Bellinzona

Altro regolamento di conti sul viale

Due fazioni di giovani sono venute alle mani venerdì sera. Tensioni anche sabato.

Il 17enne tuttora in stato di fermo era già noto alla Magistratura dei minorenni
30 agosto 2020
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Appare come un altro regolamento di conti la rissa scoppiata sul viale Stazione di Bellinzona nella notte tra venerdì e sabato. Ancora una volta due fazioni di giovani si sono scontrate al Bar Viale, teatro lo scorso giugno di simile episodio di violenza sempre tra due gruppi di ragazzi. Questa volta, però, i fatti si sono svolti all’esterno dell’esercizio pubblico, dove poco dopo la mezzanotte sono volati calci e pugni. Ad avere la peggio un 21enne croato residente del Bellinzonese, il quale ha riportato ferite che hanno richiesto cure ospedaliere, venendo poi dimesso sabato ieri mattina. Le manette sono invece scattate ai polsi di un 17enne svizzero, pure residente nel Bellinzonese, già noto alla Magistratura dei minorenni per altri fatti di violenza e tuttora in stato di fermo. La maggior parte dei giovani coinvolti ha meno di 18 anni. 

Un episodio che come detto riporta alla mente quanto avvenuto a inizio giugno all’interno del bar, quando sei persone (tra cui quattro minorenni) erano finite in manette a causa di una rissa che aveva coinvolto una ventina di ragazzi. In quell’occasione i disordini erano scoppiati tra un gruppo di Bellinzona e uno di Cadenazzo, dopo che già in passato queste due fazioni erano venute alle mani. Gruppo di Bellinzona che è coinvolto anche nella scazzottata di venerdì, quando si è scontrato con a una compagnia proveniente da Locarno. Stando alle informazioni da noi raccolte, quella andata in scena nel weekend non si tratta della prima rissa tra questi due gruppi, che già in occasione del Carnevale del 2019 si erano scambiati qualche cortesia. I ragazzi del gruppo di Bellinzona coinvolti venerdì, ci viene indicato dalla Magistratura dei minorenni, non sono tuttavia gli stessi che avevano preso parte ai disordini d’inizio giugno, quando erano state utilizzate anche bottiglie e bicchieri di vetro.

‘Il messaggio non passa’

Da noi contattato, il sostituto procuratore generale Nicola Respini (coordinatore dell’inchiesta insieme alla Magistratura dei minorenni) parla di un episodio «preoccupante, soprattutto considerando i fatti di giugno, ai quali sono seguiti numerosi interrogatori con alcune persone che sono pure finite in prigione per un periodo. Anche se i giovani coinvolti non sono gli stessi, quanto avvenuto venerdì sera è la testimonianza che il messaggio non passa. Preoccupa osservare questi giovani che pensano di poter fare quello che vogliono e regolare i propri conti a modo loro, senza nessun rispetto. Molto preoccupante – aggiunge Respini − è inoltre il fatto che i ragazzi coinvolti in questo genere di episodi siano sempre più giovani». Starà ora all’inchiesta determinare nel dettaglio i motivi che hanno generato la rissa. 

Un altro pungo il giorno seguente

Ma non finisce qui: sabato sera, sempre fuori dal Bar Viale, è andato in scena un altro confronto accesso tra giovani che ha reso nuovamente necessario un intervento di polizia per placare gli animi. La notizia, anticipata dalla Rsi, ci viene confermata dal comandante della polizia comunale di Bellinzona Ivano Beltraminelli. «Siamo intervenuti a causa di un altro diverbio accesosi tra due gruppi di minorenni. Ma rispetto a venerdì sera, è volato solo un pugno. Nei prossimi giorni ci attiveremo per capire il da farsi, sentendo inoltre il gerente e gli addetti alla sicurezza (assunti dopo i fatti di giugno, ndr). Non è accettabile che questi episodi succedano con una simile frequenza». 

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