Bellinzonese

'Chi ha fame prenda', la scatola solidale arriva a Giubiasco

In Svizzera interna è un'usanza diffusa, ma è una novità alle nostre latitudini. Il capo dicastero Soldini è scettico: "C'è già il Tavolino magico"

Scatola solidale a Giubiasco
4 dicembre 2020
|

“Chi può metta, chi non può prenda” (per favore, la scatola lasciatela qui). Si chiama scatola solidale e si trova sulla panchina della fermata del bus in piazza Grande a Giubiasco. Nel corso delle settimane al suo interno è stata lasciata pasta, zucchero, scatolame, yogurt e diversi altri alimenti. Le persone che ritengono di averne bisogno attingono liberamente dalla scatola, prendendo gli alimenti che desiderano, mentre coloro che vogliono fare un gesto gentile verso il prossimo, lasciano degli alimenti. Un piccolo gesto di solidarietà che può essere di grande aiuto per qualcuno, e il fatto che la scatola viene svuotata regolarmente ne è la prova. Sarà il clima natalizio che regna per le strade già addobbate a festa a favorire questi gesti di spontanea generosità verso il prossimo? O magari semplicemente la voglia di lottare contro lo spreco? Le ragioni potrebbero essere molte. 

«Se si pensa al ruolo che già ricopre il Tavolino magico, che peraltro offre un ottimo servizio alle persone in difficoltà, questa idea mi sembra un po’ un doppione», osserva Giorgio Soldini, capo dicastero servizi sociali di Bellinzona. Nel Bellinzonese Tavolino magico ha un centro di distribuzione a Ravecchia e alla Commercio, – dove i detentori di una carta acquisto rilasciata a persone in stato di comprovate ristrettezze finanziarie dagli uffici sociali competenti – possono recarsi per ricevere cibo gratuitamente. 

«Il servizio di Tavolino magico è mirato, chi ne beneficia ha davvero bisogno», fa presente il capo dicastero. E il bisogno nel Bellinzonese c’è eccome: basti pensare che i due punti di distribuzione (in questo periodo, a causa del Covid-19 riuniti a Ravecchia) servono ogni settimana 280 persone. Il capodicastero tiene inoltre a far presente che i servizi sociali comunali sono sempre a disposizione dei cittadini, «sia per fornire consigli che per indirizzare chi dovesse aver bisogno verso strutture che possono offrire determinati servizi», aggiunge. Non da ultimo, facendo capo a questo servizio si ha la garanzia che la qualità del cibo donato sia buona, ciò che non è possibile con le scatole solidali. 

Lotta allo spreco

Oltre Gottardo la pratica di regalare scatole contenenti cibo è già usanza piuttosto diffusa. A tal proposito, in alcune città della Svizzera tedesca e francese inizia ad essere utilizzata ‘Olio’ un’applicazione internazionale che mette in contatto le persone e permette loro di regalare e trovare cibo e altri articoli per la casa; il tutto in un’ottica di lotta agli sprechi. Sulla stessa lunghezza d'onda, sempre Oltre Gottardo, negli ultimi tempi ha preso piede anche il progetto 'Robin Food', che pure lotta contro lo spreco di cibo. In luoghi aperti al pubblico vengono depositati, in frigoriferi o su scaffali, gli alimenti donati da privati o da negozi. Più conosciuta anche alle nostre latitudini è invece l'app Too Good To Go che permette a negozi, bar e ristoranti di vendere l'invenduto a basso costo. Nel Bellinzonese attualmente sono oltre una ventina i negozi e gli esercizi pubblici che hanno aderito al progetto.


‘Servitevi, è un regalo’

Un’altra iniziativa di generosità è quella che abbiamo potuto riscontrare nei pressi di un paio di abitazioni di Bellinzona in zona Ravecchia. I proprietari di alberi di cachi raccolgono i frutti e li mettono sui muretti adiacenti alle abitazioni, in cassette accessibili ai passanti. Un foglio con scritto ‘Servitevi’ e un altro che spiega ‘Sono acerbi ma basta metterli in un sacchetto con delle mele per farli maturare’ non lasciano dubbi; i cachi sono offerti e chi vuole può prenderli. Sono iniziative spontanee, presenti sul territorio, che denotano la voglia di aiutare, di fare qualcosa per gli altri.

In zona Semine, nel posteggio vicino al campo sportivo, si va oltre, lasciando una bicicletta incustodita e un biglietto appeso che spiega ‘Chi vuole la può prendere, ha il perno dei pedali rotti’. Un gesto di altruismo un po’ discutibile poiché non è forse il modo, né il luogo, adatto per liberarsi di una bicicletta, ma chissà, a qualcuno potrebbe fare comodo un mezzo in condizioni tutto sommato abbastanza buone, salvo una piccola riparazione da apportare. Per casi di questo tipo, va però detto che esistono apposite piattaforme online come ‘Te lo regalo se vieni a prenderlo’ che mettono in contatto persone che vogliono regalare un oggetto con possibili interessati.  

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE