Inchiesta penale mira a far luce su quanto accaduto domenica scorsa. L'agonia della 78enne al Centro grandi ustionati di Zurigo è durata due giorni
Come ogni mattina, domenica 25 febbraio, si è alzata per prepararsi ad affrontare la giornata. Ritmi e piccoli riti di una tipica domenica da casa anziani, alla Residenza Visagno di Claro. Ma, nella sua stessa cameretta, l’ospite 78enne della Riviera è caduta addosso a una stufa da parete e in quella posizione, persi i sensi, ci è rimasta per diverso tempo. Circa un’ora. Fino a quando non è stata trovata dal personale attivo al piano. Purtroppo però il prolungato contatto con la fonte di calore le ha causato bruciature gravi a tal punto da richiedere il trasferimento al Centro grandi ustionati dell’Ospedale universitario di Zurigo, dove la poveretta è deceduta martedì sera dopo due giorni di cure. Perché sia caduta sulla stufetta (perdita di equilibrio, malore o altro) è oggetto d’inchiesta che la Polizia cantonale ha subito avviato. Coordinata dal procuratore pubblico Moreno Capella, l’indagine mira a capire anche se il decesso sia intervenuto a seguito delle ustioni o di un malore pregresso. Le verifiche riguardano inoltre l’agire del personale al piano: si tratta di capire se vi siano stati comportamenti colpevoli o quanto meno negligenti. Il presidente del Consorzio che gestisce la residenza, Marisio Gallera, interpellato dalla ‘Regione’, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Irreperibile, poiché impegnato in riunioni, il direttore Silvano Barelli.