Bellinzonese

Impianti di Airolo: 'La stagione è garantita'

Lo comunicano il Patriziato di Piotta e Boggesi Alpe Ravina a margine della vertenza con Giovanni Frapolli

Ti-Press
19 novembre 2020
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La stagione invernale 2020-2021 (freddo, neve e coronavirus permettendo) è garantita in quanto vige un accordo tra la Valbianca Sa che gestisce gli impianti e il Patriziato di Piotta e Boggesi Alpe Ravina proprietari dei fondi. Lo scrivono questi ultimi in una presa di posizione che fa seguito all’articolo da noi pubblicato sabato scorso sulla controversia che riguarda la zona di Ravina ad Airolo, contesa tra due parti.

Contrariamente a quanto emerso sentendo l’altra parte, la vertenza giuridica tra il Patriziato e la Centri turistici montani Sa (Ctm) presieduta da Giovanni Frapolli non è conclusa del tutto. Se è vero che, come da noi riferito, nessuno ha impugnato la decisione presa dalla Camera civile del Tribunale d’appello nel 2019, tale sentenza rimandava alla Pretura civile di Leventina l’incarto per essere completato. La procedura è quindi tuttora pendente alla prima istanza poiché “come rilevato dalla Prima camera civile del Tribunale d’appello, è risultato impossibile procedere a qualsivoglia iscrizione a Registro fondiario sulla base della documentazione allegata dalla Ctm Sa; da qui il rinvio alla Pretura di Leventina per il prosieguo della causa e dell’istruttoria", sottolinea il Patriziato nel suo scritto inviato alla redazione.

'Richieste impossibili da accogliere'

Patriziato di Piotta e Boggesi Alpe Ravina sottolineano che “vi sono fondati e oggettivi ostacoli di diritto civile/amministrativo nel dar seguito a quanto Ctm Sa intende richiedere”. La richiesta consiste nel pagamento di 1,2 milioni per la cessione di buvette Ravina, seggiovia Ravina-Varozzei e scilift Ravina-Cassinello, che Frapolli ricorda di aver acquistato nell'ambito dell’asta nel 2014 quando ha ritirato la fallimentare Funivie del San Gottardo Sa. “Non va dimenticato - si legge sulla presa di posizione - che l’oggetto del contendere è in ogni caso limitato esclusivamente a tre singole porzioni di fondi sconnessi tra loro”, per un totale di circa 5mila metri quadrati. Dalla disputa precisano infatti che è escluso il trapasso della proprietà dei fondi su cui sorgono i piloni e i cavi, "mai domandati in causa dalla Ctm Sa".

Frapolli ’non potrebbe fare un uso concreto degli impianti’

Boggesi e patrizi aggiungono di aver formalmente contestato davanti alla competente autorità giudiziaria non solo l’oggettiva impossibilità di procedere a qualsiasi trapasso a Registro fondiario, ma di aver pure evidenziato "l’assenza di interesse degno di protezione della Ctm Sa”. Questa società, continua il Patriziato, “non potrebbe evidentemente fare alcun uso concreto degli impianti in oggetto”.

Di diverso parere, ricordiamo, è Giovanni Frapolli, il quale ritiene che la vertenza è ormai conclusa e che quanto deve ancora statuire la Pretura civile riguarda unicamente dei dettagli avendo i giudici di secondo grado stabilito che questa parte degli impianti spettano al costruttore. Ovvero alla società che la Ctm si è aggiudicata all’asta acquistando cioè il diritto di ottenere la "proprietà delle infrastrutture site in zona Ravina ad esclusione della stazione di arrivo dello skilift”. Il contenzioso sulla proprietà di quest'area è in corso dagli anni 90 e per il momento non è dunque ufficialmente ancora possibile mettere la parola fine alla vertenza. La palla passa dunque ancora alla Pretura civile chiamata a esprimersi nuovamente sulla base di un piano di mutazione aggiornato.

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