Bellinzonese

Pmi e Sa in difficoltà a Bellinzona: in arrivo altri aiuti

La mozione Lega/Udc per la concessione di buoni acquisto è stata trasformata dalla Gestione in un'alternativa cui il Consiglio comunale ha aderito all'unanimità

8 marzo 2021
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Entro breve a Bellinzona sarà varato un nuovo strumento di sostegno economico a favore delle piccole e medie imprese, nonché commerci e ristorazione, in difficoltà a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria. Dopo gli aiuti d’emergenza concessi l'anno scorso dalla Città sotto forma di prestiti a tasso zero, nel 2021 per i casi di rigore si aggiungerà – come deciso all’unanimità lunedì sera dal Consiglio comunale – un secondo pacchetto di 700'000 franchi. La proposta arriva dalla Commissione Gestione del Consiglio comunale chiamata a esprimersi all’indirizzo del Legislativo sulla mozione della capogruppo Lega/Udc Lelia Guscio che, sempre nell’ambito dei possibili aiuti all’economia ‘ferita’ dal Covid, chiedeva la distribuzione a ogni bellinzonese di un buono acquisto di 20 franchi da spendere nei commerci locali. Soluzione, questa, che ha però raccolto il parere critico e negativo sia del Municipio, sia della Gestione. Nel rapporto firmato da Ivan Ambrosini del Ppd, la commissione ha proposto la riattivazione del fondo straordinario, che andrà ad aggiungersi al nuovo contesto di aiuti proposti da Berna e dal Cantone, tra cui le indennità per lavoro ridotto e perdita di guadagno, nonché prestiti senza interessi con garanzia da parte della Confederazione. Fra le condizioni per poterne beneficiare, viene citata una riduzione della cifra d’affari di oltre il 40% rispetto alla media degli anni precedenti.

Come funzionerà

Nella pratica, l’attività economica che vorrà richiedere gli aiuti comunali dovrà inviare la decisione positiva del Cantone e giustificare la necessità di un complemento d’aiuto da parte della Città; in questo senso, il richiedente dovrà indicare gli elementi di spesa che eccedono gli aiuti già ottenuti; nell’adottare la propria decisione, la Città avrà quindi un potere discrezionale nell’accettare o meno la richiesta e nel definire l’importo stanziato. Per non aprire la porta a versamenti eccessivi di aiuti pubblici, il Municipio ha stabilito che lo strumento avrà la forma unicamente di prestiti senza interessi a lungo termine (10 anni e massimo 15'000 franchi a caso); a decorrere dal settimo anno, il beneficiario del prestito potrà poi chiedere di pianificare un rientro a scaglioni del prestito, dilazionato su un periodo massimo di tre anni.

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