Bellinzonese

Una nuova via alpinistica lassù, dove osano le aquile

Promossa dalla Sat Lucomagno con il supporto della Fat e di altri enti, permetterà di collegare la capanna Brogoldone alla Bovarina con una decina di tappe

Ti-Press
23 aprile 2020
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Un percorso che si snoda in alta montagna, pensato per essere affrontato dagli appassionati di alpinismo. È la nuova Via Alta Crio, che sta per prendere forma in Valle di Blenio (e dintorni) dopo che l’idea era stata lanciata lo scorso anno in occasione dell’assemblea generale della Società alpinistica ticinese (Sat) Lucomagno dal presidente della Federazione alpinistica ticinese (Fat) Giorgio Matasci. I primi passi verso la sua realizzazione sono stati illustrati a febbraio, nel corso dell’ultima assemblea della Sat Lucomagno. La società dell’alta Valle di Blenio si è infatti attivata per verificare la sua fattibilità assieme a Ticino Sentieri, consultandosi con Nicola Barudoni, responsabile della rete sentieristica, e Giorgio Valenti, commissario tecnico. Vasto il territorio che coprirà la nuova via: si va infatti da Lumino alla regione del Lucomagno, per un percorso di un centinaio di chilometri, con un dislivello positivo di circa 10’000 metri e difficoltà massima T6. Dodici le tappe stimate, di cui la maggior parte situata in quota, che permetteranno agli appassionati di alta montagna di pernottare in alcune delle capanne più note della zona oppure di affrontare le tappe singolarmente.

La via permetterà di collegare la capanna Brogoldone (raggiungibile da Lumino) alla capanna Bovarina passando da Cava, Alpe di Giümela, Quarnei, Adula, Scaradra, Motterascio e Scaletta. Per dimezzare una tappa - quella tra Giümela e Quarnei - che altrimenti risulterebbe troppo lunga, l’intenzione è inoltre quella di realizzare un bivacco in quota. Come spiega da noi contattato il presidente della Sat Lucomagno Enea Solari, il luogo ideale è stato identificato al Piano della Parete, nella zona sovrastante la cascata della Fürbeda in Val Malvaglia, a 2’700 metri di altitudine. Per la sua costruzione la Società alpinistica Bassa Blenio (Sabb) ha nel frattempo già dato la disponibilità ad assumersi la gestione del bivacco. La Fat ha dal canto suo dato il proprio appoggio al progetto di Via Alta Crio, che gode del sostegno anche di altri partner. Si tratta dell'associazione Amici Capanna Brogoldone, Utoe Biasca, Patriziato di Biasca, Sabb, Utoe Bellinzona, Patriziato di Aquila e Cas Ticino, ciascuno proprietario di una delle strutture che s'incontrano sul cammino. Per proseguire con ulteriori passi, nel corso dell'assemblea della società promotrice dell’opera - la Sat Lucomagno - è stato costituito un gruppo di lavoro per la Via Alta Crio. È composto da Enea Solari e Ketty Giannella per la Sat Lucomagno, Giorgio Valenti in rappresentanza di Ticino Sentieri e Giovanni Galli per il Cas Ticino. 

Le sue caratteristiche lo rendono paragonabile alla Via Alta Idra inaugurata nell’estate del 2018, anch’essa lunga un centinaio di chilometri e che si snoda tra Valle Bedretto e Alta Valle Verzasca. Il nome pensato per il percorso perlopiù bleniese si ispira a una figura mitologica greca, il titano della forza e della potenza Crio, che simbolicamente rappresenta il pilastro del Sud. “Il simbolo del pilastro è azzeccato - sottolinea Enea Solari - essendo il tracciamento della via praticamente verticale, fatta eccezione per l’ultima parte”. ‘Crio’ è inoltre un prefisso usato per la formazione di parole legate al significato del freddo. Per quanto riguarda la tempistica, il programma di massima prevede che la prima parte dell’iter di costruzione avvenga nel corso dell’autunno. Il nuovo bivacco potrebbe essere realizzato durante la bella stagione del prossimo anno, mentre nella primavera del 2022 l’intento è di riuscire a inaugurare la via.

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