San Vittore

Zafferano local: produzione triplicata

L'agricoltore di San Vittore Claudio Gemetti ha scommesso tre anni or sono nella coltivazione dei pregiati pistilli che colorano il risotto

(Ti-Press)
19 maggio 2018
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L’obiettivo per i prossimi anni degli organizzatori di ‘Moesano... in tavola’, rassegna gastronomica in programma fino al 17 giugno in Mesolcina e Calanca presentata giovedì alla stampa,  è di riuscire a servire esclusivamente manicaretti a chilometro zero. Tralasciando le specialità di carne e della tradizionale salumeria, come i consueti prodotti provenienti dalle aziende del primario esistenti nella regione, un passo avanti verso questo traguardo è rappresentato dall’esperimento fatto nel 2015 da Claudio Gemetti.

Esempio di imprenditoria locale l’agricoltore di San Vittore ha destinato 800 metri quadrati delle coltivazioni alla produzione di zafferano. Ebbene, dal primo etto raccolto nel 2015, Gemetti è riuscito, nell’arco di soli tre anni, a triplicare la quantità dei pregiati pistilli. Un risultato incoraggiante, benché rimangano da risolvere problemi nello smercio dello zafferano mesolcinese, che sarà in ogni caso premiato proprio con la manifestazione che scatterà dopodomani. Per un mese il ristorante-pizzeria Lostallo stuzzicherà infatti il palato dei propri avventori con il risotto allo zafferano della Bassa Valle. Tra le altre pietanze del territorio che orneranno le tavole dalla Mesolcina e della Calanca si citano gli hamburger gourmet con la carne di agnello dell’azienda Stern e formaggio di Pian Doss, la formaggella dell’azienda agricola Biobarnom impanata e fritta, l’insalata di tarassaco e büscion di capra e la ‘pizza mesolcinese’.

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