Bellinzonese

Appello degli allievi di Cadenazzo alla politica federale

Diritti del bambinio: classe di quinta elementare in trasferta a Berna dove ha esposto il proprio lavoro sviluppato con l'Associazione Franca

Gli allievi di Cadenazzo davanti a palazzo federale
20 novembre 2019
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Per sottolineare i 30 anni della Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo, la Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali ha organizzato il 15 novembre a Berna un incontro fra politici e alcune delegazioni scolastiche provenienti dai tre angoli della Svizzera che hanno potuto esporre preoccupazioni e aspirazioni per la loro vita e quella dei loro coetanei. A fare gli onori di casa il consigliere federale Alain Berset con alcuni esponenti dell’Assemblea federale e Jean Zermatten, già presidente del comitato Onu per i diritti del bambino. Tra i politici in sala erano pure presenti il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa e il direttore del Dipartimento educazione, cultura e sport Manuele Bertoli. Hanno rappresentato il Ticino gli allievi della classe 5A della scuola elementare di Cadenazzo accompagnati dalla docente Giuliana Cataldo, dalla direttrice Ulda Decristophoris e dal presidente dell’Associazione Franca, Francesco Lombardo, che hanno animato il percorso formativo preparatorio. In particolare l’associazione Franca ha proposto il progetto, creando il percorso didattico rivolto ai bambini della classe di Cadenazzo, promuovendo i diritti dei bambini e portando un esempio concreto di educazione alla cittadinanza in classe e di partecipazione a livello comunale, cantonale e federale.

L'albero dei frutti buoni

Come risultato del lavoro svolto in classe, gli allievi hanno posto delle importanti domande e lanciato un appello ai politici, partendo dal fatto che ad oggi, purtroppo, non tutti i bambini sono a conoscenza dei loro diritti e che non lo sono neanche i loro genitori e le persone adulte che lavorano a stretto contatto con i bambini: «La divulgazione della Convenzione Onu sui diritti dei bambini anche in Svizzera – esordisce il testo – è sicuramente migliorabile, affinché tutti possano conoscere e diffondere questi principi. Abbiamo costruito il nostro albero dei diritti per spiegare il significato che ha questa convenzione per noi: le radici sono rappresentate dallo Stato, dai genitori, dai politici, dagli adulti e da tutte le figure che possono e devono garantire un futuro per noi bambini e permetterci di vivere un’infanzia serena e spensierata. Il tronco è formato da tutti noi bambini, perché anche noi, nel nostro piccolo, possiamo rispettare e ricordare questi diritti ad adulti e compagni. È importante che ognuno di noi ascolti e rispetti gli altri, che ognuno di noi rispetti le opinioni altrui, ma che esprima anche le proprie idee attuando un pensiero critico. È importante che l’albero sia formato da tutti i bambini del mondo, perché tutti abbiamo gli stessi diritti, qualsiasi sia il colore della nostra pelle, la nostra cittadinanza, la nostra religione, il nostro stato sociale. I libri ci accompagnano per tutta la vita, dalle prime letture e durante il nostro percorso scolastico ora in corso; abbiamo quindi inserito ciascun diritto in un libro per ricordare sia il diritto all’istruzione sia, più in generale, il diritto alla cultura, alla scoperta e alla curiosità di sapere. Perché come Malala insegna: “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo”. Infine l’altalena rappresenta l’importanza dell’articolo 31 relativo al diritto al gioco, allo svago e al divertimento, l’articolo che ci piace più di tutti. Speriamo che questo nostro albero possa arrivare a tutti i bambini del mondo, questo è il nostro augurio di oggi».

'Un passo avanti è stato fatto'

Il rispetto della Convezione – spiega dal canto suo Francesco Lombardo – è ancora molto lontano da un suo compimento: «I bambini lo hanno capito subito. Non sono solo i governi a dover far rispettare i vari articoli, ma spetta specialmente ai cittadini di trasformare la Convenzione da documento formale ad azione concreta e continua a favore dei più piccoli». Sta in questa premessa la ragione di questa giornata: far crescere una conoscenza attiva della Convenzione, che possa diventare un modo nuovo di avvicinarsi all’infanzia, un modo basato sull’ascolto, sul riconoscimento e su un vero aiuto alla crescita. «A Cadenazzo un passo avanti è stato fatto», conclude Lombardo. Se ci riferiamo al passato recente non è certo un piccolo passo, quello intrapreso da questi bambini, ma è un grande passo da gigante, come nelle fiabe.

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