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Quartiere Semine: aperto ‘Cucciolo’ il nido dell'infanzia

La struttura è gestita dalla Fondazione Zerosedici. In arrivo anche il centro diurno Atte e un ristorante gestito dalla Fondazione Diamante

7 marzo 2021
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Nel nuovo quartiere ‘Bel’ è nato un ‘Cucciolo’. Si chiama così il nido dell’infanzia della Fondazione Zerosedici che ha aperto i battenti all’inizio del mese scorso all’interno del complesso abitativo sorto in zona Semine, in via Antonio Raggi 8b, di proprietà del Fondo di previdenza dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). La nuova struttura, aperta dalle 7 alle 19, potrà ospitare fino a 38 bambini da 0 a 3 anni. Potranno beneficiare di questo servizio sia le famiglie che occupano i nuovi appartamenti degli stabili A e B (83 unità abitative) sia altre famiglie del distretto o che si recano in zona per questioni di lavoro. ‘Cucciolo’ è un servizio che permette di rispondere a un’esigenza emersa da un sondaggio avviato tre anni fa e promosso dalla Città di Bellinzona. Dall’indagine era infatti emerso che l’intero Bellinzonese presentava una forte esigenza di nuove strutture capaci di accogliere bambini della prima infanzia. La Fondazione Zerosedici, che gestirà il nido, è un ente che si occupa da oltre vent’anni di strutture educative di questo tipo a Muralto, Gordevio, Locarno e ora anche a Bellinzona. Zerosedici propone anche mense scolastiche e offre servizi pre e doposcuola a bambini in età scolastica. Attualmente a Bellinzona sono impiegate tre educatrici ma quando il nido sarà al completo vi lavoreranno 12-14 educatori.

Intergenerazionalità e integrazione

Il Quartiere Bel ha una forte valenza intergenerazionale, nel blocco B al pianterreno si trasferirà infatti anche l’Associazione ticinese terza età (Atte), sezione Bellinzona. Come verranno organizzati i momenti d'incontro? Jacqueline Ribi Favero, fondatrice di Zerosedici spiega che questi appuntamenti verranno progettati e pianificati di volta in volta. Un’idea di attività intergenerazionale, spiega Ribi Favero, potrà essere la lettura di storie ai bambini da parte degli anziani.

A breve aprirà un ristorante con cinquanta coperti gestito dalla Fondazione Diamante, che si occupa dell’accompagnamento di persone adulte disabili. Il ristorante sarà operativo all’interno degli spazi dell’Atte. La nuova struttura si chiamerà ‘Al Bel’, sarà un’iniziativa con valenze sociali e inclusive che, oltre a offrire un servizio pasti durante i giorni feriali, fungerà anche da luogo di ristoro per i corsisti dell’Atte e sarà struttura d’appoggio per l’adiacente nido. I collaboratori che animeranno e opereranno ‘Al Bel’ saranno nove. Oltre agli appartamenti abitativi e alle strutture per l’infanzia e la terza età, in uno stabile del complesso troveranno anche spazio locali destinati alle attività di formazione dell’Eoc.

Giochi speciali elaborati con la Supsi

I bambini iscritti al nido potranno divertirsi nello spazio esterno che, grazie alla sensbilità della Antonini e Ghidossi Sa promotrice del progetto ‘Bel’, prevederà uno speciale arredo. «Sarà una primizia a livello nazionale – afferma Ribi Favero – in collaborazione con una classe della Supsi abbiamo elaborato un progetto di costruzione di giochi concepiti esplicitamente per la fascia di età 0-3». Si tratta di giochi che mirano a favorire lo sviluppo della motricità e dei sensi. Il primo di questi verrà installato nel giardino del nido a fine marzo, mentre altri verranno aggiunti in seguito. Questi giochi verranno poi proposti anche ai Comuni, che se interessati potranno inserirne alcuni all’interno dei parchi gioco già esistenti.

Un lungo iter osteggiato da ricorsi

Il Quartiere Bel si appresta ad entrare in una fase di grande vitalità, con unità abitative e spazi rivolti a diverse fasce di età e alla formazione. Tuttavia, ricordiamo, il progetto della Antonini e Ghidossi Sa, elaborato dall’architetto Marco Giussani, realizzato alle Semine non ha goduto di vita facile. Contro la domanda di costruzione erano infatti state inoltrate tre opposizioni. A opporsi erano stati due confinanti nonché l’architetto Aldo Velti che aveva curato il precedente progetto mai andato in porto. Contro il progetto edilizio anche i Verdi avevano lanciato una petizione raccogliendo 221 firme. A causa della mole e dell’impatto sul territorio, i progetti del centro di quartiere sono stati osteggiati dal vicinato da tempo, quello dell’architetto Giussani, elaborato per conto della Antonini e Ghidossi Sa, è infatti il quarto progettato in 15 anni.

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