Bellinzonese

Bellinzona, ipotizzata la posa di altri 110 cassonetti

Dopo la creazione di una decina di container interrati nel centro storico, il Municipio si sta muovendo per estendere la modalità su tutto il territorio comunale

Il primo passo è stato intrapreso a Giubiasco (Ti-Press)
23 dicembre 2019
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Dopo aver realizzato la decina di postazioni di cointainer interrati nel centro storico – in uso dallo scorso 1° giugno – ora la Città si sta muovendo per estendere la stessa modalità di raccolta dei rifiuti solidi urbani anche nel resto della vecchia Bellinzona e in tutti gli altri quartieri. Il primo passo tangibile in questa direzione lo si può già vedere a Giubiasco, in piazza Grande, dove recentemente sono stati posati due cassonetti interrati che da lunedì scorso vengono usati dagli abitanti nel raggio di un centinaio di metri (i fuochi coinvolti sono stati informati tramite lettera del Municipio). La scelta di posare questi due, spiega il capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia, è stata presa nell’ambito dei lavori di sistemazione della piazza. «I container interrati contribuiscono a migliorare il decoro», sottolinea. La scelta del luogo idoneo ha richiesto del tempo: la prima opzione è infatti stata ostacolata da un’opposizione perché ritenuta troppo vicina a un edificio. Una soluzione è stata trovata grazie al dialogo con l’associazione di quartiere di Giubiasco.

Dopo quest’ultimo, di scavi per i cassonetti ne sono previsti molti negli anni a venire: la ditta a cui la Città ha dato mandato per stilare un progetto ha consegnato la lista dei punti individuati nella vecchia Bellinzona e in tutta Giubiasco. In totale 70 nel primo e 40 nel secondo quartiere, per un totale di 110. «Ora dobbiamo verificare se tutte le postazioni individuate siano idonee o se ci siano sottostrutture (già presenti o previste) che possano essere d’intralcio», aggiunge Paglia. Nel frattempo lo studio che si occupa della pianificazione procederà a studiare anche gli altri 11 quartieri; verranno inoltre stilati i costi nel dettaglio, che al momento per tutto il territorio comunale sono stimati in circa 4,5 milioni di franchi. Non è escluso che la fase esecutiva avvenga a tappe nella prossima legislatura. Per quanto riguarda il bilancio dell’esperienza nel centro storico, la Città si dice soddisfatta. «Il centro è ora più decoroso. E mentre all’inizio venivano gettati alcuni sacchi neri, ora la situazione è migliorata». Tutto sembra funzionare anche in piazza Collegiata, dove la posa dinanzi allo stabile della Società bancaria aveva contrariato i proprietari, con cui la Città era arrivata a un accordo: procedere fino a fine anno senza utilizzarli e, se si rivelassero non necessari, ripristinare la situazione. Appare a questo punto probabile che si proceda in questa direzione. Per quanto riguarda la svuotatura delle postazioni, per ora il giro avviene ancora due volte alla settimana ma l’intento futuro, sottolinea il capodicastero, è di diminuire la frequenza.

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Tutti i lunedì due sacchetti abbandonati

“Ogni maledetta domenica”, recita il titolo di un noto film di Oliver Stone. Ma questa volta il football americano non c’entra. Molto più prosaicamente parliamo di pattume casalingo. Perché ogni benedetto lunedì, nel sottopasso cittadino dell’Arti e Mestieri, da svariati mesi compaiono uno appaiato all’altro due sacchetti non ufficiali contenenti rifiuti solidi urbani. E durante la settimana, ogni benedetta settimana, qualche solerte operaio dei Servizi urbani comunali li preleva per smaltirli. Una burla, una sfida, una protesta silenziosa? «Finora non siamo riusciti a identificare la persona responsabile», spiega Christian Paglia. Indizi? «Niente. Nei sacchi non sono mai stati rinvenuti elementi riconducibili all’autore. Ma insisteremo».

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