Bellinzonese

Cala la notte sullo svincolo di Biasca

Lampioni spenti e prossimi allo smantellamento sulle bretelle dell’A2 e sul cavalcavia: è la conseguenza della nuova direttiva Ustra. Il Municipio protesta.

Numerosi i raccordi in Ticino e in Svizzera modificati o realizzati secondo la nuova politica di risparmio energetico e diminuzione dell'inquinamento luminoso (Keystone)
7 dicembre 2019
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Cala la notte sullo svincolo autostradale di Biasca. Da metà agosto si sono infatti spenti i lampioni posizionati sulle bretelle di collegamento d’entrata e uscita dell’A2, compresi quelli della rotonda in zona Pasquerio. Una situazione da ricondurre alla direttiva adottata un paio d’anni fa dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) in merito all’illuminazione degli elementi costruttivi delle strade nazionali. La nuova politica, eccetto situazioni particolari, prevede un graduale smantellamento dei lampioni sui raccordi autostradali laddove non risultano più indispensabili per la sicurezza stradale (numerosi i raccordi in Ticino e in Svizzera modificati o realizzati secondo la nuova misura). Ciò sulla base di un programma nazionale di lotta all’inquinamento luminoso e di risparmio energetico promosso dalla Confederazione. Una strategia a beneficio dell’ambiente che a Biasca, nel corso dei prossimi mesi, porterà verosimilmente al totale smantellamento dell’impianto d’illuminazione.

Comunicata dall’Ustra nella primavera scorsa, la decisione non è andata giù al locale Municipio. Il motivo? La preoccupazione per la sicurezza del traffico. Con lettera datata 4 settembre 2019, l’esecutivo biaschese esprimeva quindi al Dipartimento del territorio (Dt) e a quello delle istituzioni (Di) il proprio disappunto. “Riteniamo la situazione inaccettabile soprattutto per una questione di sicurezza – si legge nello scritto firmato dal sindaco Loris Galbusera a nome di tutto il Municipio –. Lo svincolo di Biasca si trova discosto dall’abitato e rimarrebbe completamente al buio”. Se non correttamente segnalati, rende attenti l’esecutivo, i raccordi autostradali “sono pericolosi per eventuali erronee immissioni nella carreggiata di contromano”. Una situazione che risulta “inaccettabile” anche per i membri della Commissione consultiva intercomunale di polizia della Regione VII. Lo svincolo riveste infatti “una grande importanza in occasione dei posti di blocco verso nord”.

‘Nessun aumento degli incidenti’

Timori, esposti al Municipio anche da alcuni automobilisti, che pure la Divisione delle costruzioni del Dt sembra capire. “Comprendiamo la vostra preoccupazione – si legge nella lettera di risposta indirizzata all’esecutivo – nell’immaginare in futuro uno svincolo privo d’illuminazione in zone discoste e buie o a rischio di colonne”. Pur considerando “difficile presupporre un ripensamento”, la Divisione delle costruzioni ha comunque dato disponibilità – come sollecitato dal Comune – a chiedere all’Ufficio federale delle strade di valutare con attenzione il punto di vista dell’ente locale. Ad oggi, ci conferma il direttore della filiale ticinese dell’Ustra, Marco Fioroni, non è però ancora avvenuto alcun contatto. «Confermo tuttavia, sulla base della nostra nuova politica, l’intenzione di smantellare a Biasca i lampioni che da fine agosto sono stati spenti. Vorremmo farlo entro fine anno, anche per una questione di sicurezza dato che i pali e le altre componenti tecniche e strutturali risultano vetuste. Ma non è detto che l’operazione possa slittare in considerazione della volontà del Comune di assumersi i costi di gestione e manutenzione degli impianti». Ciò che risulta l’unica via per mantenere l’illuminazione, ma che il Comune di Biasca non pare intenzionato a seguire. Toccato dalla medesima direttiva per quanto riguardo lo svincolo di Bellinzona nord, il Comune di Arbedo-Castione aveva invece deciso di mantenere una parte dell’illuminazione (installando lampade led a basso consumo) sul tratto di carreggiata costeggiato da un marciapiede.

Tornando alle preoccupazioni del Municipio di Biasca, Fioroni sottolinea come da agosto non si sia assistito a un aumento degli incidenti. «Inoltre – aggiunge – le statistiche dimostrano che, quando un cavalcavia è illuminato, aumenta il rischio di pedoni o ciclisti che si immettono erroneamente sulla carreggiata». La zona – conclude Fioroni – non è inoltre trafficata da pedoni o ciclisti», uno degli aspetti, insieme alla pericolosità dello svincolo misurata in base alla quantità di incidenti, che può creare eccezioni.

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