Bellinzonese

Officine a Castione: le Ffs hanno considerato gli espropri?

Il consigliere nazionale Fabio Regazzi ha inoltrato ieri un'interpellanza al governo federale preoccupato per possibili lunghe procedure

Fabio Regazzi (Ti-Press)
14 giugno 2018
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I rischi di una lunga procedura d’esproprio sono stati ben oculati dalle Ffs nella scelta di Arbedo-Castione quale sito per le nuove Officine? Emerge una certa preoccupazione in tal senso dall’interpellanza inoltrata ieri al Consiglio federale dal consigliere nazionale Fabio Regazzi e sottoscritta anche dagli omologhi ticinesi Rocco Cattaneo, Giovanni Merlini, Marco Romano, Lorenzo Quadri, Marco Chiesa e Roberta Pantani. Il deputato pipidino chiede in particolare come s’intenda affrontare il tema degli espropri delle superfici necessarie per l’edificazione delle nuove Officine.

La variante scelta porta infatti con sé “la necessità di esproprio di una superficie importante di terreni privati che hanno già provocato delle reazioni di preoccupazione fra i proprietari toccati, in particolare un’azienda del settore dei trasporti e degli inerti che occupa circa 300 dipendenti e che teme per il proprio futuro”, scrive Regazzi nell’interpellanza riferendosi alla ditta Otto Scerri. “Quante sono le superfici industriali e agricole che dovrebbero essere espropriate? I proprietari interessati sono stati preventivamente coinvolti e informati?”. Proprio oggi, a tal proposito, è previsto un incontro tra rappresentanti delle Ferrovie e proprietari dei sedimi interessati che avrebbero appreso della decisione negli scorsi giorni dai media. Al Consiglio federale Regazzi chiede pertanto se siano state vagliate in modo adeguato le implicazioni di possibili ricorsi e conseguenti ritardi per la realizzazione del progetto.

Oltre ad alcuni sedimi industriali, l’esproprio riguarda come detto anche dei terreni agricoli: un tema “critico”, fa notare Regazzi, trattandosi di “importanti e pregiate superfici di avvicendamento agricolo (Sac)”. E a inizio settimana su questo punto l’Unione contadini ticinesi si è espressa con particolare contrarietà manifestando la propria opposizione alla scelta delle Ffs. Lumi vengono anche chiesti a proposito della necessità di realizzare un piano settoriale da parte della Confederazione, come previsto dall’articolo 18 (capoverso 5) della Legge federale sulle ferrovie.

Altro aspetto che suscita perplessità, sottolinea Ragazzi, riguarda la candidatura di Lodrino (assieme  ad Arbedo-Castione com’era da tempo emerso e Bodio-Giornico, autocandidatosi) nella fase di valutazione dei tecnici Ffs appena conclusa, senza che Comune di Riviera né Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli ne fossero al corrente. “Un fatto per lo meno curioso”, commenta il consigliere nazionale.

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