Bellinzonese

Se 50 franchi sembran pochi: Bellinzona motiva la cifra

Il Ppd chiedeva lumi sull'esiguità del contributo comunale per ogni allievo iscritto alle Scuole medie: 'Versato a titolo volontario'

Ti-Press
15 ottobre 2019
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C'è chi fa meglio di Bellinzona: nel Sottoceneri si veleggia mediamente attorno ai 100-150 franchi e man mano che si va verso nord la cifra si riduce, fino ai 50 franchi concessi dalla capitale nonché da Arbedo-Castione e Lumino. Si tratta del contributo annuo che ciascun Comune, a discrezione, può versare a titolo volontario per attività svolte fuori sede dagli allievi di scuola media domiciliati. Il gruppo Ppd in Consiglio comunale con un'interrogazione lo scorso agosto sollevava alcune obiezioni in relazione ai soli 50 franchi di Bellinzona. In base alla Legge sulla scuola media, risponde oggi il Municipio turrito, “i Comuni non hanno un obbligo di versare contributi particolari alle scuole medie del proprio comprensorio. Compito prioritario dei Comuni è semmai quello di garantire, con oneri finanziari non indifferenti, il miglior funzionamento possibile delle scuole comunali. Basti pensare che per il proprio settore scolastico la Città di Bellinzona copre ogni anno un fabbisogno di quasi 20 milioni di franchi”. Rispondendo alle domande, l'Esecutivo spiega che l’importo di 50 franchi per allievo domiciliato “è in linea con quanto facevano alcuni dei precedenti Comuni aggregati (Bellinzona 40, Giubiasco 60, Sementina 60, Monte Carasso 50, Camorino 60, Claro 35); gli altri ex Comuni non versavano alcun contributo”. Al momento della nascita della nuova Città il Municipio “ha ritenuto adeguato il contributo di 50 franchi, che genera una spesa annua di circa 90'000 franchi, da non sottovalutare considerando che si tratta, come detto, di un contributo versato a titolo volontario e poi ridistribuito su tutti gli allievi, indipendentemente dal reddito delle famiglie”. La gestione della scuola media “è di competenza cantonale ed è il Cantone che deve fornire i mezzi adeguati alle scuole medie per il proprio funzionamento. I Comuni possono semmai intervenire a titolo sussidiario”. In questo senso il Municipio “ritiene adeguato il contributo riconosciuto”, non da ultimo considerato che “sostiene direttamente e indirettamente numerose attività rivolte ai giovani e alle proprie famiglie, con oneri finanziari molto importanti”.

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