Bellinzona

Permessi facili: a processo l'architetto che avrebbe istigato la funzionaria

6 novembre 2017
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Permessi facili, altro processo in vista. Domani alle 9 in Pretura penale a Bellinzona comparirà come imputato un architetto accusato di istigazione a violazione del segreto d'ufficio. Patrocinato dall'avvocata Sabrina Aldi, l'uomo ha impugnato il decreto d'accusa con cui il sostituto procuratore generale Antonio Perugini lo ha condannato a una pena pecuniaria posta al beneficio della sospensione condizionale e a una multa effettiva.

La funzionaria ha accettato la condanna

L'architetto respinge l'accusa che lo vede all'origine (istigatore) del passaggio di informazioni riservate trasmessegli fra il 17 novembre 2016 e il 1° febbraio 2017 dall'ex segretaria aggiunta dell’Ufficio migrazione di Bellinzona (Dipartimento istituzioni), sua conoscente. Questa, ricordiamo, nei mesi scorsi a differenza del conoscente non ha impugnato il decreto d'accusa firmato dal pp Perugini e ha quindi accettato una pena pecuniaria di 15’300 franchi sospesa con la condizionale, più il pagamento di una multa di mille franchi. Le informazioni richiestele e trasmesse riguardavano le pratiche di tre persone che avevano richiesto il permesso di soggiorno.

Il Consiglio di Stato, valutata la situazione, non l’ha licenziata ma l'ha declassata a impiegata d’ufficio e trasferita al Dipartimento sanità e socialità dallo scorso 1° settembre. Senza sanzioni. Su questo trasferimento è pendente un'interrogazione parlamentare. Domani al giudice Siro Quadri il compito di valutare se vi fu istigazione. L'imputato dal canto suo ha la facoltà, fino all'ultimo minuto, di ritirare l'opposizione accettando la condanna senza dibattimento pubblico.

Un primo funzionario condannato

In un primo processo celebrato in Pretura lo scorso 12 settembre, ricordiamo, a subire la seconda condanna del filone 'permessi facili' era stato un funzionaro 29enne del Dipartimento finanze ed economia per i reati di “inganno nei confronti dell’autorità” e “incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale” previsti dalla Legge sugli stranieri. La colpa: aver sottoscritto – privatamente, non come dipendente cantonale – una fittizia dichiarazione di notifica di residenza a favore di due uomini (segnalatigli come provenienti dalla Norvegia, in realtà dai Balcani) in cerca del permesso di dimora B. Le sottoscrizioni sono state fatte su fogli prestampati privi di date e luoghi e sottoposte al funzionario dal fratello infermiere (28enne) del titolare (26enne) della Aliu Big Team Sagl di Bellinzona, società che faceva da schermo al giro di permessi falsi beneficiando di intrallazzi all’Ufficio della migrazione del Dipartimento istituzioni. Lo stesso 12 settembre è invece stata prosciolta, dai medesimi reati, un'infermiera 57enne mancando agli atti il corpo del reato, ossia la falsa dichiarazione da lei firmata.