Bellinzonese

Il semisvincolo di Bellinzona ‘non deturperà il paesaggio’

Il CdS respinge le critiche degli opponenti privati. Riconosciuti solo lo spostamento di una fermata di bus e aiuti per isolare fonicamente alcuni edifici

La prevista 'turbo rotonda' di 60 metri
12 novembre 2020
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La necessità del semisvincolo di Bellinzona è incontestata, come pure il suo dimensionamento (in primis rotonda sopraelevata con diametro di 60 metri e allargamento di via Tatti da 2 a 5 corsie); in definitiva tutte le opere viarie e quelle collaterali previste rimangono tali a parte pochi dettagli che subiranno modifiche accogliendo talune richieste formulate da alcuni degli opponenti. Concessioni puntuali – come per esempio il finanziamento pubblico di misure volte a rimediare al superamento dei limiti di rumore in una decina di edifici – che non modificano nella sostanza il progetto generale. È quanto emerge dalle decisioni che il Consiglio di Stato (35 pagine di motivazioni) e il Dipartimento federale ambiente, trasporti, energia e comunicazioni (19 pagine) hanno trasmesso mercoledì alle parti approvando il progetto da 65 milioni di franchi. Se tutto filerà liscio l’avvio del cantiere, della durata di tre anni, potrà avvenire nel 2022. Ma già sin d’ora sono da prevedere possibili ricorsi contro soprattutto le decisioni governative che scontentano gli opponenti, mentre le due di pertinenza del Datec e riferite alle osservazioni inoltrate da Municipio di Bellinzona e Consorzio correzione fiume Ticino – che hanno ottenuto l’attenzione richiesta su quasi tutti i punti da loro sollevati – non dovrebbero suscitare reazioni negative.

In via Tatti corsie da 2 a 5: ‘Aumento giustificato’

Oltre a Città, Consorzio e Ffs, l’anno scorso durante la procedura di pubblicazione dei piani erano state inoltrate opposizioni, osservazioni, domande di modifica dei piani e pretese d’indennità in materia espropriativa da sei privati di edifici e terreni, nonché una banca. D’interesse pubblico sono le critiche di fondo, ossia quelle relative alla reale utilità e necessità del semisvincolo, al suo dimensionamento, all’aumento di corsie nell’asse di penetrazione alla città, nonché di traffico, vibrazioni e inquinamento ambientale, fonico e luminoso lungo via Tatti e strade connesse. Le critiche maggiori sono giunte da due privati: la proprietaria di alcuni palazzi confinanti e un architetto. Nel secondo caso, non essendo egli confinante con i mappali interessati dal semisvincolo, l’opposizione è stata ritenuta irricevibile. Tuttavia il governo ha comunque voluto rispondergli evidenziando che l’aumento delle corsie su via Tatti dalle attuali due a quattro (due per senso di percorrenza, più una quinta dal semisvincolo fino all’incrocio con via Luini che da pedonale diventerà viaria per consentire il transito di bus e, solo fino a metà, l’accesso veicolare al posteggio di attestamento) è giustificato dall’incremento del traffico previsto nella misura del 154%. Inoltre, lasciare completamente pedonale via Luini sostituendo questo previsto accesso dei bus con una rotonda all’incrocio con via Zorzi, come suggerito dall’architetto, “non permetterebbe di gestire adeguatamente la nuova ripartizione dei flussi di traffico, rispetto a quanto farà l’incrocio semaforizzato”.

L'estetica ‘non può impedire la realizzazione’

Quanto alla proprietaria dei palazzi, a suo dire l’impatto dell’intera opera sul paesaggio circostante sarà eccessivo e deturpante (specie la dimensione della rotonda sopraelevata), generando uno scempio. Ma secondo il CdS “occorre considerare tanto il paesaggio in cui la costruzione è chiamata a inserirsi, quanto la funzione stessa, lo scopo e le relative indispensabili esigenze tecniche (dimensionamento, tracciato, forma, materiali, ecc.), ritenuto che considerazioni meramente estetiche non possono impedire una realizzazione d’interesse pubblico. Semmai, occorre che siano disposte misure adeguate a mitigare l’impatto sul paesaggio circostante”. Inoltre, vista la situazione già esistente, il suo sviluppo “non comporta certo l’inserimento di un elemento estraneo e disturbante rispetto ad oggi. Neppure è ipotizzabile una riduzione delle caratteristiche tecniche dell’opera progettata, senza pregiudicarne lo scopo e la funzionalità, di riconosciuto interesse pubblico”. Non da ultimo “i progettisti hanno disegnato il semisvincolo come un nuovo intervento paesaggistico capace di riqualificare le aree circostanti, nonostante il suo necessario dimensionamento”.

‘Flussi di traffico redistribuiti‘

Sul piano generale, l’opponente evidenziava inoltre – riprendendo le critiche emerse a più riprese durante l’ultimo ventennio – che il semisvincolo non risolverà i problemi viari del Bellinzonese ma li sposterà soltanto da Giubiasco a via Tatti. Respingendo la critica, il governo riconosce che nell’orizzonte 2040, nel confronto tra gli scenari con o senza semisvincolo, “il volume di traffico è sostanzialmente invariato”. Ma, puntualizza, “meglio distribuito”. Nel dettaglio, “la nuova porta viaria d’accesso per chi proviene da sud determinerà una redistribuzione dei flussi di traffico nell’area compresa tra gli svincoli autostradali di Bellinzona sud e nord”. I benefici “sono particolarmente evidenti negli abitati di Camorino, Giubiasco e Sementina. Anche a nord vi sarà una discreta diminuzione di traffico sia sulla sponda destra (via Galbisio) che ad Arbedo (via San Gottardo)”. Non da ultimo l'adeguamento del posteggio di via Tatti e il miglioramento dell'offerta di trasporto pubblico, “vogliono portare l'utente a un cambiamento modale, volto a un maggiore utilizzo del trasporto pubblico e della mobilità lenta per l'ingresso in città”. I tempi di percorrenza attuali per raggiungere il centro di Bellinzona durante le ore di punta del mattino (dallo svincolo di Camorino) sono di 20 minuti circa; col nuovo percorso attraverso l’autostrada e via Tatti “sarà possibile raggiungere il centro cittadino in 9 minuti; in alternativa chi vorrà utilizzare la cantonale che passa da Giubiasco impiegherà circa 15 minuti”. Respinte poi tutte le censure per rumore, vibrazioni, puzza, inquinamento luminoso e relative perizie: per il Consiglio di Stato il miglioramento della carreggiata, la posa di pareti foniche e l’utilizzo di lampioni direzionali conterranno tutte queste situazioni entro i limiti di legge; in caso di rumore oltre i limiti, prevedibile in una decina di edifici, compresa la chiesa evangelica, gli interventi strutturali necessari saranno cofinanziati dall’ente pubblico.

No alla banca

Quanto alle censure presentate da altri privati – tutti proprietari di fondi situati lungo la strada cantonale di Monte Carasso – il CdS accoglie unicamente la richiesta di affinare il posizionamento di una fermata del bus. Infine la banca proprietaria del Business Center e di alcuni mappali verso via Tatti: tutte respinte le richieste che vertevano su un minore dimensionamento delle scarpate verso i suoi fondi e sul mantenimento viario (oggi solo per bus) di via dei Gaggini con eliminazione di una decina di posteggi. Le varie richieste in materia espropriativa, saranno infine esaminate nella sede opportuna.

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