Bellinzonese

'Il 14 giugno non fare il fannullone in una piazza!!!'

È questo il messaggio rivolto a professoresse e studentesse apparso ieri un po' ovunque al Liceo di Bellinzona, nel frattempo già tolto

Regione
7 giugno 2019
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"Care professoresse e care studentesse, vi vogliamo ricordare, che nell'esatto momento in cui voi vi dilettate ad allestire salotti, sfoggiare pugni chiusi ed organizzare scioperi, c'è un contribuente costretto a lavorare per mantenervi e mantenerci. Pertanto siete pregate ad evitare la vostra aberrante e ridicola politica, fino a che non avrete rinunciato al vostro stipendio statale e saprete camminare sulle vostre gambe". Recita così il testo che ieri ha tappezzato le pareti del Liceo di Bellinzona, a una settimana esatta dallo sciopero femminile nazionale del 14 giugno. Due pagine infarcite anche di un errore grammaticale nel titolo dello scritto: “Il 14 di giugno non fare il fannulone (con una l sola, ndr.) in una piazza!!!". Che prosegue: "Il futuro si costruisce con la cultura del lavoro, non con quella distruttiva e codarda dello sciopero. L'estremismo di sinistra degli scioperanti e di alcune femministe minaccia la tua libertà ed il tuo benessere", con tanto di immagini che accostano il pugno chiuso di un manifesto di propaganda comunista alla donna in viola con pugno alzato raffigurata sui volantini che pubblicizzano lo sciopero nazionale.

Gli scritti senza firma appesi un po' ovunque sono stati tolti ieri da docenti e allievi stessi, come spiega da noi contattato il vicedirettore Marco Pellegrini. "In avvicinamento al 14 giugno alcuni docenti e allievi hanno concordato con la direzione di poter usufruire di uno spazio dove poter affiggere dei comunicati sul tema. La direzione ha sostenuto l'idea poiché la nostra posizione è quella di favorire il dibattito e non censurare questo tema importante non soltanto per quanto riguarda la parità di genere, bensì anche per le discriminazioni in generale", sottolinea Pellegrini. Era però richiesto, aggiunge il vicedirettore, che gli scritti non fossero di ordine partitico, che dessero diritto al contraddittorio e che fossero firmati. "Ecco perché quanto apparso ieri è stato subito tolto". Gli autori non sono stati nel frattempo identificati.

Al di là di questa "deriva" dei fogli apparsi ieri, "il periodo di avvicinamento allo sciopero del 14 giugno - sottolinea Pellegrini che oltre al ruolo di vicedirettore è anche docente di geografia - ha permesso di sviluppare una certa discussione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere". Sul simbolo del pugno alzato aggiunge che è importante contestualizzare il suo utilizzo. Al di là del significato politico – spesso associato ai simpatizzanti comunisti o socialisti – Pellegrini ricorda che viene impiegato anche in ambiti sportivi. "In generale è associato alla lotta ed era già presente nei primi manifesti dei movimenti femminili dei primi anni 60", spiega Pellegrini.

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