Bellinzonese

Tragedia all'Adula: sempre meno neve sul ghiacciaio

Il ricordo di un amico di una delle due vittime della caduta avvenuta ieri mattina. I due ticinesi erano ben attrezzati e preparati

Mara Zanetti Maestrani
19 agosto 2018
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Erano cognati, ma soprattutto grandi amici e accomunati da una forte passione per la montagna, che li aveva portati a condividere un’uscita sul ghiacciaio dell’Adula, in Valle di Blenio, sabato mattina. Una scalata che per loro non era nuova ma che in quest’occasione ha avuto per entrambi un tragico epilogo: un 56enne e un 47enne cittadini svizzeri domiciliati nel Mendrisiotto sono rimasti vittima di una caduta nella zona dell’Adulajoch. La Polizia cantonale ha precisato che i due uomini sono precipitati per una sessantina di metri finendo in un crepaccio del ghiacciaio. Ignote per il momento le cause della caduta, avvenuta attorno alle 10.30, tuttora al vaglio di un’inchiesta. A dare l’allarme sono stati altri escursionisti presenti in zona. Come ha precisato ieri la ‘Rsi’, a perdere la vita è stato un loro collaboratore e il cognato 47enne dipendente di Swisscom. Emiliano Caggiano, elettricista 56enne, alla Rsi era impiegato da anni quale operatore degli effetti luce. Entrambi lasciano moglie e figli.

'Un bravo giocatore e una brava persona'

Caggiano era conosciuto nel Mendrisiotto anche per aver militato nella squadra di skater hockey Capolago Flyers. Società a cui era rimasto vicino anche in seguito, come ricorda con grande affetto il responsabile tecnico e suo amico Paolo Felappi. «Giocava per noi ormai una ventina d’anni fa, ma il segno l’ha lasciato perché era proprio un bravo giocatore e una brava persona», spiega da noi contattato. Ogni tanto Caggiano aveva anche partecipato ad alcuni allenamenti con la squadra dei veterani. «Un uomo che meritava», continua il responsabile tecnico. Stando a quanto raccontato dalla ‘Rsi’, i due alpinisti stavano scendendo dal ghiacciaio da soli in cordata, dopo aver tascorso la notte nella capanna Adula Utoe ed essere partiti di prima mattina per la loro escursione all’Adula. Da nostre testimonianze raccolte presso chi conosce il posto, emerge che negli ultimi anni – complici le temperature sempre più elevate anche ad alta quota – lo strato di neve che ricopre il ghiacciaio d’estate si assottiglia al punto che in sempre più tratti ci si ritrova a camminare con i ramponi sul ghiaccio vivo: situazione che rende la traversata particolarmente impegnativa. Nel caso dei due cognati viene comunque riferito di buona preparazione, giusto equipaggiamento e condizioni meteorologiche ancora buone a quell’ora: l’ipotesi più accreditata riusulta pertanto essere quella della fatalità.

Impegnativo intervento di soccorso con l'utilizzo di paranco

Nella prima serata di sabato alle pendici del ghiacciaio era visibile l’accenno di un arcobaleno sopraggiunto dopo un pomeriggio di condizioni meteorologiche avverse con la presenza di molte nubi che hanno reso difficili le operazioni di recupero dei corpi. Sul posto sono intervenuti un elicottero della Rega con l’equipaggio medico e un alpinista specializzato, e un mezzo dell’Heli Bernina che ha trasportato l’equipaggiamento necessario e un team di esperti. Individuati i corpi senza vita degli alpinisti durante la fase di volo, i soccorritori sono poi intervenuti tramite un paranco, un’attrezzatura apposita che ha permesso loro di raggiungere il crepaccio in sicurezza. Sul posto anche la Polizia cantonale, mentre il Care Team è intervenuto per fornire sostegno psicologico. Ai famigliari vadano le condoglianze della nostra redazione.

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