Bellinzonese

Anche Sant'Antonino verso la tassa sul sacco

L'ultimo Comune del Bellinzonese ad abbandonare la gratuità: entrata in vigore gennaio 2020. Moltiplicatore stabile al 65% ancora per alcuni anni, poi...

8 maggio 2019
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L'ultimo baluardo del sacco gratuito è destinato a cadere. Come sancito dalle norme cantonali che introducono l'obbligatorietà della tassa sul sacco a partire dal 2019, anche Sant'Antonino si appresta a introdurla. Sarà però per il gennaio 2020. Il Consiglio comunale, convocato in seduta il 3 giugno, discuterà in quell'occasione il messaggio municiapale da cui emerge che la fissazione della tassa dovrà rispettare la forchetta stabilita di anno in anno dal Consiglio di Stato e valida per tutto il Ticino. L'attuale forchetta, per il sacco da 35 litri, va da un minimo di 95 centesimi a un massimo di 1 franco e 25. Con una puntualizzazione importante – ricorda il Municipio – nel senso che “si lascia inoltre facoltà ai Comuni di prevedere dei diritti particolari per determinate categorie di utenti di ricevere, gratuitamente, un adeguato numero di sacchi”. Quanto costerà dal 2020 il sacco a Sant'Antonino (il cui incasso deve coprire i costi variabili) e a quanto ammonterà la tassa base differenziata (che andrà a copertura dei costi fissi di raccolta) non è ancora noto: una volta votato il messaggio e avallato il Regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti, l'Esecutivo dovrà elaborare un'apposita ordinanza che conterrà le cifre. Attualmente, sottolinea il Municipio, “è difficile fornire dati certi sul modello di costo a cui saremo confrontati poiché il nuovo assetto che appoggia sul nuovo ecocentro comunale non ha ancora sufficienti dati statistici per essere considerato attendibile, né tanto meno abbiamo dati certi sul potenziale di sacchi che verranno venduti”. Peraltro le vendite dei sacchi “saranno inizialmente condizionate al ribasso visto le riserve che si stima siano presenti fra la popolazione”. Nel 2009 infatti Sant'Antonino aveva abbandonato il sacco nero introducendo – gratuitamente fino a un certo numero di sacchi annui per economia domestica – il sacco verde: “Confrontati con un’esplosione dei costi dovuti all’introduzione sempre maggiore delle tasse sul sacco nei comuni confinanti, divenne una necessità dotarsi di questo provvedimento abolendo l’uso dei sacchi neri. Il provvedimento diede subito i frutti sperati notando un importante abbassamento dei quantitativi smaltiti”. Attualmente Sant'Antonino con la sola tassa base riesce a finanziare fra il 40% e il 50% del costo di raccolta e smaltimento (il rimanente viene coperto dalle imposte comunali); con la tassa sul sacco la percentuale dovrà essere del 100.

Verso un aumento delle imposte, ma chissà quando

Il Municipio sottopone altresì al Cc il Piano finanziario 2019/24 che abbraccerà anche la prossima legislatura. Uno dei punti che negli ultimi mesi ha fatto discutere e preoccupare è il riorientamento del gruppo Luxury Goods International che a Sant'Antonino ha realizzato e gestisce il più grande centro logistico del lusso presente in Ticino. Calerà il gettito fiscale delle persone giuridiche nel Comune più ricco della regione? “Il gettito fiscale – spiega il Municipio – è attualmente sotto attento controllo e, almeno per quanto riguarda il gettito delle persone giuridiche, rimane difficoltoso fornire una valutazione certa. Riteniamo comunque di poter contare su una sua stabilità secondo i parametri pianificati e un leggero costante rialzo di quello delle persone fisiche. D’altro canto si considera che le forti sopravvenienze derivanti dagli esercizi 2017 e 2018, si manifesteranno già dal 2019 per probabilmente esaurirsi attorno al 2022”. E dopo? L'Esecutivo non si bilancia: “Alcuni elementi valutati nel Piano finanziario, che dovrebbero portare scostamenti importanti nel medio termine, attualmente non sono ancora certi. Perciò questo documento rimane rappresentativo sul breve termine e la sua validità sul lungo termine potrebbe non essere attendibile qualora non si consolidassero tutti i fattori considerati”. Tuttavia “una volta esauriti gli influssi del precedente gettito delle Persone giuridiche (normalizzazione dei costi ad esso legato ed esaurimento delle sopravvenienze in essere), è ipotizzabile poter contare su un moltiplicatore comunale al 70%”.

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