Bellinzonese

Il campanile più storto del Ticino rischia di cedere

È quello della chiesa di Torre pronta al restauro: costerà 864mila franchi, per due terzi sussidiati. Il fuori piombo sull'asse verticale è di mezzo metro

28 aprile 2019
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Ha i piedi fragili il campanile romanico di Torre, a tal punto da richiedere un intervento finalmente risolutivo. E urgente, perché rischia di cadere. L'investimento complessivo, che include anche il restauro della chiesa, ammonta a 864mila franchi. Per due terzi sarà coperto da sussidi cantonali (430mila) e federali (130mila); la Parrocchia dal canto suo può contare su 200mila franchi di mezzi propri. Mentre il Municipio di Blenio chiede ora al Consiglio comunale (riunito il 13 maggio) di stanziare un contributo massimo di 80mila franchi.

C'è urgenza per le criticità statiche

Il restauro generale prevede d’intervenire con urgenza – sottolinea il Municipio nel messaggio – in particolare sul campanile, che pare essere il più storto del Ticino: “Presenta criticità statiche che impongono un attento consolidamento strutturale per scongiurare il suo possibile cedimento. Si riscontra infatti un fuori piombo sull’asse verticale di oltre 50 centimetri”. Altri problemi di conservazione e degrado, e che pure richiedono interventi a breve, interessano le coperture in piode e i prospetti esterni. Occorrerà inoltre prevedere anche un intervento minimo a salvaguardia degli affreschi presenti in prossimità dell’entrata del campanile. Il Consiglio parrocchiale, appena riscontrato il problema statico, si è subito attivato coinvolgendo lo Studio di architettura Tecnoclima di Luca Giordano & partners Lugano e con l'Ufficio cantonale dei beni culturali (Ubc). “Lo studio di fattibilità – scrive l'Esecutivo – conferma l’esigenza d’intervenire con urgenza a breve termine”.

È lì da 900 anni

La chiesa parrocchiale di Santo Stefano si presenta a due navate ed è menzionata nel XIII secolo. “Di questo edificio – annota il Municipio – sopravvive lo slanciato campanile romanico probabilmente risalente al XII secolo, tutelato nel 1931 quale bene culturale d’interesse cantonale. La chiesa fu sostituita nel 1732 dall’attuale costruzione barocca e navata unica con coro poligonale. L'edificio sacro, tutelato a livello locale, caratterizza il nucleo che è inserito nell’inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza regionale.

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