Cinque domande. Tra cui: 'Come mai non ha fatto nulla per prevenire il degrado di commerci?'
La dura estate di Viale Stazione a Bellinzona ritratta sulla 'Regione' di martedì 17 luglio è oggetto dell'interpellanza (urgente) che porta come primo firmatario Tuto Rossi. Con lui altri 4 consiglieri comunali: Luigi Calanca, Orlando Del Don, Manuel Donati, Lelia Guscio.
"Basta salire il Viale Stazione per osservare le molte vetrine vuote", recita l'incipit, che prosegue con la "chiusura della storica macelleria Sciaroni causata soprattutto dai lavori intrapresi dalle FFS per la costruzione del nodo intermodale". Rossi riporta le parole del macellaio che ha tentato di salvare la macelleria Sciaroni: "in queste condizioni nessun macellaio minimamente intelligente accetterà di pagare un affitto per una macelleria alla quale sono stati tolti i posteggi e l’accesso posteriore".
I firmatari si definiscono preoccupati per il silenzio del Municipio, che non avrebbe "preso contatto con i commercianti della parte alta del Viale Stazione" e non avrebbe "dato loro nessuna indicazione sulle misure da intraprendere vista la soppressione di decine e decine di posteggi e di una comoda strada d’accesso". E all'orizzonte ci sono "i lavori per la costruzione dell’assurda seconda stazione di Piazza Indipendenza", da cui "tutto il centro della vecchia Bellinzona sarà devastato per almeno tre anni. Se questa è la musica, i commercianti del centro di Bellinzona devono già prepararsi adesso a fare fagotto".
Queste le domande poste al Municipio: