Bellinzonese

Covid-19: docente positiva a Claro, la classe ancora a scuola

Le lezioni sono riprese con un supplente senza informare le famiglie. Il capodicastero Malacrida: 'Abbiamo seguito le direttive federali e cantonali'

Ti-Press
13 marzo 2020
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Una docente delle scuole elementari di Claro è risultata positiva al Covid-19. La notizia è corsa di bocca in bocca fin dalle prime ore della giornata nel quartiere di Bellinzona, dove le lezioni sono in corso come da programma, fatta eccezione per la presenza di un supplente al posto dell'insegnante assente. Nessuno degli allievi della docente sottoposta al test per coronavirus (e risultata positiva ieri) è stato messo in quarantena. Ce lo conferma il capodicastero Educazione e cultura della Città di Bellinzona Roberto Malacrida. Sulla decisione di non ordinare la quarantena ai bambini - stando a nostre informazioni la maestra ha lavorato a contatto con loro fino a martedì - Malacrida risponde che sono state seguite alla lettera le disposizioni federali, ovvero maestra a casa ma bambini ancora in classe. La sospensione delle lezioni è nel frattempo stata ordinata per tutte le scuole in Ticino, ma il nuovo provvedimento annunciato oggi dal Consiglio di Stato entrerà in vigore lunedì mattina 16 marzo.

Il capodicastero spiega poi che è stata consultata l'hotline cantonale per avere chiarimenti sulla necessità o meno di avvisare le famiglie. La risposta, sottolinea, è stata che non vige l'obbligo di avvisarle della malattia della maestra. "Da medico sono d'accordo, per una questione di privacy del malato, ma poiché a mio avviso, in una situazione di stato di necessità, è meglio essere trasparenti abbiamo deciso di dare l'informazione ai genitori che la chiedessero", sottolinea Malacrida. Nessun comunicato stampa o comunicazione a tutte le famiglie dunque, "per non spaventarle inutilmente".

Cosa stabilisce il Decs

In molti ieri si sono detti esterrefatti per il comportamento adottato dal Comune di Bellinzona e dalla direzione delle scuole, ma consultando il documento reso fruibile dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs) sul proprio sito internet, allo stato del 12 marzo emerge che nel caso di Claro sono state seguite le indicazioni delle autorità competenti. Nel documento che risponde alle domande più frequenti sul tema coronavirus e scuola, il Decs fa una distinzione tra le persone che hanno contratto la malattia e quelle che invece hanno avuto contatti con ammalati. "Sono escluse dalla frequenza scolastica unicamente le persone positive al Covid-19 e quelle a cui è stato raccomandato dal medico di rimanere in auto-quarantena volontaria", sottolinea il Decs precisando che fanno parte di quest'ultima categoria le persone che vivono sotto lo stesso tetto e/o hanno relazioni intime con una persona positiva al virus. "Tutte le altre persone, inclusi compagni di classe e/o docenti di un eventuale caso confermato, se asintomatiche, vanno a scuola e proseguono la loro vita scolastica come di consueto", stabilisce il Decs. La motivazione? "Come ha più volte ricordato il medico cantonale, i bambini presentano raramente dei decorsi gravi e non sono praticamente descritti casi di complicazioni severe. Viene però diramato l'invito ad allievi e personale scolastico di un istituto in cui vi sono persone assenti perché positive al Covid-19 (come nel caso di Claro) a prestare particolare attenzione a sintomi che si dovessero manifestare e in quel caso rimanere a casa. Un'eventualità, quest'ultima, che nel frattempo è diventata una disposizione in vigore per tutti gli allievi di scuole in Ticino a partire da lunedì.

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