Bellinzona

Il viaggio al contrario, da nord a sud verso i migranti

6 maggio 2017
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Dal cuore dell’Africa o dell’Asia alle coste siciliane, l’odissea delle migliaia di persone che fuggono da guerre e carestie può durare anni, tra difficoltà, sofferenze e legami spezzati. Per capire i motivi che spingono uomini e donne a intraprendere questo percorso senza mete certe, a inizio luglio un gruppo di allievi delle scuole medie 1 di Bellinzona si recherà assieme a tre docenti a Mineo, in provincia di Catania. L’obiettivo è fare visita ai richiedenti l’asilo ospiti del centro siciliano C.A.R.A. per un vero e proprio viaggio al contrario da nord verso sud. Due, in particolare, gli stimoli che hanno ispirato la docente di italiano Sultan Filimci e gli allievi della 4E a intraprendere il progetto “In viaggio verso Mineo”. Come l’insegnante racconta a ‘laRegione’, da una parte un ruolo importante lo ha avuto l’esperienza con Elyas, un 14enne eritreo accolto lo scorso anno nella classe bellinzonese, la cui storia è stata presa a cuore dai compagni. «L’idea di recarci in Sicilia a visitare un centro di accoglienza è maturata nel corso degli ultimi 2 anni – spiega Sultan Filimci –. Elyas è stato nostro ispiratore inconsapevole perché ha fatto maturare in noi il desiderio di approfondire il tema dell’emigrazione. Argomento che abbiamo trattato nelle ore di italiano grazie ai romanzi “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella, “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda e “Il mare davanti” di Erminia Dell’Oro». A ciò si è poi aggiunta la testimonianza portata a scuola da Stefano Ferrari, autore del documentario “Lo stesso mare”, realizzato nel 2015 per raccontare il percorso intrapreso dal regista dal Ticino fino al centro C.A.R.A. di Mineo per consegnare aiuti umanitari.

A partire per la Sicilia il prossimo 30 giugno saranno sei allievi della classe 4E, che rimarranno sull’isola fino al 4 luglio. Prendendo ispirazione dal viaggio di Stefano Ferrari, la classe ha iniziato a raccogliere alcuni aiuti umanitari – vestiti, scarpe, cinture ecc. – da portare in loco, dove gli allievi potranno contare sulla collaborazione dell’associazione Gim, una missione cattolica ideata dal ticinese Enos Nolli. «Lì intendiamo raccogliere alcune testimonianze e trascorrere del tempo con i richiedenti l’asilo adulti, ma anche con alcuni minorenni non accompagnati – sottolinea la docente –. Con quest’ultimi abbiamo in programma una gita sull’Etna per condividere le loro storie mentre passeggiamo». Le domande che i giovani provenienti da Bellinzona intendono porre riguardano in particolare i loro paesi di origine e i motivi che li hanno spinti a fuggire. «Cercheremo di comunicare con un po’ di francese e inglese. Inoltre io conosco il curdo», aggiunge Filimci. Attualmente è in corso il lungo lavoro di preparazione da parte del Comitato organizzativo per Mineo, creato appositamente per il progetto extrascolastico. Il tempo impiegato a stilare il programma e anche il soggiorno nel Sud Italia non rientrano infatti nell’orario delle lezioni. «Volevamo che ci fosse completa libertà di partecipazione», spiega Filimci. Dopo l’ottimo riscontro di mercoledì al Mercalibro, allievi e docenti torneranno con una bancarella benefica durante la prossima edizione in piazza Buffi mercoledì 7 giugno. In quell’occasione, oltre a raccogliere fondi per il viaggio, il gruppo proporrà ai presenti letture tematiche ad alta voce su xenofobia e razzismo.