas Giedemann (Sev), Gerardina Furlani (Transfair), Matteo Pronzini e Vincenzo Cicero (entrambi Unia) affiancati dal presidente dell'associazione Giù le mani Gianni Frizzo, emerge che il 45% del personale interinale coinvolto nell'indagine percepisce un reddito inferiore rispetto ai salari dei lavoratori non qualificati sottoposti al Contratto collettivo di lavoro (Ccl) delle Ffs. Inoltre, sempre secondo i sindacati, il 71% del personale interinale qualificato percepisce un salario inferiore rispetto a quello dei lavoratori fissi con le stesse mansioni sottoposti al Ccl Ffs. Citando l'articolo 3.3 del Ccl per il settore del personale a prestito, Sev, Transfair e Unia sostengono che il Ccl Ffs dovrebbe valere anche per i lavoratori interinali, dal momento che il personale proveniente da agenzie e impiegato in aziende dei trasporti pubblici non sottostà alle disposizioni del Ccl per il personale a prestito. Dalle risposte fornite dai lavoratori interinali che hanno partecipato al sondaggio, è emerso che solo il 29% del personale qualificato percepisce il salario minimo (almeno 26,22 franchi all'ora) definito dal Ccl Ffs. Inoltre il 45% riceve meno di 24 franchi quando, sempre secondo il Ccl delle Ffs, dovrebbe percepirne almeno 24,22.

Le Ffs respingono le accuse

Completamente differente la tesi delle Ferrovie federali svizzere, che da noi contattate rispondono: “I salari minimi vengono fissati dalle agenzie di collocamento, in base al settore e al luogo. Le agenzie di collocamento assicurano che i lavoratori interinali percepiscano il salario minimo corretto. Le Ffs si aspettano che le agenzie di collocamento offrano i giusti salari, come fissato dalle condizioni quadro. La commissione tripartita – continua il portavoce delle Ffs Patrick Walser – ha effettuato controlli regolari nel corso degli ultimi tre anni e non ha mai riscontrato irregolarità per quanto riguarda i salari nel settore dei trasporti. La base giuridica è il Ccl Prestito di personale, che è stato negoziato e prorogato l’ultima volta nell’autunno 2020 con i partner sociali (tra cui Unia). Come previsto dalla base giuridica – aggiungono le Ferrovie federali – il Ccl Ffs non è applicabile agli interinali: i salari minimi si orientano invece in base alla prassi usuale per il luogo e il ramo. Il salario usuale per il luogo e il ramo si basa sul guadagno che una persona può ottenere in un’altra azienda a parità di funzione, prestazione e tempo di lavoro e non viene definito, invece, da singoli datori di lavoro, come per esempio le Ffs”. 

‘Interinali meno onerosi’

Altro tema esposto durante l'incontro con i media è il fatto che alle Officine i lavoratori interinali siano 110 su 430 (25%). Di questi, indica il sondaggio, il 94% è impiegato regolarmente per mansioni precedentemente affidate a personale Ffs, mentre solo il 6% è occupato in attività straordinaria. Il 36% del personale temporaneo è attivo nello stabilimento industriale da almeno due anni. Dati che per i sindacati confermano la tendenza, poiché meno onerosa, di sostituire con personale temporaneo i lavoratori Ffs passati al beneficio della pensione. Interinali, è stato sottolineato, che verrebbero dunque assunti non per picchi straordinari di produzione o progetti particolari, ma per svolgere una normale e continua attività. «È un'amara conferma che si stanno creando le premesse per smantellare una parte degli impiegati Ffs in vista del trasferimento delle Officine», ha affermato Pronzini. «Il taglio degli interinali nell'ambito del passaggio a Castione passerebbe così in sordina», ha dal canto suo aggiunto Furlani. 

Botta e risposta

Dei 62 partecipanti al sondaggio, il 76% rappresenta personale qualificato, il 12% formato e il 12% non formato. Nella stragrande maggioranza il personale temporaneo dispone di un certificato federale di capacità, ha esperienza lavorativa e ha svolto dei corsi di formazione interna presso le Ffs. «È la prima volta che vedo così tanti lavoratori interinali formati dalle Ffs», ha aggiunto Cicero, dettosi preoccupato per questa tendenza. “Lo scopo di un interinale è di coprire punte di lavoro, malattie, assenze eccetera – replica Patrick Walser –. L’uso dei lavoratori interinali non è una novità. La quota degli interinali all’interno delle Officine di Bellinzona è attualmente intorno al 20% e oscilla in base al carico di lavoro. Le attività alle Officine sono inoltre da sempre contraddistinte da una grossa volatilità e da incertezze legate al volume di lavoro sulle vecchie locomotive e sui carri merci. Per esempio le attività sui carri merci si sono drasticamente ridotte in 10 anni da 1500-2000 a 400 revisioni (-70%) e questo succederà anche con le locomotive a seguito delle rottamazioni. Per seguire questi trend è necessaria manodopera flessibile”. 

Mps: 'Dumping salariale'

Attraverso un comunicato stampa, il Movimento per il socialismo (Mps) si è espresso in maniera critica su quanto annunciato dai sindacati. “Il sondaggio – si legge nella nota – conferma, ancora una volta, la politica di precarizzazione del lavoro condotta dalle Ffs all’interno dell’Officina”. Il fatto che il 94% dei lavoratori interinali svolge attività di tipo regolare, porta l'Mps ad accusare le Ffs di aver sviluppato un vero e proprio dumping salariale, “cioè una spinta verso il basso dei livelli salariali”. L'Mps si scaglia anche contro la politica: “La politica del Municipio e dei suoi partiti e del governo cantonale è la prima responsabile di questo degrado delle condizioni di lavoro all’Officina. Sposando i piani dell’azienda (quelli avanzati nel 2008 e bloccati per molto tempo grazie allo sciopero dei lavoratori), Municipio e governo hanno incoraggiato questa offensiva padronale”. 

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